Il territorio di Gibilterra è una destinazione turistica di sicuro richiamo per chiunque si trovi a passare nella zona meridionale dell'Andalusia, un sito estremamente intrigante sia per quanto riguarda gli aspetti morfologici e paesaggistici che per quelli storici e culturali.
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europa point |
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sotto la teleferica |
Il suo impervio promontorio, la celebre "rocca" che si allunga per circa 5 km in mezzo al mare, è infatti una delle due "Colonne d'Ercole" che fanno da presidio allo stretto braccio di mare che collega il Mediterraneo e l'Oceano Atlantico (l'altra colonna è la rupe del monte Jebel Musa, in Marocco) e nell'antichità segnavano il confine del mondo dando vita a innumerevoli miti e leggende. La curiosità di trovarsi in un territorio in tutto e per tutto inglese nel pieno sud della Spagna e una turbolenta storia che l'ha vista contesa prima tra arabi e spagnoli e successivamente tra questi ultimi e gli inglesi aggiungono poi un indubbio fascino e diversi motivi di interesse giustificando così le frotte di turisti che ogni giorno la visitano.
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alameda gardern |
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baietta |
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baietta |
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museo di storia naturale |
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camp bay beach |
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la baia di algeciras |
Come arrivare e come muoversi
Gibilterra possiede un proprio aeroporto, con la pista che occupa tutto lo spazio a ridosso della frontiera con la Spagna e che quindi bisogna curiosamente attraversare a piedi per raggiungere il centro urbano, tuttavia i voli giornalieri sono pochi e quasi tutti da o per il Regno Unito.
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tunnel per europa point |
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cascata |
Il promontorio però, oltre a delimitare il famoso stretto che da esso prende il nome, funge anche da terminale della baia di Algeciras e proprio la città andalusa può quindi rappresentare una comoda base per soggiornare e da cui partire per un'escursione giornaliera alla scoperta del piccolo territorio britannico d'oltremare. Il bus urbano M120 fa infatti la spola tra l'importante porto spagnolo e la città di La Linea de la Concepcion, la cui autostazione si trova a soli 200 metri dalla frontiera, che si può quindi raggiungere e superare tranquillamente a piedi (vale la pena ricordare però che dopo la brexit la circolazione non è più libera e, benché i controlli siano quasi inesistenti, bisogna essere provvisti di passaporto). |
europa point |
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faro di europa point |
Gibilterra copre una superficie di soli 6,8 km quadrati: ciò significa che, dislivelli a parte, la maggior parte della visita può essere condotta a piedi, tuttavia per risparmiare un po' di tempo ed evitare di stancarsi troppo (e troppo presto), le 9 linee di autobus possono risultare molto utili, in particolare quella che dalla fermata subito dopo i controlli di frontiera porta direttamente alla teleferica e quella che dal faro dell'Europa Point (la punta meridionale del promontorio) riporta in città. L'ascesa alla rocca è poi lunga e faticosa, molto meglio salire con la teleferica e percorrere le lunghe e serpeggianti stradine/sentieri (o le ripide scalinate) per riscendere godendosi pure i diversi siti di interesse. Vale infine la pena di fare il Gibraltar Pass, il cui costo è consistente ma tra ingressi gratuiti e sconti vari risulta comunque conveniente (non lo è però se non avete intenzione di prendere la teleferica).
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monumento gorham cave |
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in cima alla teleferica |
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sulla rocca |
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sulla rocca |
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parete est della rocca |
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scimmie di gibilterra |
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sentieri sulla rocca |
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scimmie e sentiero |
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strada sulla rocca |
Cosa fare e cosa vedere
Appena entrati a Gibilterra la prima cosa da fare è proprio salire sul bus e farsi portare alla base della cabinovia, punto nevralgico da dove ben tre itinerari possono prendere il via.
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ponte sospeso |
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baietta dalla rocca |
Un ulteriore autobus porta all'Europa Point, proprio in punta al promontorio, ma vale sicuramente la pena arrivarci camminando, un tragitto di circa 1,5 km che inizia con gli Alameda Gardens, bel giardino botanico con piante subtropicali, per proseguire lungo la costa occidentale incontrando una piccola baia dopo il porto, la struttura del Museo Nazionale di Storia Naturale, varie batterie di cannoni, la spiaggia artificiale di Camp Bay, una cascata dalla rupe in alto e un paio di gallerie (la seconda lunghetta), fino a sbucare nella zona della punta proprio di fronte alla Moschea Ibrahim-al-Ibrahim. L'area di Europa Point ospita varie altre strutture, tra cui l'Università e uno stadio, ma le attrazioni maggiori sono chiaramente di tipo paesaggistico, con il faro ottocentesco. i percorsi sopra le scogliere e i punti panoramici sullo stretto di Gibilterra e sulla costa marocchina. |
gallerie dell'assedio |
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grotta di st. michael |
Anche la strada che segue la costa orientale è panoramica, stretta com'è tra la roccia e il mare, ma non conviene percorrerla fino alla Gorham's Cave (sito UNESCO per i ritrovamenti preistorici dei Neanderthal e i graffiti) poiché quest'ultima consente solo pochi accessi al giorno, tuttavia si può sempre ammirare il monumento commemorativo dell'UNESCO e visitare il Centro di Interpretazione. In realtà, dalla stazione della cabinovia, più che puntare subito a sud forse conviene per prima cosa salire sulla rocca, poiché la cabinovia stessa non ha una grande portata e già in tarda mattinata le file cominciano a essere piuttosto lunghe, inoltre su in cima di cose da fare ce ne sono in abbondanza e molte di queste chiudono già verso le 17:30 (circa tre quarti d'ora dopo in estate). |
grotta di st. michael |
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grotta di st. michael |
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grotta di st. michael |
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scale sul muro di carlo v |
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riposo |
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l'aeroporto e la baia |
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tunnel del grande assedio |
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tunnel del grande assedio |
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tunnel del grande assedio |
Uscendo dalla stazione superiore della teleferica ci si ritrova sulla vetta centrale del promontorio, in un'area con varie vertiginose piattaforme panoramiche dove affacciarsi a picco su tutto l'abitato, sul porto e sulla parete rocciosa della costa est.
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la linea e la frontiera |
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tunnel del grande assedio |
Una rete di bei sentieri si snoda poi per tutta la riserva naturale che occupa la rocca, punteggiata anche da diversi siti sia storici che ricreativi. L'attrazione maggiore è senz'altro rappresentata dalla popolazione di simpatiche bertucce, le uniche scimmie selvatiche d'Europa, che non disdegnano di avvicinarsi ai turisti per farsi fotografare e rimediare qualcosa, magari rubando dagli zaini (in ogni caso è vietato dargli da mangiare). Un bell'itinerario punta prima a sud, verso la fascinosa grotta di St. Michael, rifugio per gli abitanti del neolitico ora abbellita con giochi di luce e con la sala maggiore riadattata ad ospitare spettacoli e concerti. Una deviazione porta fino alle batterie di artiglieria della cima meridionale, punto di arrivo anche della Scalinata del Mediterraneo, percorso scavato nella roccia molto poco adatto a chi soffre di vertigini, ma proseguendo invertendo la direzione si comincia una lenta discesa che permette di toccare la maggior parte dei punti di interesse della riserva. |
tunnel della ii guerra mondiale |
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tunnel della ii guerra mondiale |
Una comoda via riscende dolcemente incrociando un ponte sospeso e la fortificazione del muro di Carlo V, con una scalinata che riporta in cima ma alla base della quale c'è uno dei punti dove i macachi vengono nutriti ed è facile incontrarne (ma non è difficile nemmeno in altri punti), per riscendere poi verso la stazione di partenza della teleferica, Una deviazione conveniente arriva però fino al limite settentrionale del promontorio passando sotto al picco più elevato e arrivando a uno dei siti militari più panoramici, vicino al quale ci sono gli ingressi a due altre attrazioni di grande richiamo scavate in profondità nella roccia. |
castello moresco |
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tunnel della ii guerra mondiale |
Il primo, situato poco più a monte, sono le Gallerie del Grande Assedio, scavate dalle truppe britanniche alla fine del XVIII secolo per contrastare l'assedio spagnolo per parecchi chilometri di lunghezza nelle profondità della rocca. Più a valle invece, restando in tema, c'è l'ingresso dei tunnel utilizzati dai soldati inglesi e canadesi durante la seconda guerra mondiale, più ampi dei precedenti, formavano una vera e propria città sotterranea. Per finire, quasi in fondo alla discesa, il Castello Moresco rappresenta una delle principali testimonianze dei tempi in cui Gibilterra era sotto la dominazione dei mori. Dopo il castello si esce dalla riserva per rientrare nelle zone più elevate del centro abitato, dove tra vicoli silenziosi e scorci pittoreschi si può scendere fino alla Main Street. |
castello moresco |
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castello moresco |
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la rocca dal castello |
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la baia dal castello |
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la città vecchia dal castello |
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verso la città vecchia |
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chiesa del sacro cuore |
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città alta |
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città alta |
Sempre nei pressi della partenza della cabinovia infatti, fiancheggiata dal piccolo e storico Trafalgar Cemetery, la Southport Gate permette di entrare nella zona più antica della città e immettersi in quella che è la sua spina dorsale.
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the convent |
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lungo main street |
Main Street è in massima parte pedonale e lungo il suo chilometro circa di lunghezza vi si affacciano o vengono sfiorati quasi tutti gli edifici civili, religiosi e amministrativi più importanti del governatorato, oltre naturalmente a uno spropositato numero di negozi per turisti (alcolici, abbigliamento e gadget, articoli da regalo, gioielli e così via). Procedendo in direzione nord lungo la via si incontrano l'ex convento francescano che dal XVIII secolo funge da residenza del governatore, la Cattedrale Anglicana della Santa Trinità, lo slargo con la Cattedrale Cattolica di Santa Maria Incoronata, il Parlamento e diverse residenze storiche, ma vale anche la pena di lasciare la via principale per qualche incursione nei vicoli alla scoperta di angoli più genuini e pittoreschi. |
lungo main street |
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main street |
Al terminale nord di Main Street, particolarmente scenografica è la Grand Casemates Square, la piazza più ampia della città vecchia, chiusa dai bastioni con le porte settentrionali e da una caserma fortificata ottocentesca ora convertita in centro commerciale e spazio culturale. Da qui, la frontiera dista solo poche centinaia di metri e vale senz'altro la pena, invece di prendere il bus, togliersi lo sfizio di attraversare a piedi la pista dell'aeroporto (dove altro vi capiterà di farlo? C'è anche una sbarra col semaforo come se fosse un normale passaggio al livello) e uscire da Gibilterra per tornare alla stazione dei bus di La Linea de la Concepcion. Per finire una curiosità: è impressionante il numero di monumenti e memoriali di guerra sparsi per il territorio.
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cattedrale anglicana |
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cattedrale anglicana |
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main street |
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cattedrale cattolica |
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cattedrale cattolica |
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southport gate |
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trafalgar cemetery |
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città vecchia |
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città vecchia |
Dove mangiare
Stare a Gibilterra significa stare nel Regno Unito in tutto e per tutto, quindi anche per ciò che riguarda il cibo, i costi e le attività ricreative.
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pista dell'aeroporto |
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lungo la pista |
A quanto pare succede piuttosto di frequente che i giovani residenti del territorio preferiscano passare le serate dall'altra parte della frontiera per godersi il buon cibo spagnolo e l'alcol a costi molto più abbordabili, in città non mancano tuttavia le alternative per un buon pasto e una bevuta, sia in alcuni pub in stile british che propongono i loro piatti classici, sia in una buona varietà di locali etnici e di cucina internazionale. Certo, il rapporto qualità/prezzo del cibo in Spagna è stellare, ma perché non approfittare di essere qui per farsi un buon hamburger, un fish&chips o qualcosa di indiano? Il pub The Horseshoe si trova per esempio proprio sulla Main Street ed è un buon posto dove pranzare godendosi anche una buona pinta di birra. (28 dicembre 2023)
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main street |
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città vecchia |
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main street |
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grand casemates square |
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grand casemates square |
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grand casemates gate |
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