La seconda città dell'Indonesia è una grande metropoli che si distingue più per il suo ruolo affaristico, commerciale e industriale, vista anche la presenza di un grande porto e di importanti cantieri navali, che per le sue velleità turistiche.
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Surabaya tuttavia, anche se nella maggior parte della sua sconfinata area urbana non mostra che grattacieli, grandi mall o zone residenziali, nasconde alcuni siti di notevole fascino nonché degli scenari che a dispetto della facciata moderna e dallo spirito internazionale ne sottolineano l'anima fortemente indonesiana. Surabaya inoltre è uno snodo dei trasporti fondamentale ed è probabile che viaggiando verso est ci si ritrovi a passarci delle ore o delle nottate e, con un po' di pazienza e voglia di esplorare, quello che ha da offrire potrebbe riservare qualche piacevole sorpresa.
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La città possiede un aeroporto internazionale tra i più importanti della nazione (uno dei cinque dove farsi stampare il visto gratuito all'arrivo valido 30 giorni), ma arrivando via terra, sia dalle regioni occidentali di Giava che, soprattutto, da Solo (o da Yogyakarta, che sostanzialmente è la stessa cosa) il mezzo di gran lunga migliore è il treno, più comodo e veloce dei bus (ma da entrambe le città del sud si riempie facilmente e se non prendete il biglietto almeno un giorno prima potreste essere costretti, come il sottoscritto, a ripiegare sul trasporto su gomma). Oltre a ciò, bisogna sottolineare che la grande stazione dei bus Purabaya si trova ben 10 km a sud del centro, mentre le stazioni ferroviarie principali, la Gubeng, la Kota e la Pasar Turi, sono tutte molto centrali.
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Anche se la città non è una destinazione turistica privilegiata, la sua grandezza e la sua enorme importanza per l'economia indonesiana l'hanno dotata di una notevole varietà di strutture ricettive di ogni tipo e per tutte le tasche. La maggiore concentrazione di queste si trova nei pressi della stazione Gubeng, che è sicuramente la zona migliore dove alloggiare, tuttavia poiché le maggiori aree di interesse si trovano a diversi chilometri di distanza (la città è davvero enorme) e il trasporto pubblico non è di facile fruizione, diventa fondamentale l'uso di app come GoJek o Grab per potersi spostare agevolmente e, visto anche il traffico intenso, quando possibile è preferibile scegliere lo scooter.
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quartiere arabo |
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quartiere arabo |
Tra le strutture nella fascia di prezzo inferiore vale la pena segnalare lo Zen Hostel Gubeng 2, un ostello moderno situato molto vicino alla stazione ferroviaria con belle zone comuni, un grazioso cortile e dove le camerate sono organizzate nello stile capsule, e soprattutto l'ottimo Tab Capsule Kayoon, un capsule-hotel vero e proprio, che sorge nella stessa zona ma sulla sponda opposta del piccolo fiume Kalimas che attraversa la città, dove le camere, più raccolte rispetto all'altro ostello, contengono solo un numero limitato di capsule, le quali sono modernissime, iper-tecnologiche e dotate di tutti comfort, mentre la bella terrazza panoramica, dove viene anche servita la colazione, ospita un bar.
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masjid ampel |
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Questa zona è di vocazione soprattutto commerciale e ospita anche un po' di vita serale, soprattutto a ridosso del grandi mall ma anche ai lati delle strade, dove non mancano caffè e ristoranti, ma comunque offre anche qualche motivo di interesse. Accanto al ponte sul fiume si trova infatti il Monumen Kapal Selam, dove al centro di un piccolo parco è stato installato un vero sottomarino russo degli anni sessanta che può essere anche visitato all'interno. Proseguendo lungo la larga Jalan Pemuda invece si costeggia il grandioso complesso del Gedung Grahadi, l'antica residenza del governatore di epoca coloniale.
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masjid ampel |
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L'area di maggior interesse si trova però circa un chilometro a nord della stazione Kota, dove sulle due sponde del Kalimas sorgono affiancate la città vecchia coloniale, la Chinatown e il quartiere arabo.
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La sponda occidentale del fiume era quella riservata agli europei e oggi mostra alcune notevoli architetture coloniali olandesi, non tutte in buone condizioni. Tra queste spicca la House of Sampoerna, un'ex fabbrica di sigarette risalente alla metà del XIX secolo oggi trasformata in museo e nel cui complesso sono ospitate anche gallerie d'arte e vari caffè. Decisamente più singolare è invece la Chinatown sulla sponda orientale, dove non si vedono ristorantini turistici, negozi di souvenir o templi cinesi (ce ne è uno solo e non particolarmente importante), bensì un insieme di stradine strette da abitazioni coloniali dall'aspetto molto decadente che però favoriscono un atmosfera fortemente autentica e affascinante oltre a regalare qualche scorcio molto pittoresco. Il culmine di tutto questo si raggiunge nel Pasar Pabean.
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quartiere arabo |
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chinatown |
Questo labirintico mercato, che dalla grossa struttura centrale coperta si allarga in tutte le stradine circostanti, è uno dei più ruspanti ed estremi che si possano incontrare in Indonesia (sembra che nella parte dove si vende il pesce non sia raro trovare degli squali). Il mercato funge poi da confine tra Chinatown e il quartiere arabo, dove l'ambiente diventa improvvisamente molto più curato ma non per questo meno affascinante. Le strade si popolano di botteghe di ogni tipo e un vicolo coperto che ha tutto l'aspetto di un vero e proprio suk conduce fino alla Masjid Ampel, la moschea più sacra della città e una delle più scenografiche di tutta la nazione. Una passeggiata attraverso questi due quartieri, fino alla moschea e ritorno al ponte Jembatan, magari variando il percorso, è davvero imperdibile e ricca di vedute di grande fascino.
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chinatown |
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Una città talmente grande può chiaramente offrire diverse soluzioni per quello che riguarda la vita serale e i pasti, curiosamente però nessuno di questi due punti è particolarmente sviluppato nei quartieri storici descritti sopra.
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edifici coloniali |
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monumen kapal selam |
Chinatown di notte è praticamente deserta e qualche buon ristorante cinese si trova invece un chilometro abbondante più a sud: Surabaya è stata la città da cui è partita la spinta indipendentista che ha portato alla fine dell'epoca coloniale e sparsi per la città ci sono moltissimi monumenti che celebrano questo fatto; proprio subito sotto alla spianata dove si innalza il più importante tra questi, il monumento agli eroi (Tugu Pahlawan, con museo annesso), in Jl. Pahlawan, ci sono i ristoranti cinesi che mi sono stati consigliati e in uno dei quali ho cenato con soddisfazione. Un po' più di movimento serale però si trova nella zona intorno al grande centro commerciale Tunjung Plaza, che ha anche un enorme food court da tenere seriamente in considerazione.
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house of sampoerna (wiki commons) |
In Jl. Genteng Besar, poco a nord di quest'ultimo, si possono invece trovare diversi warung sotto ai tendoni e con sedie e tavolini all'aperto dove trovare cucina di pesce. Da segnalare infine i quartieri moderni a sud-ovest del centro, nella zona a ridosso di vari campi da golf, dove lungo Jl. Mayjen HR Muhammad e nelle stradine laterali ci sono molti ristoranti internazionali, caffè e fast food; i quartieri popolari attraversati per arrivarci sono però forse più interessanti perché offrono un colorato spaccato di vita tipico del sud-est asiatico e alcune delle vie percorse (dallo scooter ho visto i nomi Jl. Simo Nagersman e Jl. Pang Jegung) si trasformano in autentici mercati notturni.
(5-6 e 7-8 agosto 2018)
Post successivo: Malang e il monte Bromo
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gedung grahadi |
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