Puebla (nome completo Puebla de Zaragoza) è la quarta città del Messico e la capitale dello stato federato omonimo. Nonostante il suo nome sia conosciuto più o meno da tutti, il suo centro storico possa vantare un incredibile patrimonio storico e culturale di estrazione coloniale che le conferisce il titolo di patrimonio UNESCO e la sua posizione a soli 130 km a sud-est di Città del Messico, percorribili in due ore scarse di autobus, sono però pochissimi i turisti occidentali (e pressoché nessun italiano) che scelgono di visitarla, perdendosi così un vero gioiello.
Da Oaxaca invece, ci vogliono circa 4 ore (peccato che un enorme blocco del traffico sull'autostrada a poche decine di chilometri dall'arrivo abbia tolto diverse altre ore utili alla visita) che scorrono attraverso un affascinante paesaggio montano dove si può scorgere in lontananza anche il Citlaltépetl, la montagna più alta del Messico. Puebla è una vera metropoli con un'area urbana molto vasta e la principale stazione dei bus, chiamata CAPU, si trova oltre 4 km a nord del centro; come per la capitale però, alcune linee di Metrebus (degli autobus con corsie riservate e stazioni sopraelevate e chiuse da tornelli che funzionano come una vera e propria metro; per evitare di fare la necessaria tessera per poi usarla solo un giorno o due, potete chiedere alla guardia all'ingresso che farà da tramite con qualche abitante del posto facendovi caricare il soldi del biglietto sulla loro tessera e usandola per farvi passare) permettono di muoversi senza problemi e raggiungere tutti i punti più importanti.
Come detto, Puebla è ingiustamente sottovalutata dai turisti stranieri, che comunque non mancano, ma non certo da quelli messicani e, grazie anche alle dimensioni e alla notevole importanza economica e culturale, può comunque offrire un insieme ampio e ben diversificato di alloggi e servizi: in particolare nella fascia economica, l'ostello Chante 18 è una buona soluzione, ospitato in una graziosa villetta all'estremità settentrionale della città vecchia, una zona tranquilla e sicura, può contare su dormitori più che decenti, buoni servizi, zone comuni carine e comode e una famiglia di gestori simpatica e accogliente.
Per comprendere la grande bellezza di Puebla basta semplicemente passeggiare per le sue strade e guardarsi attorno rimanendo immancabilmente conquistati dallo splendore delle facciate dei palazzi abbellite dagli azulejos, dall'arcobaleno di colori dei vicoli e delle piazzette che si aprono all'improvviso, dalla meravigliosa opulenza delle tante chiese barocche che punteggiano l'abitato.
Come nelle migliori tradizioni messicane, il centro nevralgico della città è lo Zocalo, la grande piazza-parco ombreggiata da alti alberi e circondata da fascinosi portici dove si affacciano anche l'Ayuntamiento, al lato del quale parte una scenografica galleria commerciale d'epoca, e la grandiosa Cattedrale. Quest'ultima è davvero impressionante per dimensioni e la sua coppia di campanili gemelli è la più alta del paese; anche l'interno merita tantissimo, grazie alla moltitudine di sculture barocche, affreschi e altari scolpiti. Sul lato a sud della chiesa, l'ex palazzo vescovile, ora sede degli uffici dello stato federato, della Casa de la Cultura e della Biblioteca Palafoxiana, cattura lo sguardo con le sue piastrelle colorate.
Calle 2 è la principale tra le strade che corrono verso nord e vi si affacciano una moltitudine di palazzi dalle stupende facciate piastrellate fino allo scenografico monastero di San Jose, la via più frequentata è tuttavia la vicina Calle 5 de Mayo, pedonale per buona parte del suo percorso, dove si incontra una doppia fila continua di attività commerciali di ogni tipo, di banchi di cibo da strada e piccole tavole calde e dove, soprattutto di sera, una moltitudine di persone ama passeggiare godendosi la piacevole atmosfera. A circa metà tragitto sorge il Templo de Santo Domingo, dai ricchissimi interni in particolare nella laterale Capilla del Rosario.
Subito a est della piazza comincia la zona dei palazzi che fanno parte dell'Università Autonoma, splendido in particolare quello della facoltà di lettere e filosofia col suo patio coperto.
Il picco scenico si raggiunge davanti alla strepitosa facciata della chiesa seicentesca della Compañia de Jesus, incastonata nell'adiacente Edificio Carolino, ovvero la sede principale dell'università, dove entrare per ammirare i bellissimi cortili interni. Proseguendo nella stessa direzione e attraversando il largo Bulevard che demarca la città vecchia ci si ritrova nel ruspante quartiere tradizionale di Analco, presidiato dalla parrocchia dell'Angel Custodio, nel parco di fronte alla quale si può ammirare il settecentesco ponte in pietra de Ovando, legato a una leggenda romantica. Poco a nord di questo si può accedere a un'area sotterranea dove si trova un'altro ponte in pietra, quello de Bubas, rimanenza di quando qui scorreva un fiume successivamente interrato.
Più avanti si innalza invece l'alta torretta della chiesa di San Francisco, le cui intonacature gialle e rosse formano un bel colpo d'occhio con i blocchi grezzi di pietra scolpita e gli azulejos, mentre nel monastero annesso sono ospitate una scuola e una biblioteca. Il quartiere della città vecchia a ridosso del Bulevard è molto pittoresco e va girato con attenzione, in particolare dalla graziosissima piazzetta davanti al Teatro Principal percorrendo Calle 8 e Calle 6 attraverso quello che viene chiamato Barrio del Artista, dove c'è anche un vivace mercato dell'artigianato.
La prosecuzione di Calle 6 a sud dell'università, in parte pedonale, immette invece nel quartiere coloniale di Los Sapos, forse il più grazioso dell'intera città, dove a creare le scenografie non sono tanto gli azulejos quanto la moltitudine di vivaci colori delle abitazioni e delle piccole chiese che vi sorgono. In questa zona, oltre ad alcuni piccoli curiosi musei come quello Viviente o quello de Miniaturas oppure il ben più importante museo d'arte Amparo, si possono trovare anche numerosi locali per passare la serata.
La parte occidentale del centro storico è forse quella meno pittoresca e votata prevalentemente al commercio, ma è tuttavia quella più autenticamente messicana e non priva di motivi di interesse.
In effetti, le strade di questa zona sembrano formare quasi un unico grande mercato e di giorno è tutta un piacevole fermento. In particolare, proprio alle spalle di Santo Domingo, un'antica stazione ferroviaria è stata ora trasformata in un moderno centro commerciale; di fronte alla facciata di quest'ultima poi, la briosa Avenida 6 porta fino al Mercado de Sabores, all'interno del quale una moltitudine di banchi-ristorante propone le ricche specialità gastronomiche locali (trainate dalle mole, le salse dalle mille variazioni regionali che costituiscono i condimenti base della cucina messicana: le enchiladas al mole poblano ad esempio sono deliziose) andando a costituire un'alternativa da prendere seriamente in considerazione per il pranzo.
La Calle 5 invece, dopo aver costeggiato la bella chiesa de la Merced, corre verso nord fino al mercato alimentare 5 de Mayo e già alcune centinaia di metri prima delle strutture coperte che ne costituiscono il cuore, tra l'altro uno dei più autentici e scenografici del Messico, viene invasa da coloratissime bancarelle di frutta o verdura alternate a quelle di abbigliamento o alle mercerie. Ancora più a nord, fuori dal centro storico, un parco su una collinetta ospita la zona storica di Los Fuertes: i due forti da cui ne deriva il nome, Fuerte Loreto e Fuerte de Guadalupe, entrambi risalenti al XIX secolo, sono ora trasformati in musei, ma tutto il parco è una frequentata area ricreativa dove sorgono anche lo stadio, la plaza de toros, l'auditorium, aree espositive, alcuni altri musei, un lago artificiale e una terrazza panoramica.
I maggiori motivi di interesse di quest'ultima zona risiedono però nel tragitto per arrivarci: poco a nord del monastero di San Josè si trova infatti uno degli ingressi del Pasaje Historico 5 de Mayo, ovvero il tratto restaurato e sistemato più lungo di una vasta rete di tunnel sotterranei costruiti durante vari secoli e legati alla storia coloniale e alle leggende della città; tale insieme prende il nome di Secretos de Puebla (e comprende anche il già nominato Puente de Bubas).
L'uscita del tunnel è già all'interno del parco, ma per tornare in centro una buona idea è attraversare il quartiere popolare alla base della collina, il Barrio de Xanenetla, i cui muri espongono dei bellissimi murales (anche nei brutti quartieri lungo la strada per la stazione CAPU ci sono moltissimi murales, molto meno pubblicizzati ma alcuni davvero impressionanti, purtroppo non saprei individuare i punti precisi in cui si trovano).
Il centro storico di Puebla è vivace e anche di sera c'è un discreto movimento; la sensazione è che sia anche piuttosto sicuro (forse qualche quartiere più degradato in periferia potrebbe non esserlo, ma perché uno dovrebbe andare in qualche quartiere degradato in periferia?).
Locali per cenare o bere qualcosa ve ne sono per tutti i gusti e tutte le tasche, in particolare intorno allo Zocalo, nel quartiere a ridosso dell'università o intorno a Calle 5 de Mayo. Un'autentica istituzione tra gli abitanti è però la taqueria El Patio y Las Ranas, formata da due locali gemelli che quasi si fronteggiano lungo Avenida 2 a poca distanza dalla piazza centrale: il tema è tutto riguardante le ranocchie, ma comunque è un posto ottimo dove cenare a base di tacos tradizionali (niente abbinamenti strani dunque) preparati alla perfezione e spendendo poco.
Una giornata intera permette solo di farsi un'idea generale di quanto sia bella e interessante Puebla, ma in effetti la città meriterebbe un soggiorno ben più lungo, sia per il suo ingente patrimonio storico e culturale e le tante attività che può offrire, ma anche perché negli immediati dintorni ci sono altri siti che vale la pena visitare, come la vicina città di Cholula, a soli 7 km in direzione ovest, che ospita una zona archeologica con la più grande piramide del mondo, dati i suoi 500 metri di lato e i 64 di altezza (in realtà oggi assomiglia più che altro a una collinetta con in cima una chiesa e vari resti archeologici intorno alla base), oppure, qualche altra decina di chilometri più a ovest, la gigantesca coppia di vulcani Popocatepetl e Iztaccihuatl, entrambi ben sopra i 5000 metri (sono rispettivamente la seconda e la terza cima del Messico) e inglobati in uno splendido parco nazionale.
(20-21 agosto 2019)
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Per comprendere la grande bellezza di Puebla basta semplicemente passeggiare per le sue strade e guardarsi attorno rimanendo immancabilmente conquistati dallo splendore delle facciate dei palazzi abbellite dagli azulejos, dall'arcobaleno di colori dei vicoli e delle piazzette che si aprono all'improvviso, dalla meravigliosa opulenza delle tante chiese barocche che punteggiano l'abitato.
facoltà di lettere e filosofia |
facoltà di lettere e filosofia |
zona universitaria |
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cortile dell'edificio carolino |
compañia de jesus |
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cortile dell'edificio carolino |
cortile dell'edificio carolino |
los sapos |
los sapos |
los sapos |
Subito a est della piazza comincia la zona dei palazzi che fanno parte dell'Università Autonoma, splendido in particolare quello della facoltà di lettere e filosofia col suo patio coperto.
los sapos |
los sapos |
los sapos |
los sapos |
cattedrale |
cattedrale |
cattedrale |
cattedrale |
ex palazzo vescovile |
ayuntamiento |
zocalo |
cattedrale |
retro della cattedrale |
angolo dello zocalo |
galleria commerciale |
La parte occidentale del centro storico è forse quella meno pittoresca e votata prevalentemente al commercio, ma è tuttavia quella più autenticamente messicana e non priva di motivi di interesse.
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santo domingo |
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mercado 5 de mayo |
mercado 5 demayo |
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san jose |
san jose |
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barrio xanenetla |
pasaje 5 de mayo |
Il centro storico di Puebla è vivace e anche di sera c'è un discreto movimento; la sensazione è che sia anche piuttosto sicuro (forse qualche quartiere più degradato in periferia potrebbe non esserlo, ma perché uno dovrebbe andare in qualche quartiere degradato in periferia?).
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(20-21 agosto 2019)
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