La Highway 35 taglia tutti gli altopiani della Giordania dai pressi del confine con la Siria, a nord, fino quasi alle sponde del Mar Rosso a sud.
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castello di kerak |
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strada dei re dopo madaba |
Il tratto che va però da Amman fino a poco oltre Petra, per una lunghezza di quasi 300 km, è generalmente conosciuto come Strada dei Re e incrocia direttamente, oppure sfiora a distanza di una breve deviazione, un grandissimo numero di siti storici o naturali di grande fascino e interesse e diverse località che meritano senz'altro una sosta, breve o un po' più lunga che sia. Percorrerla non è di certo il modo più comodo e veloce per muoversi dal nord al sud del paese, per quello c'è un'autostrada che permette di risparmiare molto tempo e fatica, ma la bellezza indiscutibile e l'abbondanza, ricchezza e diversità delle attrazioni che ci si ritrova di fronte rendono questo tragitto una delle cose da fare sicuramente durante un viaggio itinerante in Giordania.
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umm ar rasas |
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umm ar rasas |
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umm ar rasas |
Come muoversi e dove dormire
Ci sono degli autobus di una compagnia privata, la Jett Bus, che fanno la spola tra le principali località turistiche della Giordania, ma con questi mezzi è praticamente impossibile andare a curiosare lungo la strada o nei siti secondari. |
umm ar rasas |
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umm ar rasas |
Senza un'automobile o un mezzo per muoversi in autonomia quindi non ci si può godere pienamente la bellezza della Strada dei Re. La maggior parte dei viaggiatori decide di effettuare un tour de force in una giornata andando direttamente da Amman a Petra, tuttavia, benché la strada sia in condizioni buone, essa non è particolarmente ampia e il suo percorso è parecchio tortuoso e bisogna procedere a velocità relativamente contenuta, senza contare poi che in ogni centro abitato appena più grande di un villaggio si crea molto facilmente del traffico a causa dei frequenti restringimenti dovuti a mercati, bancarelle, animali e persone in mezzo alla strada, rallentando ulteriormente la tabella di marcia. |
umm ar rasas |
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umm ar rasas |
Per tutti questi motivi, oltre che per i tanti stop dovuti ai numerosi punti di interesse, ci vogliono parecchie ore per completare il tragitto e potrebbe essere conveniente, soprattutto se avete già passato la mattinata a visitare Madaba, prevedere di dormire a metà strada. La città di al-Karak, antica e poderosa roccaforte crociata, è probabilmente la località migliore per fermarsi poiché è l'abitato più grande che si incontra ed è sede di una delle attrazioni più importanti, anche se i servizi che offre sono abbastanza semplici e poco variegati: il Cairwan Hotel è tuttavia una buona soluzione, semplice si, ma pulito e confortevole, con personale accogliente e prezzi competitivi. |
umm ar rasas |
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wadi mujib |
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wadi mujib |
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wadi mujib |
Cosa fare e cosa vedere
In realtà, tutti i primi chilometri uscendo dalla capitale si svolgono con intorno un territorio piatto e abbastanza anonimo che risente ancora dell'urbanizzazione della metropoli, per cominciare a diventare interessante ben dopo Madaba.
DA MADABA AD AL-KARAK
Le prime immagini di un certo impatto cominciano a fare capolino passata la cittadina la cittadina di Malih, quando il passaggio del primo wadi di una certa importanza interrompe il territorio semidesertico, ma per trovare qualcosa di veramente interessante bisogna arrivare a Dhiban.
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nel castello |
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nel castello |
Questa è una località dall'aspetto piuttosto autentico ma si segnala principalmente perché da qui una deviazione di una quindicina di chilometri in mezzo al nulla porta al sito archeologico di Umm-Ar-Rasas. Queste rovine sono patrimonio UNESCO e constano sia di parti romane e bizantine che risalenti all'inizio della dominazione araba. La maggior parte delle strutture sono purtroppo quasi del tutto a terra, ma si distingue molto bene la struttura cittadina, le murature fatte di pietre a secco e in una parte coperta da un grande capannone ci sono i resti di una chiesa bizantina con diversi notevoli mosaici: un sito che si visita abbastanza velocemente ma che sicuramente merita la sosta. |
nel castello |
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nel castello |
Poco a sud di Dhiban si attraversa invece il Wadi Mujib (lo stesso che sbuca sul Mar Morto in corrispondenza di una riserva della biosfera) e i panorami sono quelli più intensi e spettacolari di tutto il tragitto. Questo viene infatti definito il Grand Canyon della Giordania, nome che ben spiega le sue dimensioni (4 km di larghezza e uno di profondità, più di 70 km di lunghezza), con una sosta obbligata sia al punto panoramico all'inizio della tortuosa discesa che porta sino alla diga e al bacino artificiale (sopra la quale purtroppo non ci si può invece fermare per fare una foto) che in quello al termine della risalita. Prima di arrivare ad al-Karak, un'ultima breve sosta vale infine la pena di farla nella cittadina di Rabba, dove proprio accanto alla strada principale sorgono le rovine di un antico tempio romano e di un monastero bizantino. La maggior parte del percorso si svolge attraverso un territorio aspro e quasi desertico ma, a parte i vari wadi, pianeggiante o appena vallonato, tipico dell'altopiano.
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saladino |
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ingresso del castello |
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vista dal castello di al karak |
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mura occidentali |
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zona delle mura occidentali |
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zona delle mura occidentali |
AL-KARAK E LA FORTEZZA DEI CROCIATI
La città di al-Karak (o anche semplicemente Kerak) è parecchio più estesa di quanto i suoi numeri possano far pensare, questo perché è costituita da numerosi nuclei separati che vanno a riempire principalmente le creste delle alture lasciando vuote o quasi, strade di collegamento a parte, le vallate.
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nel castello di kerak |
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zona nuova di al karak |
Di tutti questi insediamenti però, solo uno può contare su una storia rilevante e su delle attrazioni, una delle quali è tra le più spettacolari del paese. L'estremità meridionale di quella che potremmo un po' impropriamente chiamare "città vecchia" è infatti completamente riempita e caratterizzata dalla poderosa Fortezza di Kerak. La costruzione di questo grande e imponente castello risale al XII secolo, per diventare teatro delle epiche battaglie tra i crociati e le forze di Saladino, mentre al giorno d'oggi mostra uno stile in cui si vedono sia gli elementi bizantini che quelli arabi. La maggior parte di ciò che si trova nel recinto interno è in rovina, tuttavia vi sono anche parecchie stanze e ambienti interni e al chiuso dove infilarsi a curiosare. |
nel castello |
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nel castello di kerak |
Molto meglio conservate sono invece le mura di cinta e le strutture ad esse collegate, in particolare tutta la parte sul fianco occidentale, oltre ai sotterranei, dove poter percorrere lunghi cunicoli e ampi corridoi illuminati dalla luce che passa dalle strette feritoie. La visita (compresa nel Jordan Pass) merita tempo e attenzione e, poiché il castello chiude abbastanza presto nel pomeriggio, uno dei motivi per pernottare a Kerak è quello di poter entrare all'apertura del sito e goderselo con pochissima gente. Per il resto, in città non c'è molto altro da fare e vedere: il Museo Archeologico situato subito prima del fossato e la bella piazza lì vicino con la statua equestre di Saladino. Le due vie principali che tagliano in lunghezza l'abitato sono inoltre piacevoli da percorrere e piene di negozi, mentre la parte settentrionale, quella intorno alla Moschea di Omar, è molto animata e durante il giorno costituisce il colorato bazar cittadino. |
castello di kerak |
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castello di kerak |
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castello di kerak |
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la città vecchia dal castello |
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cortile interno del castello |
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nel castello |
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nel castello |
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nel castello |
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città vecchia di al karak |
A SUD DI AL-KARAK
Da al-Karak, una strada verso ovest porta in circa 25 km alla parte meridionale del Mar Morto, ma la Strada dei Re prosegue invece imperterrita verso sud e si appresta a mostrare dei cambi sostanziali di paesaggio.
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città vecchia di al karak |
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città vecchia di al karak |
Dopo le ruspanti cittadine di Mu'tah e al-Mazar la strada segue per un lungo tratto la vallata del Wadi al-Hasa tra affascinanti panorami selvatici punteggiati da rovine di qualche piccola costruzione di età araba. Da qui in poi la strada diventa più vallonata, si sale e si scende più volte fino a Tafilah. Questo grosso centro è abbastanza "laborioso" da attraversare poiché la strada si stringe e diventa intasata dal traffico e dai mercati: da vedere non c'è molto, a parte la scenografica posizione dei suoi quartieri storici sulla punta di uno sperone, però può senz'altro offrire uno spaccato di vita autentica della Giordania e potrebbe rappresentare anche un ottimo posto per una veloce pausa pranzo. |
lungo il wadi al hasa |
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lungo il wadi al hasa |
Dopo Tafilah, la Via dei Re comincia a salire arrivando a superare varie volte i 1400 metri di quota e il paesaggio cambia aspetto, per poi buttarsi in picchiata verso Wadi Musa, cioè Petra. Durante questo spezzone ci sono però almeno un paio di punti che valgono una sosta: il primo nei pressi di Dana, un villaggio tradizionale ai margini di una riserva della biosfera famoso per i trekking e per i panorami; il secondo è invece a Shobak, sede dello scenografico Castello di Montreal, arroccato su un cono di roccia e anch'esso antica roccaforte crociata, merita senz'altro di essere visitata pure all'interno (soprattutto visto che l'ingresso è compreso nel Jordan Pass). Con Wadi Musa la Strada dei Re non finisce, ma lasciata la città sale fino a oltre 1600 metri di quota, mostrando dapprima delle mirabolanti vedute del sito di Petra dall'alto e attraversando poi una centrale eolica, per confluire infine nell'autostrada e gettarsi a capofitto nel deserto che caratterizza il sud del paese arrivando così ad Aqaba. |
lungo la strada dei re |
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lungo la strada dei re |
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lungo la strada dei re |
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rovine lungo la strada |
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tafilah |
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nei pressi di dana |
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shobak |
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dal castello |
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ingresso del castello |
Dove mangiare
Al-Karak di sera non offre molte alternative per la cena, mentre di giorno sia in città che lungo la strada le soluzioni non mancano.
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shobak |
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shobak |
Proprio intorno alla piazza di fronte all'ingresso del castello ci sono diversi ristoranti orientati soprattutto ai turisti, ma poiché quasi tutti visitano al-Karak di passaggio, la sera la città vecchia è completamente deserta. Un po' di movimento e di alternative si trovano invece nel nucleo urbano moderno dove si trova anche l'hotel (abitato che poi si distingue anche per alcune belle vedute panoramiche sulla fortezza). Lungo la salita di Bandar Street fino alla piazza in cima e nelle vie secondarie della parte più bassa ci sono molti caffè e ristoranti frequentati dalla gente del posto, tra i quali merita la segnalazione la tavola calda Amasina: il menu è solo in arabo e l'inglese è parlato in maniera un po' approssimativa, ma il cibo è buono e i prezzi bassissimi. Per la pausa pranzo lungo la strada invece, non si può che affidarsi ad uno dei caffè, locali di grill, shawarma o simili, in uno dei centri urbani che si attraversano, come per esempio la panetteria lungo la strada principale a Tafilah che vendeva delle fantastiche focacce ripiene.(26-27 dicembre 2022)
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shobak |
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shobak |
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shobak |
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sopra petra |
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centrale eolica |
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