mercoledì 26 gennaio 2022

Istantanee Europa: il diario dei miei viaggi brevi durante l'estate del 2021 (Svezia, Svizzera, Liechtenstein, Francia del nord, Spagna del nord-ovest)

L'estate del 2021, a causa delle restrizioni causate dalla pandemia, non mi ha permesso di effettuare il consueto viaggio di un mese e oltre (quasi sempre oltre, in effetti) in qualche luogo extraeuropeo o lungo itinerari particolarmente lunghi ed esotici, ma come per l'estate precedente e in misura ancora maggiore, mi ha visto zompettare qua e là per l'Europa facendo la conoscenza di città che ancora non ero riuscito a visitare o di tornare in qualche posto che non vedevo da molti anni.

Questo è quindi il diario formato dalla raccolta di impressioni a caldo scritte su facebook durante i viaggi stessi, un'entità che già da anni chiamo "Istantanee" e che negli anni ha raccontato in maniera diretta e un po' scanzonata i miei viaggi.


SVEZIA (5-11 LLUGLIO 2021)

Stamattina, quando mi sono svegliato ero emozionato come non mi capitava da tempo.

diario viaggio stoccolma svezia
fico il vasa
D'altronde era quasi un anno che non viaggiavo, che per me equivale a una sofferenza paragonabile a una lunga serie di mazzate sulle gengive, e riprendere un volo con tutte le incognite del caso un po' di ansietta te la mette. Invece tutto è andato liscio come l'olio: il green pass (mai stato tanto felice di essere un insegnante, con conseguente seconda dose di vaccino fatta a metà maggio) me lo hanno chiesto solo al check in a Fiumicino, nel transito a Bruxelles il questionario che mi hanno fatto compilare alla partenza è rimasto in tasca perché nessuno si è sognato di chiedermelo, all'arrivo poi non mi si è proprio cacato di striscio nessuno e in men che non si dica sono uscito dall'aeroporto.

Ho fatto pure in tempo ad aiutare una peruviana che parlava solo spagnolo e chiedeva aiuto per raggiungere il suo hotel in piena periferia. Insomma, pure quest'estate niente viaggione ma tanti viaggetti, il primo dei quali mi ha portato a Stoccolma (dove ero già stato nel 1981) e sono ben deciso a godermelo tutto.


Come fanno le ragazze che viaggiano da sole a farsi i filmati di spalle da mettere sulle storie di instagram? Facile: fermano il primo passante dall'aspetto rassicurante e dalla santa pazienza che si mette lì a perdere un quarto d'ora a fare tutte le prove senza buttarle a mollo (le ragazze, non le prove).

Per fortuna molte ragazze qui girano in coppia o in trio, così i servizi fotografici se li fanno da sole, l'unico problema è se devi aspettare che finiscono così magari qualche foto la fai pure te.

diario viaggio stoccolma svezia
servizi fotografici
Comunque: Stoccolma è una città di panorami e oggi che ho fatto un botto di chilometri a piedi (se fossi stato cool avrei detto: " ho camminato come se non ci fosse un domani" , ma io domani sto ancora qua e poi non sono cool e anche se me piace parla' romanaccio evito il più possibile, come se non ci fosse un domani, le frasi fatte) ne ho visti diversi veramente notevoli, però se volete vederli dovete andare nelle storie perché sono tutti filmati ?

P.S. Bone 'e porpette!


Oggi, come dicono da queste parti: "TËMPØ DËMMËRDÅ"!

Ciononostante ho deciso di investire un rene e prendere a noleggio una bici per poter girare in libertà anche nei luoghi meno centrali.

diario viaggio stoccolma svezia
cimitero nordico
Di acqua per fortuna non ne ho presa molta, anche se una pioggerella molto leggera è stata una compagna quasi inseparabile della mia giornata, solo due volte sono tuttavia dovuto scendere di sella per cercare riparo. In compenso, oltre alle tante calorie spese che male non fa, ho attraversato boschi affascinanti punteggiati da casette tradizionali, ameni quartieri periferici e sobborghi idilliaci, ponti che si alzano e piste da sci artificiali, per finire in un cimitero che si fregia del titolo di patrimonio UNESCO.

Amo scoprire le città in bici, perché la mia naturale curiosità, sorretta da buone gambe, mi porta sempre a coprire delle grandi superfici e a trovare innumerevoli siti interessanti non sempre mainstream e altrettanti spunti di riflessione. L'aria non era la più adatta per i punti panoramici, però ne ho trovati altri tre clamorosi: quando scriverò un articolo su Stoccolma avrò molto di cui parlare.

P.S. Selfie in un boscoso cimitero nordico con indosso la maglietta di un gruppo metal: OH YEAH!


Come in molti sanno, in Svezia hanno la fika.

Anche dalle altre parti, obietterete.

diario viaggio stoccolma svezia
sobborghi idilliaci
In effetti è vero, solo che la fika da noi la chiamiamo molto più banalmente "merenda", gli inglesi preferiscono consumarla con il tè al posto del caffè mentre in Kyrgyzstan tirano giù degli shot di vodka (in realtà non sono sicuro di questa cosa, ma tanto in Kyrgyzstan cominciano a tirare giù shottini di vodka alle 10 del mattino quindi lo faranno pure alle 5 del pomeriggio immagino). Di certo c'è che per ogni italiano che si reca in Svezia, la conoscenza di questo concetto si accompagna a un'immancabile presa a bene e pertanto al consumo pomeridiano di caffè insieme a un bel dolce, magari una di quelle favolose spirali alla cannella (che con la fika la spirale - alla cannella - ci sta bene), con conseguente post ironico su Facebook di contorno.

diario viaggio stoccolma svezia
stazione metro o gabinetto?
E siccome io italiano lo sono (lungo volo pindarico in arrivo: oltre a non usare mai schifezze linguistiche come il già citato "come se non ci fosse un domani" oppure il simpaticissimo "xxxxx ne abbiamo?" o infine la splendente nuova entrata "dimmi che xxxxxx senza dirmi che xxxxxx", io non dico mai, assolutamente mai - e mi sta pure parecchio sulle balle - che sono "cittadino del mondo". Io viaggio un sacco e ho una mente apertissima, ma sono cittadino GENZANESE e viaggio tanto anche per la goduria di confermare il fatto che vivo nel posto più bello del mondo...anche se alle 5 facciamo una semplice merenda invece di una ben più sontuosa fika...e si, un po' di puntini di sospensione, se non se ne abusa, me piaceno), mi sto sfondando di kanelbullar (le suddette spirali alla cannella, avevo pensato di scrivere "mi sto sfondando di fika", ma poi qualcuno ci credeva pure) ed eccovi il vostro post ironico.

Per il resto, oggi ho fatto le cose tipiche da turista a Stoccolma, tipo una visita al museo Vasa (la nave è davvero fichissima) e il tour delle stazioni metro (che in foto fanno molta più scena che dal vivo). Domani è già ora di rientrare, ma tanto questo è solo il primo dei giretti di questa estate, ho in mente ancora un sacco di cose.


SVIZZERA E LIECHTENSTEIN (12-16 LUGLIO 2021)

Un viaggetto non molto fortunato, quello che mi ha fatto rimanere un paio di giorni in più in Svezia e andare direttamente a Zurigo senza ripassare per casa, che tra voli persi, cellulari rubati (infatti scrivo da casa ) e meteo che non ne voleva sapere di collaborare, avrebbe potuto risultare poco piacevole.

Invece me la sono goduta uguale.

diario viaggio zurigo svizzera
meno male che è luglio
Zurigo è effettivamente una bella città, ricca di scorci pittoreschi e con un meraviglioso lago che non ho potuto sfruttare al meglio a causa della pioggia continua. Tra l'altro, avvisaglie delle alluvioni che hanno colpito l'Europa centrale erano nettamente visibili nel livello del lago e del fiume Limmat che attraversa il centro storico, con parte delle banchine usate per ormeggiare le imbarcazioni che si trovavano al pelo dell'acqua o addirittura sotto, ma anche questo faceva scena.

L'unica cosa proprio negativa erano i prezzi improponibili, fuori dalla realtà del mondo.

Tuttavia Zurigo era solo una scusa: il vero obiettivo era il Liechtstein.

diario viaggio stoccolma svezia
il liechtenstein
Quando uno ha un tarlo nella testa che scava deve trovare il modo di toglierselo e per me questo tarlo era la piccola nazione montana a cavallo tra Svizzera e Austria. Così una gita giornaliera (50 minuti di intercity all'andata più altrettanti al ritorno, più un autobus urbano di linea andata e ritorno sono costati più di un volo con una low cost, ma il tarlo...) mi ha portato alla scoperta della graziosa Vaduz. Da fare e da vedere non c'è moltissimo, ma l'ambientazione è molto scenografica e qualche chicca non manca.

Una settimana non semplice insomma, ma come dice qualcuno, la vita è per il 10% quello che ti succede e il 90% come reagisci, quindi anche stavolta è stato un successo. Ora sono solo 4 i paesi dell'Europa in cui non sono ancora mai stato, ma ci sto lavorando (per la cronaca: Islanda, Bielorussia, Macedonia e Kosovo).


FRANCIA DEL NORD (27-30 LULGIO 2021)

Nell'estate del 2010 ero a Londra a casa di amici e mi annoiavo; non che non fossi felice di essere partito con degli amici per passare del tempo insieme a quelli che erano emigrati, ma l'immobilismo di quella vacanza mi spinse a pensare dicendomi: "Ale', se vuoi viaggiare come dici tu, devi farlo da solo".

diario di viaggio bruxelles
murales fumetti
diario di viaggio bruxelles
murales fumetti
Fu così che nel luglio dell'anno successivo, di cui ora ricorre il decimo anniversario, partii per il mio primo grande viaggio in solitaria - un enorme giro del Sudamerica in 40 giorni - che andò talmente bene che da allora non ho più cambiato modo di viaggiare. Quello fu il primo di una serie di 9 viaggi estivi lunghi e impegnativi, ma sensazionali, cui presto si aggiunsero anche quelli durante le vacanze di natale. Le ultime due estati invece, compresa evidentemente anche questa, mi sono dovuto limitare a diversi viaggetti di qualche giorno qua e là per l'Europa e per la terza destinazione di questo luglio, a celebrare i miei 10 anni da ramingo, ho scelto Lille.

Il Nord-Pas-De-Calais è una zona un po' bistrattata della Francia, salita alla ribalta grazie al film "benvenuti al Nord", ma sulla bellezza del suo capoluogo sembra nessuno abbia mai avuto da ridire (lo diceva pure il tizio che ci faceva un corso di francese durante il progetto Leonardo a Toulouse).

diario di viaggio bruxelles
jeanneke piscia
diario di viaggio bruxelles
zinneke piscia
L'aeroporto più vicino è però Bruxelles, così prima di infilarmi in un bus ho avuto alcune ore per passeggiare in questa che è una delle mie città preferite e che in questi ultimi 10 anni mi ha ospitato parecchie volte. Certo, stamattina l'atmosfera era un po' lugubre, con pochissima gente in giro e moltissimi negozi chiusi, però dopo le 11 per fortuna la situazione è cambiata ed è esplosa tutta la vitalità della capitale (le serrande abbassate sono però comunque tante). Ora, nell'attesa di scoprire Lille per bene e in quella, ahimè, ancora disattesa di poter tornare in Asia, vi saluto con una carrellata di foto di statue che pisciano e di murales rappresentanti fumetti.


Scrosci di pioggia e raffiche di vento gelido.

Così si presentava oggi il capoluogo del famigerato Nord - Pas de Calais.

Poco dopo però, quasi come a voler rispettare il copione della commedia di successo che ha messo questa regione nella testa di molti, le nubi si sono diradate e il vento è calato, facendo esplodere Lille in tutta la sua piacevolezza.

diario di viaggio roubaix francia
i love rubaix
diario di viaggio lille francia
beffroi
La città è in effetti molto graziosa e ricca di spunti interessanti che vanno ben oltre il pittoresco centro storico con i vicoli acciottolati e le casette, la classica Grand Place e i beffroi patrimonio UNESCO: esempi sono il bel parco attorno al forte militare pieno di avifauna e canali e, soprattutto, la grossa cattedrale gotica finita di costruire solo nel 1999 con inserti impensabili, come la curiosissima facciata liscia composta da pannelli di marmo abbastanza sottili da lasciare passate la luce diurna all'interno creando così un colpo d'occhio davvero particolare. Si, qui c'è molto da fare, ma sono ben deciso a togliermi ogni curiosità.


Lille non è molto grande, ma la sua area metropolitana è piuttosto estesa e comprende varie città anche grandi, ma si gira in metro e tram, permettendo così delle attività molto eterogenee, dall'andare a caccia di beffroi (in pochi chilometri, compresi quelli in centro, se ne trovano ben 5 patrimonio UNESCO) al soddisfare la voglia di archeologia industriale. E su quest'ultima cosa poi, niente batte Roubaix.

diario di viaggio lille francia
giardinaggio
Il nome si conosce perché ospita l'arrivo del "enfer du nord", la classica di ciclismo più prestigiosa di tutte, coi suoi tratti in pavé che ti spaccano le gambe (e in Francia sono riconosciuti come monumento nazionale). Questa città tuttavia, nella sua storia è passata dall'essere il centro mondiale dell'industria tessile (basti pensare che è qui che risiedeva la borsa della lana) a zona estremamente degradata, per poi rinascere come perfetto esempio di riqualificazione industriale, con tutti i casermoni di fine ottocento inizio novecento in mattoni che ospitavano gli impianti tessili in cui ora trovano posto musei, associazioni, istituzioni o semplici centri commerciali, mentre eleganti edifici, alcuni grandiosi, altri semplici abitazioni, suggeriscono la passata ricchezza. Certo, non si può dire che sia pittoresca, ma stimolante senz'altro si.

La vicina Tourcoing invece si è risparmiata tutti questi alti e bassi e presenta delle caratteristiche che richiamano le vicinissime Fiandre, peccato per quelle cavolo di giostre che ingombravano, deturpandola, la bella piazza centrale. Lille e i suoi dintorni sono un po' sottovalutati, ma sicuramente meritano più attenzione.

Ah, il Nord - Pas de Calais ormai non si chiama più così, la regione è stata fusa con la Piccardia sotto al nome di Haute France, quindi ormai nemmeno la cattiva reputazione può valere come scusa.


SPAGNA DEL NORD-OVEST (4-18 AGOSTO 2021)

Tra Madrid e la Galizia ci sono 20 (venti) gradi di differenza: alle 9 di stamattina a Santiago c'erano 15 gradi e pioveva. Poi è andata meglio, ma solo un poco.

diario di viaggio galizia nord ovest spagna
santiago de compostela
Ad ogni modo, prima del lungo viaggio che dalla capitale spagnola mi ha portato a nord-ovest, ho pensato bene di andare a scoprire un gioiellino poco conosciuto a soli 50 km da Madrid: Chinchon si chiama. Il pueblito è piccolo e incantevole, ma di veramente particolare ha la Plaza Mayor, con tutti i colonnati e i portici del caso, che però funge anche da plaza de toros, pavimentata in terra battuta e con le gradinate in legno che proteggono gli spettatori dal bovino imbizzarrito. Non so se ci facciano ancora corride, non credo, ma l'ambientazione è unica e grida "mancha", quasi come se da un momento all'altro ti si dovesse presentare davanti la famosa coppia letteraria che tanto lustro ha dato a questi luoghi.

Su Santiago invece che dire?

diario di viaggio galizia nord ovest spagna
terme di ourense
diario di viaggio galizia nord ovest spagna
ourense
Ci sono un sacco di pellegrini, tutti in abbigliamento tecnico, che abbattono un po' il potenziale pittoresco del luogo e io che pellegrino non sono (l'idea è quella di fare un sacco di chilometri a piedi, ma per visitare le varie città galiziane, non per spostarsi da una all'altra, per quello c'è il bus) sembro quasi un extraterrestre. Di certo c'è che la cattedrale all'esterno è davvero magnifica, ma all'interno un po' delude perché uno se l'aspetta molto più spaziosa e molto meno spoglia.

Ok, che il mio quarto miniviaggio europeo (questo sarà meno "mini" in effetti) di questa estate entri nel vivo.


Ourense è la terza città della Galizia, ma non se la caca praticamente nessuno: non sta sul mare e il tragitto del "camino frances" passa ben lontano da qui. Eppure di attrattive ne avrebbe eccome: innanzi tutto un bel centro storico con stradine, piazzette, edifici in pietra e cattedralona che non ha nulla da invidiare alla stessa Santiago, ma molto più tranquillo e godibile. Poi è anche una città termale con sorgenti di acqua a quasi 70 gradi...e dove ci sono le terme chi è che ci trovi quasi sicuramente?

Esatto, i romani!

diario di viaggio galizia nord ovest spagna
vigo e i panorami
diario di viaggio galizia nord ovest spagna
la ria di vigo
Grandi vestigia non ce ne sono, ma c'è un magnifico ponte monumentale in pietra sul fiume Miño (lo stesso che dà il nome alla regione settentrionale del Portogallo) e i resti dei vasconi con fontane bollenti in pieno centro, dove una vasca più nuova è aperta a tutti (peccato che ora sia chiusa per il covid). Il fiume stesso poi è un punto di forza grazie al verde sulle sue sponde dove rilassarsi e godersi l'acqua fresca e alle vasche di acqua termale ad accesso libero proprio lì vicino. Ourense sembra proprio uno di quei posti inspiegabilmente trascurati dai turisti (pochi spagnoli, nessuno straniero), tipo che ne so, Benevento (città antichissima con siti UNESCO e, considerato dove si trova, pensa come se magna! Per quanto pure a Ourense con la fame non ci si rimane).

diario di viaggio galizia nord ovest spagna
in posa
Vigo invece è più famosa, non solo per vicende calcistiche, ma ha la fama di essere brutta. Certo, il porto peschereccio e la stazione marittima coprono quasi la totalità del fronte marino cittadino e da brava città industriale non si può definire pittoresca, tuttavia ha carattere e ignorare i panorami sulla splendida insenatura dove sorge, chiusa dalle selvagge isole Cies, il grazioso centro storico in linea con quello degli altri gioielli della regione e il sontuoso patrimonio dei tanti scenografici palazzi in stile modernista, sarebbe fortemente ingiusto. Ah, poi c'è anche un curioso monumento a Jules Verne.

Ecco, diciamo che più che essere bella è un tipo.

Lasciata Santiago infine, sembra che le nuvole vogliano lasciare un poco di spazio anche al sole e le temperature tornare a valori che, seppur ben lontani da quelli di quel forno crematorio che è Madrid, possano almeno meritarsi l'appellativo di "estivi", anche se a Ourense alle 9 di mattina c'erano comunque 15 gradi.


Il centro storico di Pontevedra è assolutamente incantevole: un labirinto di vicoli e pittoresche piazzette chiusi da case in blocchi di pietra dai caratteristici balconi a loggia o con le ringhiere in ferro, con diverse splendide chiesette che spuntano qua e là. A completare il tutto, l'assoluta assenza di auto parcheggiate (qualcuna ogni tanto passa, ma non si ferma): quasi una manna per instagram.

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arcade
In effetti questa cittadina era salita alla ribalta tempo fa per tale caratteristica, anche se forse tutto il discorso era un po' gonfiato e sembrava che le auto qui non esistessero proprio. Le auto ci sono, ma solo nella parte nuova e dei sagaci parcheggi sotterranei evitano che queste ingolfino il panorama della città vecchia. L'area pedonale non è più grande di quella di Artena (lì l'assenza di auto è forzata: prova a ficcarcela te un'auto tra i vicoli a scalinata di Artena), ma complimenti all'amministrazione: Pontevedra è godibilissima...magari qualche tavolino dei bar in meno nelle piazzette, che talvolta sembrano una mensa, ci stava bene, ma pazienza.

diario di viaggio galizia nord ovest spagna
spiaggia del riazor
diario di viaggio galizia nord ovest spagna
mensa a pontevedra
In tutto ciò, a Pontevedra non c'era un letto libero già da settimane, quindi, con previdenza, avevo prenotato nel vicino villaggio di Arcade, a 7 minuti di treno, una ridente località sul cammino portoghese affacciata sul fiordo (qui si chiamano "rias") di Vigo (Pontevedra sta in fondo a un altro ria) con alcuni punti di interesse: uno scenografico ponte medievale sul fiume Verdugo, un grazioso porticciolo sulla ria, un paio di spiaggette dove oziare, superbi panorami e un buon numero di marisquerias dove sfondarsi di pesce a prezzi modici. Ora sono tornato a Santiago, ma con la Galizia non ho finito, ho ancora un altro paio di città da scoprire.

Storiella: entrato nell'ufficio informazioni di Pontevedra, alla mia richiesta di una mappa mi sono sentito domandare dall'addetta: de che? (Ovviamente ha detto "de que?", ma fa comunque tanto romanaccio). Se a mente fredda viene naturale pensare "sto all'ufficio informazioni de Pontevedra, secondo te de che la vojo la mappa? De Tokyo?", in realtà la domanda mi ha talmente spiazzato che ho risposto che volevo una mappa di PONTEDERA (PI), ma non credo che lei se ne sia accorta.


Locus Augusti, al secolo Lugo, era la capitale di questa provincia durante l'impero romano. Di quei gloriosi tempi esibisce con orgoglio quella che forse è la cinta muraria romana meglio conservata al mondo, tanto da essere patrimonio UNESCO: 2 chilometri e mezzo circa di muraglia, sulla quale è possibile camminare liberamente, che racchiude il classico centro storico gallego con vicoli pedonali, piazzette, edifici in pietra, balconi e logge, tanti baretti dove bere e mangiare, una plaza mayor con municipio antico, una splendida cattedrale e diverse altre chiese di rilievo.

diario di viaggio galizia nord ovest spagna
i preferiti a la coruña
diario di viaggio galizia nord ovest spagna
galizia e cibo
Se a tutto ciò ci aggiungi altri resti romani come un mitreo, una casa con mosaici, un ponte sul Miño (sempre lui) e tanti piccoli muretti, mosaici, pezzi di acquedotto e simili che si intravedono da finestre che si aprono nel terreno tra i vicoli e nei cortili, si capisce come valga davvero la pena farci tappa. Infatti a Lugo sono rimasto due notti, perché a La Coruña, per quanto io abbia potuto cercare in rete, non c'era lo straccio di un posto letto economico (e per economico intendo ostello e dormitorio), nemmeno nei dintorni, come ero riuscito a risolvere a Pontevedra. Così la città principale della Galizia me la sono dovuta vedere con una gita giornaliera...e ho rosicato.

diario di viaggio galizia nord ovest spagna
sale da tè interessanti
Me lo sentivo nelle viscere che mi sarebbe piaciuta, così è stato infatti, avrei voluto viverla più a lungo e più intensamente. La Coruña non è propriamente incantevole, è molto più grande di quanto gli abitanti non facciano immaginare, ma è affascinante, autentica, ruspante, vivace. Poi il promontorio su cui sorge, che culmina nella punta dove svetta la poderosa torre di Ercole, il bel centro storico, le meravigliose vedute sulle baie e le tante spiagge (sulla maggiore, la Riazor, mi ci sono pure fermato addirittura una mezz'oretta) soddisfano anche le più classiche richieste turistiche. Infine non si vede neanche l'ombra di un pellegrino. Mi sa tanto che dovrò tornarci per viverla in modo più approfondito.

P.S. tornando dalla zone della torre, in un parte moderna e coi palazzoni bel lontana da quella delle taverne del centro storico, mi sono ritrovato davanti a una pulperia un po' malandata, senza tavoli all'aperto e con dentro solo un paio di gruppetti di vecchi che discutevano bevendo vino. È superfluo dire che mi ci sono fatto una mangiata clamorosa.


Ho lasciato la Galizia per approdare nelle Asturie.

A Oviedo i palazzi di pietra nuda lasciano invece maggior spazio al ritorno dell'intonaco colorato creando un colpo d'occhio differente da quanto visto finora. Sembra quasi che la parte vecchia e quella nuova si fondano senza soluzione di continuità, tuttavia macchie di medioevo spuntano continuamente dando senso al titolo di città reale e alle nomine dell'UNESCO.

diario di viaggio asturie nord ovest spagna
è o no un culo?
diario di viaggio asturie nord ovest spagna
con woody
Anche chi è in cerca di emozioni liberty o moderniste può trovare pane per i propri denti, mentre la precedentemente onnipresente Estrella Galicia e i mariscos sono rimpiazzati da sontuosi piatti di carne, dai famosi embutidos e dalla corposa fabada, accompagnati dalla tipica sidra versata nel bicchiere in modo curiosissimo (ma dopo un po' che ha preso ossigeno si può anche versarla normalmente), ma se proprio volete continuare a ingurgitare polpo e birra fresca non rimarrete delusi. Anche sull'architettura moderna, Oviedo sa il fatto suo, c'è pure un grandioso palazzo dei congressi dove si vede lontano un chilometro lo zampino de quer fregnacciaro de Calatrava. Una città per tutti i gusti insomma: persino Woody Allen ne parla in modo lusinghiero nel suo Vicky Cristina Barcelona, tanto da essersi meritato una statua in piena vista su una delle tante vie pedonali (lì vicino c'è anche un monumento raffigurante un culo...un po' stilizzato certo, però è inequivocabilmente un culo).

Questo viaggio nel nord-ovest spagnolo si sta rivelando senz'altro proficuo.


Passare dai 15 gradi con pioggerella alle 9 di mattina di Oviedo ai soleggiati 41 di Madrid a metà pomeriggio è come venire presi a mazzate sui reni. Sembra di aver cambiato continente.

diario di viaggio galizia asturie spagna

diario di viaggio galizia asturie spagna

Eppure c'è un ben preciso punto di svolta: dopo essere saliti un po' infatti, un lungo tunnel segna il passaggio del valico della catena montuosa che trattiene a nord le nuvole e il freschetto atlantico per iniziare la discesa verso Leon col cielo azzurro e diversi gradi in più. Se poi ci metti che qualche ora dopo, passando la Sierra de Guadarrama, il termometro sale repentinamente di altri 6-7 gradi, oltre all'aumento naturale dovuto al progredire della giornata, ecco che la fornace/madrid è servita. Sorprendentemente però, anche la crematoria capitale spagnola alle 9 di mattina è vivibile, quasi si respira e si riesce a camminare per un po' senza sudare come fontane, io però ho puntato dritto alla stazione dei bus di Moncloa per dare vita alla mia terza visita (a distanza rispettivamente di 39 e 22 anni dalle due precedenti) a Segovia.

diario di viaggio galizia asturie spagna
la costante del viaggio
Un delizioso centro storico medievale che domina un poggio, tortuose e pittoresche stradine da cui sbuca una poderosa cattedrale, una bella piazza e tanti localini dove consumare salumi e formaggi di qualità o un maialino arrosto che pare una porchetta. Se c'era pure il pane sciapo pareva de sta' a Siena, ma Segovia è comunque (e a ragione) una delle gite giornaliere più gettonate e apprezzate da chi si trova a Madrid, anche perché si trova a 1200 metri di altitudine e il caldo è ben più sopportabile. Per andare avanti nella mia personale ricerca di posti interessanti e meno battuti dai turisti stranieri intorno a Madrid invece, sono andato a conoscere Guadalajara, quella originale, poiché quella messicana è solo una volgare copia con un numero di abitanti moltiplicato per 50. Questa è una cittadina placida, autenticamente castigliana, gradevole e accogliente, ma a parte qualche sito che si distingue, non ha grandi motivi per venire a visitarla.

La Spagna è una piacevole costante dei miei viaggi da tanto tempo, ciononostante erano parecchi anni che non mi ci facevo 15 giorni di fila invece di qualche giorno mordi e fuggi. Non posso fare a meno di considerare quanto io mi ci trovi sempre bene, ma una domanda continua ad attanagliarmi: come è possibile che qui, rispetto agli altri paesi dell'area euro, la birra costi così POCO? E in più, anche tenendo conto di ciò, come è possibile che da 100 montaditos una "jarra de cerveza" (0,4 l) costi 1,5 euro?

Mistero. Hasta la proxima vez.


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