Da quando mi sono smart-fonizzato e netbook-izzato è diventato molto facile interagire con i social network anche durante i viaggi, e ho preso così l'abitudine di scrivere, ogni sera o quasi, su FB le mie riflessioni a caldo sulla giornata di viaggio appena trascorsa. In realtà all'inizio era più che altro un modo per informare mia madre della situazione in cui mi trovavo, ma poi mi sono accorto che in molti leggevano con piacere quello che scrivevo. Sotto l'etichetta Istantanee ho pensato dunque di raccogliere quei post, viaggio per viaggio, nazione per nazione, e di pubblicare l'insieme sul blog; ne viene così fuori uno scritto forse meno utile a livello di informazioni, ma molto più spontaneo e ruspante degli articoli ragionati su cui ho sempre basato i contenuti del blog stesso.
COREA DEL SUD – GIAPPONE (18/07/2016 – 28/08/2016)
Certi viaggi sono più faticosi di altri! Vabbè che Seoul è una meta abbastanza tranquilla, ma poi quando a febbraio trovi una bella offerta con una delle compagnie aeree migliori del mondo - la Turkish Airways - e la data di partenza è 3 giorni dopo un fallito golpe e 3 settimane dopo un attentato nell'aeroporto dove devi fare scalo le cose si complicano.
Certi viaggi sono più faticosi di altri! Vabbè che Seoul è una meta abbastanza tranquilla, ma poi quando a febbraio trovi una bella offerta con una delle compagnie aeree migliori del mondo - la Turkish Airways - e la data di partenza è 3 giorni dopo un fallito golpe e 3 settimane dopo un attentato nell'aeroporto dove devi fare scalo le cose si complicano.
hongdae |
Il volo, dall'altezza del lago d'Aral, sorvolando il Tibet e fino a Pechino è stato piuttosto ballerino, ma alla fine sono arrivato sano e salvo a Seoul.
L' ostello si trova nel quartiere universitario di Hongdae, e a poche centinaia di metri comincia una zona pedonale con tantissime luci, negozi di cazzate, bancarelle di cibo, ristorantini e locali, gruppi che suonano per strada e una folla immensa e giovane a passeggio. Si si, Seoul si è presentata bene!
Verranno foto...prima o poi. Stay tuned!
Non uno, non due, non tre...a Seoul ci sono ben 5 palazzi reali antichi, e per andare dal primo al secondo si attraversa anche un pittoresco villaggio tradizionale con casette molto graziose; e sullo sfondo si alzano i grattacieli.
pediluvio nel canale |
Infine una considerazione sul tempo: qui nell'estremo oriente paradossalmente in estate se non vuoi schiattare di caldo devi pregare che ci sia il sole. Si, perché se arrivano le nuvole e piove l'umidità sale di brutto e si schiuma; stamattina infatti il cielo era tutto azzurro e si stava bene, poi nel pomeriggio si è coperto e alle 5 ha cominciato a piovere...e sembrava di stare in una sauna.
Oggi sono stato a Suwon.
togliete le scarpe |
In pieno centro c'è un piccolo canale artificiale che taglia le file di grattacieli con l'acqua che scorre rapida e fresca, e tutti ci si fermano a fare il pediluvio; davvero un posto gradevole. Il fiume Han invece, che divide in due la metropoli, sarà largo un chilometro.
Una curiosità: quando si entra nelle abitazioni, ostelli, templi e tanti altri posti ci si leva le scarpe e talvolta vengono fornite delle ciabattelle, tipo per andare nei bagni, ma quando questo succede anche nei chioschetti sul marciapiede forse stiamo esagerando.
Pensate se con la metro di Roma si potesse arrivare che so, a Viterbo.
Utopia? Da Seoul a Chuncheon ci si va in metro, a godere delle bellezze di un lago con isole verdi e circondato da montagne.
in spiaggia |
Ah, sugli spallettoni d'erba sull'autostrada per arrivare c'erano delle pecore finte.
Due fatti e una considerazione:
1- qui è pieno di chiese, di tutte le varie confessioni cristiane, dai cattolici ai luterani...si vede che i missionari hanno lavorato parecchio, mi aspettavo più templi;
souvenir di pesce secco |
3- sono stato sul luogo delle prossime olimpiadi invernali a Pyeongchan-Gangneung; e di quelle di Nagano, Albertville, Lillehammer, Innsbruck e varie altre, ma non sui luoghi di quelle di Torino e di Cortina. Stranezze da viaggiatore.
villaggio hanok |
Ora sono a Daegu, terza città coreana, una metropoli di due milioni e mezzo di abitanti tutta grattacieli, con tante chiese, appunto, due mercati di cui uno enorme (e si, pieno di negozi di pesce secco: che non te la prendi una bella famiglia di sgombri essiccati?) e l'altro curiosissimo perché interamente dedicato alle erbe medicinali, e una zona dello shopping vivacissima. Tutta vita stasera.
Data la copiosa richiesta, ecco un po' di foto del mercato delle erbe medicinali di Daegu.
mercato delle erbe medicinali |
mercato delle erbe medicinali |
Venire in Corea e non visitare Gyeongju (da non confondere con Gonju, Gwanju, Jeonju e tanti altri...che fantasia 'sti coreani) equivale più o meno ad andare in Giappone e saltare Kyoto.
osservatorio (deformazione professionale) |
nel bosco |
Finora la cucina coreana non mi sta esaltando: il kimchi ('na specie de verza marinata piccantella) e le tante verdurine e radici marinate dopo un po' sturbano, e si che te le portano SEMPRE, secondo me se uno va in caffetteria e prende un caramelmacchiatomocha un piattino di kimchi insieme te lo portano; il bibimbap 'nsà de 'ncazz; il bulgogi è pure buono, sono straccetti, ma si perde nelle salsette, verdurine e foglie in cui devi avvolgerli per mangiarlo (altrimenti non mangeresti praticamente niente).
bibimbap |
riflessi |
Pure da segnalare una zuppa con dei ravioli, verdure, noodles e gnocchi di riso (che però sono un po' gommosi), ma del resto ho mangiato ravioli praticamente in tutto il continente euroasiatico e non mi hanno mai tradito.
Ah, io le foto alla robba da magna' non le faccio salvo in casi eccezionali, quindi se volete vedere di che parlo cercatevelo su google e beccatevi invece i tumuli, i templi, i villaggi tradizionali eccetera.
Le città di mare hanno sempre qualcosa di particolare. Sarà l'aria salmastra, i panorami con l'acqua che si fonde col cielo e la terra, sarà il sole e il vento, comunque hanno quel qualcosa che affascina.
Busan non fa eccezione!
grotte a busan |
Tanti posti interessanti: il mercato del pesce più grande del paese con tanti banchi dove mangiare (i prezzi però, seppure non altissimi, non sono poi così bassi) e ovviamente tantissimi negozietti di pesce essiccato (che fai? Dopo un bel piatto di capesante non te lo compri un seppiotto secco per ricordo?), un "cultural village" sul cucuzzolo della montagna con tante casette colorate che è un bijoux, un tempio nella foresta tra i più belli visti finora e diverse spiagge molto belle (acqua non cristallina ma fresca e piacevole).
un litro di caffè? |
gamcheon cultural village |
Curiosità del giorno: ho visto una caffetteria che vendeva caffè (e non solo caffè) a litri...si, in bicchieri da un litro a portar via, così cammini e ti fai il tuo bel litro di caffè con ghiaccio.
Fa un caldo pazzesco. Anzi no, fa 32 gradi: è l'umidità al 750000 per cento che ti stronca. Non sapevo che il mio corpo avesse tutti questi liquidi da sudare, però a forza di spurgare ho la pelle come il culo di un neonato (insieme alle verdurine marinate sto a usci' un figurino).
Succede sempre! Una città non particolarmente famosa ti colpisce mentre prepari l'itinerario, decidi di andarci e poi va a finire che diventa il tuo posto preferito del viaggio.
Stavolta tocca a Yeosu, cittadina sulla costa senza apparenti grandi richiami se non la sua posizione. Ma poi una volta lì scopri che nel 2012 c'è stato un Expo e che la città è piuttosto carina, per quanto lo permettano le città coreane tutte di stampo moderno, con un bel lungomare e una baia chiusa da isole rocciose e boscose; e poi finora sembra essere il posto con la popolazione più amichevole: in Corea non ho mai ricevuto tanti sorrisi e saluti passeggiando per strada come qui (anche perché di facce occidentali oltre la mia davvero non ce ne sono). Comunque a Yeosu ci si va soprattutto per i panorami costieri, peccato che il caldo e l'umidità coprano tutto con una patina nebbiosa, ma in inverno con l'aria limpida lo scenario deve essere davvero spettacolare.
strani alberi a yeosu |
Ora invece sono a Gwangju, il capoluogo regionale, una metropoli senza nulla di particolare: il solito colorato distretto dello shopping, i soliti palazzoni, un fiume, ma una particolare attenzione all'arte. C'è anche una strada con tutte piccole gallerie d'arte che alle 6 e mezza di sera era deserta.
Domani si prosegue la lenta risalita verso Seoul, la Corea prospetta altre cose interessanti da vedere.
Jeonju, Buyeo e Gongju: ho lasciato alla fine del giro tre città dalla storia molto importante per la Corea.
dolce compagnia |
Anche a Jeonju sono stato coinvolto da 5 coreani e una coreana che non parlavano una parola di inglese ma erano molto simpatici, fortuna che c'era anche una francesina 19enne che studiava coreano e traduceva, in una cena tradizionale luculliana in un posto che non ritroverei nemmeno per miracolo con una strana bevanda alcolica lattea che scorreva a fiumi.
Curiosamente le francesi molto giovani che viaggiano da sole sono abbastanza una costante nei miei viaggi raminghi (ne ho incontrate anche in sudamerica e nei balcani, chissà come mai le italiane non prendono esempio).
buyeo |
Ora sono finalmente ritornato a Seoul, per completarne la visita nei prossimi giorni; peccato che la camerata in cui dormo, ricavata in uno scantinato, sia il posto più squallido in cui abbia mai dormito (il resto dell'ostello è carino, ma come cavolo gli è venuto in mente di mettere i letti pure qua sotto accidenti a loro?).
Questi tre giorni a Seoul hanno confermato che la megalopoli coreana è una città piacevole e poliedrica, dove passare da templi e palazzi antichi ai moderni grattacieli, dai villaggi hanok ai quartieri dello shopping, dai parchi boscosi sulle colline (dove c'è anche una torre) alle piscine in riva al fiume. Ah, a Incheon oltre all'aeroporto c'è pure una bella chinatown.
una vecchia scuola in una hanok |
Domani volerò a Osaka per la seconda parte del mio viaggio in estremo oriente, ma intanto ecco qualche fatto e curiosità rilevati in Corea:
1- le bacchette coreane sono in metallo e più fine, e quindi anche più difficili da maneggiare visto che ti si incrociano subito, quando ti ritrovi con quelle brutte di legno dei pasti confezionati dei 7eleven e affini (siano sempre benedetti) ti sembra di volare;
2- in molti ristoranti però ti chiedono se vuoi una forchetta ("pukku?" "Che è pukku?...ah, fork! Yes thanks.");
3- i coreani guidano abbastanza a cazzo e non danno precedenza al pedone sulle strisce;
dolce compagnia 2 |
5- si vedono diversi negozi che affittano vestiti tradizionali per andare a visitare i luoghi turistici, e lavorano;
6- sul bus o sulla metro è comunissimo vedere ragazze che si aggiustano il trucco, e si portano appresso tutto l'armamentario;
7- durante le due cene passate con gruppi di coreani ho scoperto ciò che già sospettavo: il kimchi è previsto anche a colazione, quella tradizionale, anche se mi pare di aver capito che loro preferiscano un bel bibitone di caffè, uova e pane e marmellata.
Pensierino personale: condizione necessaria (ma non sufficiente) per definire un paese come pienamente civilizzato è che le tubature dei cessi siano abbastanza larghe da poter gettare la carta igienica usata nel water, e qui la Corea ha ancora da lavorarci su.
Ci risentiamo dal Giappone.
Il diario prosegue in Istantanee: Giappone (seconda volta)
Qui sotto il video del mio viaggio in Corea del Sud:
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