mercoledì 28 gennaio 2015

Bangkok (seconda volta)

22, 24, 27-29 dicembre 2014 e 10 gennaio 2015
Bangkok è una città dove non si può non tornare, e ogni volta che ci si ritorna ti sembra di esserci appena stato, anche se magari sono passati anni dalla volta precedente. 
bangkok
siam paragon
bangkok
mbk
Bangkok è una città dove si ha la sensazione di essere liberi di fare ciò che si vuole; dove una qualsiasi attività, visita o spostamento, si fanno con estrema facilità (ma soprattutto con estrema leggerezza d'animo) nonostante le sue dimensioni, il suo caos, il suo traffico, il suo rumore.
Bangkok è colore e calore (non solo atmosferico).
Bangkok è la città dove non si smette mai di avere voglia di andare, anche se magari è tutt'altro che la tua città preferita (e in quel caso mentre ci si è non si smette mai di avere voglia di scappare quanto prima).

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la ruota del riverfront
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asiatique the riverfront
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asiatique the riverfront

Durante la mia prima volta nella metropoli thailandese avevo visto e fatto la maggior parte dei siti più interessanti e delle attività più comuni tra i turisti, ma il bello di Bangkok è che anche durante le visite successive le cose nuove e interessanti da scoprire non mancano mai.
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casa museo di jim thompson
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seta nella jim thompson house
In questo mio secondo viaggio nella terra del sorriso tuttavia, ho relegato la sua grande capitale quasi ad una mera base da cui andare e venire continuamente (e infatti i soggiorni in città sono stati tutti brevi e solo una volta mi sono svegliato e addormentato passando tutta la giornata a Bangkok), in particolare durante la prima parte del viaggio, cercando però di visitare alcune delle attrazioni che mi ero perso la volta precedente e facendo in modo di essere presente durante il week end per fare tutte quelle attività possibili solo durante i fine settimana (come per esempio andare in alcuni mercati, sia in città che nella regione circostante).
Pur avendo dunque quasi completamente evitato i quartieri di Ko Ratanakosin e Baglamphu (visti di passaggio solo un lunedì durante una passeggiata insieme a una ragazza del posto conosciuta su internet quasi due anni fa), i posti e le situazioni di cui parlare sono comunque parecchi.
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canale dietro la jim thompson house
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case sul canale
Visto poi che il mezzo migliore e più veloce per gli spostamenti nelle regioni centrali del Siam è il minibus e che il principale punto di partenza e arrivo di questi si trova intorno al Victory Monument, stavolta ho scelto di alloggiare vicino alla linea dello Skytrain, nella zona di Sukhumvit che rappresenta uno dei poli della vita notturna cittadina più intensa e trasgressiva. Gli hotel in cui ho alloggiato, il Modelink Inn, l'Orchid House, e il Pinnacle Sukhumvit Inn, situati a breve distanza l'uno dall'altro tra soi 3/1 e Soi 4, sono tutti piuttosto economici ma, anche se lontani dall'essere lussuosi, sicuramente più che dignitosi, con stanze abbastanza grandi con bagno privato e accessoriate anche con aria condizionata e frigorifero.

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jim thompson house
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jim thompson house
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khlong saen saeb

La zona che ho esplorato con più cura, nella quale l'altra volta non avevo nemmeno messo piede, stavolta è stata quella di Siam Square che oltre a ospitare degli enormi e modernissimi centri commerciali (i principali sono: il Siam Paragon, che è il più grande, tecnologico e alla moda; il Siam center, che è il più antico; e l'MBK, che è il più frequentato e quello dove si possono trovare anche cose più particolari, oltre a una vasta area dedicata alla ristorazione nella quale ho anche cenato la prima sera insieme ad un altra ragazza autoctona conosciuta molto tempo fa su internet, collega insegnante tra l'altro, e al suo moroso svedese...collega insegnante anche lui) nasconde anche alcune delle più interessanti chicche della città.
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jim thompson house
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jim thompson house
Proprio sotto la linea dello Skytrain, circondato da alti palazzi, si trova il santuario di Erawan, uno dei pochi dedicati a Brahma, che se paragonato ai grandi e splendidi templi presenti in tutta la nazione a prima vista può lasciare delusi visto che si tratta solo di un recinto dove sorge un altare con la statua del dio e qualche piccolo padiglione di ex voto; tuttavia l'onnipresente colorata folla di gente intenta a chiedere la realizzazione di desideri al dio bruciando incensi il cui fumo riempie l'aria, la profusione di corone di fiori lasciate come ex voto (di cui pullulano le bancarelle intorno al santuario) e le danzatrici in costume tradizionale che possono essere "ingaggiate" per favorire la realizzazione del desiderio, rendono il luogo curioso e interessante.
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jim thompson house
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santuario di erawan
Certamente di altra rilevanza artistica e culturale è la Jim Thompson House (da tutti, me compreso, ritenuta una delle più belle e importanti attrazioni della città) situata a poca distanza da Siam Square. Trattasi di un complesso di case di legno tradizionali immerse in un rigoglioso giardino tropicale fatto costruire alla fine degli anni cinquanta da un magnate americano della seta; gli interni sono quelli originali, impreziositi anche dalla grande quantità di opere d'arte che il miliardario amava collezionare.
Tale complesso è anche un importante polo culturale in quanto base della fondazione che prende il nome dal magnate, che si occupa di preservare l'arte e la cultura thailandese della seta; un negozio di souvenir, nel quale la seta la fa da padrona, e un gradevolissimo bar ristorante completano poi l'offerta turistica.
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danzatrici al santuario di erawan
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bancarelle a erawan
Tuttavia, andando a visitare la Jim Thompson House, una piacevole scoperta è stata la passeggiata lungo il canale, il Khlong Saen Saeb, che passa alle spalle della casa-museo (fatta per perdere un po' di tempo nell'attesa che cominciasse la visita guidata in francese), cui si accede solo a piedi andando in fondo alla stradina su cui si trova l'ingresso del complesso e che regala degli scorci incantevoli fatti di casette di legno tradizionali affacciate sull'acqua che anticamente formavano un villaggio di artigiani (tra l'altro è il motivo per il quale Jim Thompson stesso ha voluto che la sua dimora fosse assemblata lì) e di qualche chiosco dove mangiare street food tradizionale a prezzi bassissimi (visto che sono frequentati solo dai locali; non devono essere molti i turisti che si accorgono di questo piccolo paradiso alle spalle della casa-museo).

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torre dell'orologio a chatuchak
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chatuchak market
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chatuchak market

Come detto, l'altro obiettivo era quello di visitare i mercati che si tengono durante il fine settimana: la domenica l'ho dedicata a quelli di Mae Klong e Amphawa, mentre il sabato pomeriggio ho esplorato quello di Chatuchak.
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chatuchak market dallo skytrain
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nei padiglioni del chatuchak market
Situato al capolinea settentrionale dello Skytrain, questo mercato è uno dei più grandi del mondo, una vera città fatta di bancarelle e negozi dove trovare qualsiasi tipo di articolo, da una macchina per cucire che sembra una spillatrice a un okulele,  per finire ovviamente trattandosi di Thailandia con una profusione di cose da mangiare.
Un largo viale ne caratterizza la circonferenza, ma infilarsi dentro ai vari padiglioni è come entrare nel labirinto di Minosse e non è così scontato trovare la torre dell'orologio che ne segna il centro.
Un'altra piacevolissima scoperta invece è stata la passeggiata di un paio di km abbondanti per andare dalla stazione dello skytrain che serve il mercato (o da quella della metro che vi si trova accanto) alla stazione Mo Chit degli autobus (la più grande di Bangkok, che normalmente conviene raggiungere in taxi o scooter) attraversando dapprima il gradevole parco di Chatuchak, ma soprattutto passando in mezzo a quella splendida oasi di pace che è il parco Queen Sirikit, che regala degli scorci davvero poetici.

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wat saket
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il chao phraya
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victory monument

Per il resto, la mia seconda volta a Bangkok è stata principalmente il ritornare a respirare quell'aria (inquinata) di beatitudine che ti prende quando sei lì, rivedere i suoi templi e i suoi grattacieli, rimpinzarsi ancora del cibo da strada presente pressoché ovunque sfondandosi di fritto, roba alla griglia e noodles alla piastra o in zuppa, ma in tutto ciò alcune altre novità non sono mancate: 
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chedi del wat saket
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bangkok dal tetto del wat saket
una cena in ottima compagnia nei localetti di Chinatown (visitata l'altra volta, ma non per cena) serviti da una cameriera-ladyboy; una bella passeggiata serale all'Asiatique The Riverfront, una zona anticamente occupata da moli e padiglioni per il commercio del legno e ora restaurata ad ospitare un centro commerciale con centinaia di negozi e ristoranti, una grande ruota panoramica e una lunga passeggiata in riva al Chao Phraya; la consapevolezza di quanto sono matti gli autisti di tuk tuk; la vista panoramica, sempre in buona compagnia, dal tetto del Wat Saket, anche famoso come la Montagna Dorata (visitato anche l'altra volta, ma non mi ero accorto che si potesse salire anche sul tetto); il tragitto in long tail boat lungo il canale Khlong Saen Saeb per tornare dalla zona sotto alla Montagna Dorata verso Sukhumvit e lo Skytrain (non ci sono altri mezzi pubblici, bus a parte, che collegano il centro storico di Bangkok con i quartieri moderni, e questo è una valida e divertente alternativa ai vari taxi, tuk tuk, scooter...ed è anche molto economico) tra casette tradizionali e schizzi d'acqua; i curiosi mercatini intorno al Victory Monument; le chiacchiere dal vivo con le persone conosciute su internet che mi hanno ricordato una volta in più perché mi piacciono tanto le ragazze asiatiche; la scoperta che i thailandesi non pagano per entrare al palazzo reale o in qualsiasi tempio unita a quella che il parco del Palazzo di Dusit è chiuso il lunedì (un altro buon motivo, se ce ne fosse bisogno, per ritornare).
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long tail boat sul canale saen saeb 
bangkok
skytrain
Bangkok, insomma, è una città che può risultare estenuante e che sarebbe meglio prendere in dosi non eccessive, un poco alla volta, ma sicuramente non può lasciare indifferenti e volente e nolente ti fa venire sempre la volta di ritornarci; d'altronde, come detto, si può essere sicuri di scoprire ogni volta qualcosa di nuovo: no, questa non è stata la mia ultima volta nella città degli angeli.

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khlong saen saeb
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queen sirikit park
bangkok
queen sirikit park









AGGIORNAMENTO: 24-25 dicembre 2016 e 6-7 gennaio 2017
Visto che per il Myanmar non ci sono voli che dall'Italia portino direttamente a destinazione e che la soluzione migliore è quella di atterrare a Bangkok e prendere un volo Air Asia, ho approfittato del mio viaggio in terra birmana per passare qualche altro giorno nella capitale thailandese e integrare ancora quanto avevo avuto già modo di conoscere di questa grande e poliedrica città.
wat traimit bangkok
buddha dorato del wat traimit
bangkok
dal wat traimiti
Una bella novità è stata intanto il Kim Hostel @Morleng, una guesthouse con camere ampie e molto belle situata vicino alla stazione di Ratchaprarop del treno che porta all'aeroporto di Suvarnabumi, in prossimità della torre Baiyoke II (che per quasi 20 anni è stata il grattacielo più alto della città). Questa residenza è di livello molto superiore a quelle della stessa fascia di prezzo ma situate in quartieri più centrali e movimentati e comunque non è molto fuori mano ma in più ben collegata (volendo si potrebbe anche arrivare a piedi alla stazione Phaya Thai dello skytrain) e può rappresentare un'ottima base di partenza per la visita della metropoli e in particolare per il sito di partenza dell'itinerario che avevo in mente stavolta.
wat traimit bangkok
wat traimit
khlong toei bangkok
khlong toei fresh market
Il parco di Dusit infatti non è molto lontano ma se non si ha dimestichezza con la rete di autobus urbani bisogna ricorrere ai taxi o, ancora meglio se si è da soli, ai taxi-scooter. Qui più che per lo zoo si viene a visitare alcune costruzioni legate alla figura del re come l'Ananta Samakhon, la ricchissima sala del trono. Per accedere all'interno bisogna essere vestiti in maniera sobria, ma comunque vale la pena coprirsi un po' per ammirare le splendide decorazioni fatte con le ali di scarabeo o i grandi e impressionanti pannelli di legno scolpito in maniera finissima o ancora le tante opere d'arte ivi contenute. La residenza Vimanmek, interamente in legno di teak, è invece sottoposta a restauri e tutta l'area circostante è al momento interdetta al pubblico.
khlong toei bangkok
khlong toei fresh market
khlong toei bangkok
khlong toei fresh market
Con una passeggiata si può raggiungere poi la sponda del Chao Phraya e in particolare il molo di Tha Thewet, dove imbarcarsi sui battelli per un'affascinante tragitto fino alla parte meridionale del centro. Scendendo al molo di Tha Rachini, proprio dove uno dei canali sbocca nel fiume, ci si ritrova nella zona del mercato dei fiori di Pak Khlong Talat da dove proseguire per Phahurat Road e Yaovarat Road e i loro affollati e colorati mercati che portano fino a Chinatown. La passeggiata in questa parte della città è molto suggestiva e vale la pena faticare un po' anche se fa caldo.

ananta samakhon bangkok
ananta samakhon
benjakitti bangkok
benjakitti park
benjakitti bangkok
benjakitti park

chao phraya bangkok
sul chao phraya
chao phraya bangkok
sul chao phraya
ananta samakhon bangkok
ananta samakhon

Dato che a Chinatown ci ero venuto quasi esclusivamente di sera per cenare (essendoci venuto stavolta a pranzo devo dire che c'è molto meno movimento e una scelta decisamente più ristretta) non ero ancora riuscito a vedere il Buddha dorato del Wat Traimit, una delle statue più famose e venerate della nazione, lacuna prontamente colmata in questa occasione.
maha nakhon bangkok
maha nakhon
baiyoke bangkok
torre baiyoke II
Dal tempio poi la stazione ferroviaria di Hua Lamphong, anche capolinea della metro, è vicina e permette di raggiungere la maggior parte delle altre zone. Non avendoci mai alloggiato, avevo sempre trascurato l'area di Silom Road, che invece si è rivelata piuttosto piacevole. Durante la passeggiata lungo il bel viale alberato ricco di negozi e locali vari vale la pena fermarsi al tempio induista Sri Maha Mariamman (anche se una volta entrato sembra di essere più in un supermercato. con banconote ovunque e gente che compra frutta per le offerte) e rimanere a bocca aperta di fronte al mastodontico Maha Nakhon, il futuristico grattacielo da poco inaugurato che con i suoi 314 metri è il più alto della città.
ratchaprarop bangkok
ratchaprarop
khaosan bangkok
khaosan road
Sempre nella parte meridionale del centro ma più a est si sono rivelati interessanti e gradevoli il ruspante mercato di Khlong Toei, specializzato principalmente in prodotti freschi, e il parco Benjakitti, situato vicino alla Sukhumvit Road attorno ad un grosso bacino artificiale che regala affascinanti panorami, soprattutto al tramonto. Bella scoperta è stata infine la zona di Pratunam, a metà strada tra il santuario Erawan e Ratchaprarop, dove oltre al mercato omonimo e alcuni grandi mall una larga spianata ospita il nuovo mercato notturno di Talad Neon, dove il cibo da strada e i ristorantini all'aperto la fanno da padroni ed è forse il luogo migliore per cenare che ho trovato a Bangkok. 
silom bangkok
silom road
sri maha mariamman bangkok
sri maha mariamman
Infine una curiosità: non avendolo mai fatto ho pensato di passare una serata a Khaosan Road ma sono fuggito dopo pochi minuti per ritrovarmi con una camminata di qualche centinaio di metri in Bamrun Muang Road nei pressi dell'Altalena Gigante e del Wat Suthat, dove ci sono molti laboratori artigianali che fabbricano statue di Buddha, Kannon e altre divinità buddiste. Alcune di queste statue sono enormi e di notte, con i negozi chiusi e la via deserta, vengono lasciate sul marciapiede formando una vera e propria sfilata disponibile per dei simpatici selfie.

4 commenti:

  1. Bellissimo, che voglia di andarci! C'è tantissimo da vedere e scoprire!!

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    1. Si, Bangkok è una di quelle città che una vita non ti basta per conoscerla davvero.

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  2. E' indubbiamente nella mia wish list di posti da vedere prima di morire! Che voglia di partire!

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