Pur se non ufficialmente riconosciuto come stato indipendente dalla maggioranza dei membri dell'ONU, il Kosovo lo è de facto (ed è inoltre riconosciuto come tale dalla grande maggioranza degli stati europei), per cui Pristina può a pieno diritto fregiarsi del titolo di capitale più giovane del continente.
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piazza skanderbeg |
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piazza skanderbeg |
La città ha in effetti una storia molto lunga, essendo la località abitata già dalla preistoria per poi svilupparsi con l'occupazione di popolazioni illiriche e passare sotto l'impero romano, dove prosperò col nome di Ulpiana. Successivamente furono bizantini, serbi, bulgari, ottomani, albanesi e slavi vari a plasmarne l'aspetto, che però al giorno d'oggi si presenta come una disordinata accozzaglia di palazzoni di cemento e costruzioni più modeste. Non è difficile però imbattersi in qualche testimonianza dei movimentati tempi antichi e ciò, unito ai monumenti e alle architetture comuniste e post-comuniste che parlano della turbolenta e tragica storia recente della città, fa di Pristina una destinazione di sicuro interesse. Aggiungendo anche una grande vitalità, una forte attenzione alla cultura, la tradizionale calda accoglienza degli albanesi (cosa che i kosovari effettivamente sono) e la possibilità di pagare in euro (il Kosovo non fa parte dell'unione monetaria, ma adotta unilateralmente l'euro già dal 2002), non deve stupire che Pristina si stia ritagliando un ruolo non trascurabile come destinazione turistica, soprattutto tra i giovani europei.
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viale madre teresa |
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viale madre teresa |
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piazza zahir pajaziti |
Come arrivare, come muoversi e dove dormire
Pristina ha un proprio aeroporto internazionale situato una quindicina di chilometri a sud-ovest del centro, tuttavia non vi sono collegamenti diretti con l'Italia.
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parlamento e governo |
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madre teresa |
Una buona soluzione alternativa è l'autobus, visto che Skopje dista invece solo una sessantina di chilometri e ci sono varie corse giornaliere che collegano le due capitali in un paio d'ore circa, passaggio di frontiera compreso. La stazione dei bus si trova un po' in periferia, proprio in direzione dell'aeroporto, ma volendo è raggiungibile anche a piedi: qui si possono trovare corse per tutte le località del paese e anche per diverse destinazioni europee. La città si gira bene a piedi, ma non è proprio piccolissima e se si vuole esplorarne anche le zone periferiche la buona rete di autobus urbani può senz'altro aiutare. Per quello che riguarda l'alloggio infine, le alternative non mancano e sono sparse un po' per tutta l'area urbana: visto il target giovanile poi, anche di ostelli ce ne sono diversi e tra questi l'Oda Hostel si è rivelato un'ottima soluzione per posizione, pulizia, comfort nelle camerate, rapporto qualità/prezzo e staff gentile e attento. |
grand hotel prishtina |
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newborn |
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palazzo della gioventù e sport |
Cosa fare e cosa vedere
La superstrada M9 taglia in due tutto l'abitato di Pristina fornendo una divisione sommaria tra le zone più nuove e vivaci, a sinistra, e quelle con un po' più di storia, ma anche popolari, a destra.
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monumento alle eroine |
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bill clinton |
Tuttavia, è proprio lungo il tratto meridionale dell'ampia arteria, non lontano dall'autostazione e all'incrocio con Rruga Idriz Gjilani e la sua zona commerciale, che si incontra forse l'attrazione più curiosa: una statua e un memoriale dedicati (così come quel tratto del Bulevardi) a Bill Clinton, per il ruolo ricoperto dall'ex presidente statunitense durante la guerra del 1998 e per l'indipendenza del paese. Il centro vitale della città è tuttavia il Bulevardi Nënë Tereza, un largo viale pedonale dedicato appunto a Madre Teresa dove i tanti caffè e attività commerciali varie si integrano con alberi e aiuole (in una delle quale si può anche trovare una statua della controversa santa albanese), sempre pieno di gente a passeggio e molto piacevole. |
biblioteca nazionale |
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cattedrale del salvatore |
Le due estremità del viale sono occupate da altrettante piazze che ospitano delle architetture molto significative. A nord, Sheshi Skënderbeu è presidiata dalla statua dell'eroe albanese e da quella del primo presidente kosovaro Ibrahim Rugova, ma anche da palazzoni del Governo, del Parlamento e del Teatro Nazionale. A sud invece, Sheshi Zahir Pajaziti è il luogo di alcune architetture simbolo della passata appartenenza alla Jugoslavia e dell'indipendenza successiva alla guerra come il Grand Hotel Prishtina e il complesso chiamato Kino Armata, un tempo sede dell'esercito jugoslavo e poi dei primi uffici dell'Unione Europea e dell'ONU, oggi trasformato in vibrante centro culturale e cinema. |
moschea carshise |
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piazza zahir pajaziti |
Ancora più a sud, un'ampia e curata area verde fa da sfondo al campus universitario e tra i vari edifici delle facoltà spiccano invece la curiosa e moderna architettura brutalista della Biblioteca Nazionale, la National Gallery e la Cattedrale del Salvatore, voluta dai serbi e rimasta incompiuta quasi come se fosse un monito a non dimenticare il passato recente del paese. Poco distante, proprio dove il viale dedicato a George Bush sfocia nella M9, si incontra invece la Cattedrale di Madre Teresa, cattolica romana, un grandioso edificio dai candidi interni marmorei e dal campanile che si staglia verso l'alto a fare da punto di riferimento. |
cattedrale di madre teresa |
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cattedrale di madre teresa |
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zona nord |
Per concludere con la visita della parte moderna di Pristina, bisogna poi puntare a ovest di Sheshi Zahir Pajaziti per poche centinaia di metri.
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jeshar pascià |
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moschea mbretit |
Qui si apre un'altra spianata con al centro l'installazione composta dall'iconica scritta NEWBORN, tra i punti più fotografati della città, ma vi si può ammirare anche il memoriale dedicato alle eroine della guerra e l'ingombrante Palazzo della Gioventù e dello Sport, architettura simbolo del periodo jugoslavo, senza contare che proprio lì accanto sorge lo stadio nazionale. Per investigare gli aspetti più antichi della capitale bisogna invece attraversare la M9 e andare ben più a nord, oltre il Parlamento. I punti di interesse si trovano in un'area abbastanza ristretta a partire dall'incrocio del largo viale con Rruga Ibrahim Laftiu, segnato dalla presenza della Moschea Çarshisë, la più antica della città visto che riale alla fine del XIV secolo (al momento recintata da un cantiere che ingloba anche l'elegante e marmorea fontana per le le abluzioni Shadervani). |
moschea jeshar pascià |
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museo nazionale |
Pochi passi oltre e ci si trova davanti al bel palazzo storico che ospita il Museo Nazionale, con importanti collezioni di oggetti archeologici e preistorici (tra cui una famosa figuretta di terracotta del quinto millennio avanti Cristo), seguito a ruota dalla Moschea Jeshar Pashës, più recente delle altre (è del XIX secolo) ma molto graziosa. Un centinaio di metri scarsi più avanti, il palazzo storico dell'Accademia introduce l'ottocentesca Torre dell'Orologio dalla curiosa forma esagonale e la moschea principale della capitale, la Mbretit (o anche del Sultano Mehmet Fatih), costruita nel XV secolo come centro nevralgico della città ottomana. Proprio al lato di quest'ultima, completa il complesso la coeva costruzione degli Hammam, ora trasformati in centro culturale ed espositivo. |
moschea mbretit |
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moschea mbretit |
In questa zona è anche facile imbattersi in qualche tipica abitazione ottomana, senza contare che il mercato dei prodotti freschi si trova a pochi passi di distanza; vale però la pena concentrare l'attenzione sul complesso Emin Gjiku, un insieme di edifici tradizionali trasformato in museo etnografico nel 2006. Sempre da queste parti, ma un po' più a sud, si trova poi il City Park, principale polmone verde del centro cittadino. Infine, sottolineando la particolare attenzione alla cultura che si respira oggi nella capitale kosovara, la mostra biennale itinerante d'arte moderna Manifesta 14, tenutasi per tutta l'estate in molti luoghi simbolo di Pristina (tra i quali diversi già nominati), si è anche tramutata in occasione per il recupero di spazi industriali o aree dismesse che sono state trasformate in vivaci spazi culturali come l'ex fabbrica di mattoni nella zona nord dell'abitato e il cosiddetto Green Corridor, spazio naturalistico e ricreativo ricavato sul tracciato della vecchia ferrovia che portava a Belgrado. |
mochea mbretit |
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hammam |
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zona del mercato |
Dove mangiare e dove uscire la sera
Pristina può contare su un movimento serale di un certo rilievo, anche se la scena gastronomica non offre alternative particolarmente caratteristiche.
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complesso emin gjiku |
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complesso emin gjiku |
Su Bulevardi Nënë Tereza si incontra una lunga sfilata di bar, caffè e fast food, con le stradine che la incrociano che offrono anche una buona varietà per quello che riguarda i ristoranti, in particolare intorno a Sheshi Zahir Pajaziti. Tra la piazza e la cattedrale poi, ci sono diverse tavole calde, come Aurora, che propongono kebab e gustosissimi burek a prezzi stracciati. Il centro della movida è però l'area tra Rruga Fehmi Hagani e Rruga UÇK, dove alcuni caseggiati sono stati trasformati in una serie di pub e lounge bar moderni ed eleganti. Purtroppo, la maggior parte dei ristoranti tradizionali che vengono consigliati in rete era invece chiusa (non so se perché era domenica sera o per altri motivi), mentre quelli aperti erano già al completo. Pristina è ben lontana dall'essere la città più pittoresca dei Balcani, o anche solo del Kosovo, ma è di certo uno specchio fedele di cosa vuole essere al giorno d'oggi il più giovane tra gli stati indipendenti d'Europa, con la sua atmosfera vibrante e il suo fermento culturale che di certo sapranno stuzzicare l'interesse di molti.(24-25 luglio 2022)
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museo etnografico |
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museo etnografico |
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complesso emin gjiku |
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