27-28 dicembre 2015
Trinidad è il gioiello indiscusso di Cuba, la cittadina che ha saputo conservare praticamente intatto l'aspetto che aveva nel periodo coloniale, quando era un fiorente centro legato all'industria della canna da zucchero e la tratta degli schiavi era pratica comune, e incanta i turisti con le sue stradine acciottolate, le basse case colorate e i ricchi complessi nobiliari o religiosi.
Dato che, dopo la capitale, Trinidad è forse la principale e più frequentata località turistica dell'isola, quasi tutte le abitazioni sono state trasformate in hotel, case particular, bar, ristoranti o attività comunque legate al turismo, pur se l'aspetto molto pittoresco del centro urbano è stato salvaguardato; io ho alloggiato all' Hostal Margarita & Zuleika, una casa particular in una zona tranquilla e leggermente defilata della città vecchia, ma comunque molto vicina alla parte più centrale, gestita da una famiglia molto simpatica. Arrivare in città è facile perché taxi condivisi e autobus, sia Viazul che Transtur, fanno la spola con L'Avana con buona frequenza, passando generalmente anche da Cienfuegos.
A tal proposito vale la pena di sapere che le prenotazioni online non garantiscono il viaggio sui bus Viazul, e l'unico modo per essere sicuri di avere un posto per una data corsa è andare ad un Terminal Viazul, nell'ufficio apposito, prenotare e pagare (si possono prenotare anche tratte che non partono né arrivano in quella stazione). Visto che le stazioni dei bus di Cienfuegos e di Trinidad sono le più centrali, ma è preferibile la prima perché più grande e meno intasata, conviene utilizzarle per prenotare tutti gli spostamenti che si ha intenzione di fare con Viazul, perché le corse tra le varie località non sono moltissime e si riempiono facilmente.
La città è piccolina e si gira comodamente a piedi, d'altronde tutta la zona intorno a Plaza Mayor è anche zona pedonale, ma anche nel resto della zona urbana il traffico è tutt'altro che intenso. Oltre alla parte più centrale però, conviene anche inoltrarsi nelle zone meno battute, dove è facile trovarsi davanti ad alcuni degli scorci più pittoreschi e romantici.
C'è da dire però che alcune delle zone periferiche, che si raggiungono a piedi dalla zona pedonale in non più di dieci minuti, in contrapposizione allo splendore magnificamente tenuto dei quartieri centrali, versano in condizioni piuttosto misere. L'incrocio tra Calle Piro Guinart, detta anche Boca, ovvero la via di accesso alla città, e Calle Antonio Maceo, chiamata anche Gutierrez, che è la via principale del centro separando la città alta dai quartieri più a valle, un po' più nuovi ma comunque incantevoli, può essere inteso come la porta di ingresso alla città vecchia (ed è anche lì infatti che si trova il terminal degli autobus).
Prima di inoltrarsi nella parte più turistica però, una buona idea è quella di esplorare il quartiere a nord, dove si trova anche la casa particular dove alloggiavo, fatto comunque di casette colorate e vie acciottolate, o in alcuni casi proprio sterrate, ma dall'aspetto più autentico e rurale di quello "ripulito" della zona più turistica. In particolare si può arrivare fino alla Plaza de las Tres Cruces, dove ci sono tre croci di legno e il fondo è di terra e erba, e a una piccola porta di accesso alla città.
Tornando verso il centro si possono ammirare varie costruzioni storiche, tipicamente case di nobili o ricchi mercanti dai cortili interni spesso trasformati in ristoranti o bar e con le sale interne che ospitano mostre; in alcune il guardiano potrebbe proporvi in cambio di un CUC di portarvi sulla terrazza per ammirare le spettacolari vedute panoramiche sull'abitato e sulle alture circostanti.
All'altezza di Calle Boca si aprono due incantevoli piazzette, molto vicine tra loro. La prima, poco più di un incrocio allargato, è circondata da palazzi storici quasi tutti convertiti in ristoranti; la seconda invece, caratterizzata dalla presenza di alberi e panchine, è dominata dal Convento di San Francesco d'Assisi, ora trasformato nel Museo Nacional de la Lucha Contra Bandidos, il cui campanile è la torre più alta della città. Solo un isolato a sud (da non confondersi con "a valle") di entrambe si trova Plaza Mayor.
La piazza più scenografica di Trinidad è caratterizzata da dei giardini rialzati al centro ed è interamente circondata da spettacolari residenze storiche, per la maggior parte trasformate in musei: in particolare sul lato sud-ovest, nell'ottocentesco palazzo Ortiz, ora è ospitata una galleria d'arte e l'ingresso è gratuito, e vale la pena approfittarne per salire sui balconi del piano superiore e guardare la piazza dall'alto. L'angolo orientale è invece occupato dalla chiesa della Santissima Trinità, la principale della città.
Molte delle ricche residenze che compongono il casco historico sono state trasformate in museo, ma dovendo scegliere quale visitare la priorità va sicuramente al Museo Historico Municipal, ospitato nella sontuosa magione della famiglia Borrel, Casa Cantero, che si trova solo 20 metri a valle di Plaza Mayor. Le decorazioni neoclassiche delle sale, il mobilio originale e le opere d'arte, il bel cortile interno e la torretta panoramica più centrale del centro storico fanno di questo immobile una delle attrazioni principali della città. Subito a est della piazza invece si trova un altro dei punti caldi: la base della scalinata ingombra di tavolini e di gente che porta fino alla Casa de la Musica, e la piccola Plazuela del Segarte, dove le case coloniali ospitano alcune delle alternative più gettonate per la vita notturna, come per esempio la Casa de la Trova.
Proseguendo invece in salita da Plaza Mayor lungo Calle Bolivar si passa davanti a un ristorante-museo, dove è possibile cenare ma anche visitare la bellissima sala con i tavoli apparecchiati con vettovaglie d'epoca, per poi raggiungere il quartiere più a monte.
Questa zona è quella più fatiscente ed è abitata dalle famiglie più povere della città, ed è infatti l'unico punto dove rischiate di essere importunati con qualche richiesta, ma è anche uno dei quartieri più autentici. Conviene salire fino ai resti della chiesa della Candelaria e dell'ospedale militare, poiché da qui si aprono delle bellissime vedute su tutto il centro abitato che spaziano fino alla costa, distante solo qualche chilometro. Per chi ha tempo e voglia, dallo stesso punto parte anche un sentiero in salita che in meno di un chilometro, ma la salita è impegnativa e richiede un certo sforzo e una buona mezz'ora, porta fino alla cima del Cerro de la Vigìa, una piccola altura dalla quale la vista panoramica è ancora più ampia.
Calle Mendoza è la via che separa il centro storico da quest'ultimo quartiere, e regala alcune delle vedute più pittoresche di Trinidad. Seguendola tutta in direzione sud-est si arriva alla bella Plaza Santa Ana, con la chiesa omonima che campeggia al centro e il Carcere Reale sul lato meridionale. Questa zona della città è meno battuta dai turisti, ma forse le sue strade sono quelle più scenografiche e fotogeniche, sia per la mancanza di folla, sia per la presenza di un eventuale carretto, trattore o cavallo a impreziosirne la forza evocativa. Così è per Calle General Perez, che porta verso la parte più bassa e nuova (relativamente parlando) del centro, e così è per le strade acciottolate in salita che riportano dalle parti di Plaza Mayor, delle quali Calle Menendez è la mia preferita.
Percorrendo Calle General Perez, una volta superato l'incrocio con Calle Antonio Maceo, si arriva al Parque Cespedes, ovvero la piazza principale di Trinidad, il fulcro della sua vita cittadina, dove sia i turisti che gli abitanti si ritrovano per godere del fresco della sera su una delle tante panchine o passare sotto la galleria vegetale che ne caratterizza la parte centrale. Su questa piazza si affacciano anche il Municipio, una piccola chiesa e il Grand Hotel, oltre che alcuni negozi tra cui quello di tabacchi, e l'attività è sempre molto vivace durante tutto l'arco della giornata. Attrazioni particolari a parte, la bellezza di Trinidad sta nel passeggiare per le sue strade ammirandone gli scorci estremamente suggestivi e i palazzi colorati, sia le eleganti residenze nobiliari che le semplici abitazioni popolari, magari sbirciando in quelli dove si può per scoprire un affascinante cortile o qualche altra particolarità, e godendosi l'atmosfera rilassata.
Il casco historico è un susseguirsi continuo di ristoranti dall'aspetto molto attraente, ma non posso consigliarne nessuno poiché ho cenato a casa, e di bar dove bere e ballare nel dopocena. Da segnalare però su Calle Codania e in generale nella zona a sud-est di Parque Cespedes, molti bugigattoli e tavole calde che per pranzo servono, a portar via, la versione cubana della pizza, più che decente e super economica. L'attività serale è abbastanza vivace, non solo nella zona più antica, e c'è sempre un certo movimento dovuto anche al fatto che di notte lo scenario non perde assolutamente di fascino.
Sulla scalinata che porta alla Casa de la Musica, sia al tramonto che di notte, è facile trovare gruppi musicali che suonano e molte persone sedute ai tavoli o sugli scalini che ascoltano sorseggiando un mojito preso nei bar lì a fianco. Anche lungo Calle Antonio Maceo ci sono molti graziosi localetti per bere un buon cocktail, e lo stesso vale anche per i dintorni di Parque Cespedes e Calle Jose Martì (la strada che taglia la piazza, dove ci sono anche dei bancomat, che non sono così frequenti in città). Come per tutta Cuba, ma forse in maniera ancora maggiore, la città è molto sicura e si può girare in tranquillità senza doversi preoccupare della sicurezza, nemmeno di notte.
Trinidad è molto piccola, e un soggiorno di una notte e qualche ora a disposizione permettono di visitarla tutta e coglierne anche i vari aspetti differenti; chi volesse però prolungare il soggiorno ha a disposizione valide alternative, come la visita alla Valle de los Ingenios e Manaca Iznaga, ovvero i terreni delle piantagioni di canna da zucchero e delle aziende che la lavoravano (patrimonio UNESCO), la vicina Playa Ancon, una delle spiagge più belle della costa meridionale cubana, oppure il parco naturale Topes de Collantes, con le sue cascate e i vari siti naturalistici, ubicato sulle basse montagne della Sierra de Escambray che separano la città da Cienfuegos.
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quartiere nord |
sierra de escambray |
calle guinart |
fuori il terminal dei bus |
cortili |
casco historico |
anche qui |
interno di un hostal |
casco historico |
quartiere nord |
La città è piccolina e si gira comodamente a piedi, d'altronde tutta la zona intorno a Plaza Mayor è anche zona pedonale, ma anche nel resto della zona urbana il traffico è tutt'altro che intenso. Oltre alla parte più centrale però, conviene anche inoltrarsi nelle zone meno battute, dove è facile trovarsi davanti ad alcuni degli scorci più pittoreschi e romantici.
convento di san francesco |
piazzetta del convento |
plaza mayor |
plazuela del segarte |
casco historico |
calle mendoza |
plaza mayor |
chiesa di santa ana |
zona di santa ana |
calle mendoza |
Tornando verso il centro si possono ammirare varie costruzioni storiche, tipicamente case di nobili o ricchi mercanti dai cortili interni spesso trasformati in ristoranti o bar e con le sale interne che ospitano mostre; in alcune il guardiano potrebbe proporvi in cambio di un CUC di portarvi sulla terrazza per ammirare le spettacolari vedute panoramiche sull'abitato e sulle alture circostanti.
plaza santa ana |
calle general perez |
calle menendez |
zona nuova |
calle codania |
parque cespedes |
calle jose martì |
parque cespedes |
parque cespedes |
scalinata casa de la musica |
casco historico |
calle antonio maceo |
Proseguendo invece in salita da Plaza Mayor lungo Calle Bolivar si passa davanti a un ristorante-museo, dove è possibile cenare ma anche visitare la bellissima sala con i tavoli apparecchiati con vettovaglie d'epoca, per poi raggiungere il quartiere più a monte.
panorama dalla candelaria |
rovine della candelaria |
ristorante museo |
musica sulla scalinata |
teatro |
casa de los martire de trinidad |
museo historico municipal |
museo historico municipal |
lungo calle maceo |
dalla torretta del museo |
dalla torretta del museo |
museo historico municipal |
plaza mayor |
galleria d'arte |
dalla torretta del museo |
Il casco historico è un susseguirsi continuo di ristoranti dall'aspetto molto attraente, ma non posso consigliarne nessuno poiché ho cenato a casa, e di bar dove bere e ballare nel dopocena. Da segnalare però su Calle Codania e in generale nella zona a sud-est di Parque Cespedes, molti bugigattoli e tavole calde che per pranzo servono, a portar via, la versione cubana della pizza, più che decente e super economica. L'attività serale è abbastanza vivace, non solo nella zona più antica, e c'è sempre un certo movimento dovuto anche al fatto che di notte lo scenario non perde assolutamente di fascino.
casa de la santeria yemayà |
chiesa della santissima trinità |
casa de la trova |
casco historico |
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zona nord |
zona nord |
casco historico |
zona nord |
zona nord |
plaza de las tres cruces |
Ecco, un'altra zona che voglio esplorare *-*
RispondiEliminaCi credo, Cuba è così accattivante ^_^
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