Da quando mi sono smart-fonizzato e netbook-izzato è diventato molto facile interagire con i social network anche durante i viaggi, e ho preso così l'abitudine di scrivere, ogni sera o quasi, su FB le mie riflessioni a caldo sulla giornata di viaggio appena trascorsa. In realtà all'inizio era più che altro un modo per informare mia madre della situazione in cui mi trovavo, ma poi mi sono accorto che in molti leggevano con piacere quello che scrivevo; sotto l'etichetta Istantanee ho pensato dunque di raccogliere quei post, viaggio per viaggio, nazione per nazione, e di pubblicare l'insieme sul blog; ne viene così fuori uno scritto forse meno utile a livello di informazioni, ma molto più spontaneo e ruspante degli articoli ragionati su cui ho sempre basato i contenuti del blog stesso.
UZBEKISTAN (26/7/2014 – 10/8/2014)
1- Il volo Monaco-Tashkent costava 150 euro in meno di quello
Roma-Tashkent! Fu dunque così che la prima tappa del viaggio lungo il tratto
centrale della Via della Seta diventò la metropoli bavarese. Vuol dire che
uno stinco e una Hofbrau segneranno l'inizio del mio viaggio
1b- Sempre bella Monaco, buona la birra, buono lo schnizel,
bellissimo il parco olimpico, comodo da raggiungere l'aeroporto...poi arrivi a
San Pietroburgo e scatta subito un'ora di ritardo...però c'è il wifi
Tashkent,
arrivo!
cambiare i soldi con la carriola |
Stasera un'amica penpal mi porta a cena in un ristorante tradizionale...vediamo
un po' (il tavolo è per le 18:30...mica mi dovrò trasformare in gallina?).
lada forever |
La "piazza" centrale (che ovviamente non è una piazza ma una spianata
con giardini), con la statua equestre di Tamerlano, dà un bel colpo d'occhio,
ma forse le cose migliori e più interessanti, monumenti e similari, stanno nei
parchi; bello quello vicino al fiume nei pressi del palazzo del senato (cui non
ci si può avvicinare nel raggio di qualche km perché i militari ti bloccano),
con tante bellissime fontane.
Da brava città sovietica infine, le tre linee di metropolitana hanno le
stazioni che sono opere d'arte, tutte con marmi, colonne, sculture e lampadari
stupendi, ma non si possono fotografare.
Il ristorante tradizionale di ieri sera alla fine era molto bello davvero, però
un po' pacchiano, tipo i nostri classici ristoranti da matrimonio...però il
montone era squisito.
al pub: birra e musica classica |
Finalmente
ho trovato un posto dove non sembra di stare in aperta periferia e ci sono i
condomini sulla strada con i negozi al piano terra e un marciapiede, e si trova...in
periferia!!! Sotto all'imponente torre della televisione alta 375 metri, che si
vede praticamente da ogni punto della città ed è abbastanza impressionante.
Dove c'è un palazzo della politica, le recinzioni con le guardie che non ti
fanno passare lo circondano in un'area ampissima, facendoti bestemmiare per
la camminata inutile che ti costringono a fare per girargli intorno; così anche
nel bel Navoi Park, dove a fianco c'è uno dei palazzi presidenziali...però il
parco merita, anche se c'è una grossa statua che non ti fanno vedere (sempre
per i cordoni di transenne con guardie che ti bloccano) e non ho capito perché!
Comunque sembra evidente che la gente a passeggiare va nei parchi, soprattutto
quelli dove magari ci sono anche un po' di giostre, anche perché la sensazione
di camminare sul ciglio di una superstrada extraurbana anche in pieno centro
città dopo un po' stufa anche loro!!
La città è sicura, visto anche che la polizia è ovunque, e anche nelle stazioni
della metro ai turisti viene chiesto il passaporto; c'è da dire però che sono
sempre molto gentili e ti fermano principalmente per scherzare o scambiare due
chiacchiere se sanno un minimo di inglese.
Domani si lascia Tashkent con un volo interno alla volta di uno dei punti forti
del viaggio: Khiva!
on the road again |
La via della seta è qui, signori.
Per arrivarci una semplice ora e quaranta di volo da Tashkent (la Uzbekistan
Air ha degli airbus nuovi nuovi...è andato tutto liscio come l'olio) sorvolando
un'infinita e piatta distesa brulla di colore marroncino chiaro (credo che sarà
molto noioso ritornare via terra) intervallata da chiazze verdi più o meno
grandi dovute ai fiumi.
Si atterra in una di queste chiazze, la più grande, nella sovietica e ordinata
Urghench, tutta grandi spianate e ampi viali, dalla quale con un'oretta
abbondante in bus non proprio facilissimo da trovare si arriva a Khiva
(oppure 20 minuti in taxi).
Qui nonostante tutto l'acqua non manca, il possente Amu Darya non è lontano, e
infatti la popolazione non manca mai di innaffiare le strade terrose per
evitare che si alzi troppa polvere.
Tutto bellissimo insomma, solo che fuori dalla cittadella alcune zone, non
tutte per fortuna, hanno l'aspetto che suppongo abbia in questo momento Gaza
City!
6- Khiva si visita con un biglietto che include le entrate a quasi
tutto e anche la possibilità di scattare fotografie come ti pare e piace al
costo di poco meno di 10 euro. In realtà nella città fortificata si può
accedere liberamente, e c'è un tratto delle mura dove si può salire sempre,
però perché privarsi di tutte le splendide attrazione che la cittadella contiene?
I
siti interessanti sono moltissimi e già questa mattina mi sentivo come un
ragazzino davanti a 40 torte buonissime con la possibilità di assaggiarle
tutte, senza sapere da dove cominciare e con la paura di non poter finire.
In realtà una giornata è ampiamente sufficiente, e le decine di madrasse si
assomigliano tutte un po' tra loro, tanto che per diversificarle nelle celle
degli studenti ci hanno allestito dei piccoli musei, ma vale comunque la pena
non perdersi nemmeno l'ultimo sasso!!
Una cosa particolare è che gli abitanti sono tutti gentilissimi, ti sorridono e
ti salutano tutti e sempre, in particolar modo i bambini (e anche le
ragazze...ma forse lì sono io che sorrido e saluto tutte, e loro che sono
gentili ricambiano!).
Altra cosa splendida è che nonostante i turisti ci siano (gli italiani sono ben
rappresentati) e sono molto diversificati (qui in Uzbekistan sto vedendo
turisti che altrove non avevo mai visto, nemmeno in Mongolia o in Cambogia:
all'ostello a Tashkent condividevo la camerata con un nepalese, mentre ieri al
ristorante i vicini di tavolo erano indonesiani), in realtà sono piuttosto
pochi...in Europa una meraviglia del genere sarebbe stata assaltata da oceani
di turisti!!!
La cittadella è piena di gatti, cosa che ricorda un po' (e non solo quello le
ricorda) le medine del Marocco...saggezza, dove ci sono i gatti non ci sono
roditori...infatti a Tashkent, dove i gatti non ci sono, per strada un paio di
zoccole (nel senso di topi, non di prostitute) le ho viste.
Infine una curiosità: c'è una ragazza giapponese che lavora nel ristorante del
mio ostello, che è separato dall'ostello stesso, e un'altra ragazza giapponese
che stava in una madrassa insieme con le ragazze autoctoni imparando a
ricamare...le signore che lavoravano ai ferri mentre controllavano i biglietti
ai turisti poi erano una sciccheria!!!
7- Accanto alla porta orientale di Khiva c'è una piazzetta
stupenda, con le facciate di due imponenti madrasse che si fronteggiano, e al
lato una piccola moschea antica che ora però, benché sia visitabile, è usata
principalmente come magazzino per le merci che vengono esposte sulle bancarelle
della piazza. Proprio entrando nella moschea mi sono ritrovato davanti una
ragazza davvero splendida, che ha la bancarella proprio lì davanti e la stava
montando; in effetti deve essere abbastanza abituata agli sguardi sgomenti dei
turisti uomini perché quando l'ho vista e ho sgranato gli occhi come il sorcio
di "L'Era Glaciale" davanti all'enorme ghiandona, lei non si è
minimamente scomposta e mi ha risposto con un caldo e sincero sorriso, e in
effetti sembra che la cosa non le dia fastidio visto che poi ogni ogni volta
che passavo lì davanti (cosa abbastanza frequente visto che subito fuori dalla
porta orientale c'è il bazar, dove comprare litri di acqua fresca a metà prezzo
rispetto a dentro la cittadella, nonché frittelle e sfoglie ripiene di carne e
cipolla, ottime per un pranzo al volo con cibo da strada, oltre al fatto che la
piazzetta, anche senza lei, è davvero forse il posto più bello di Khiva) mi
riconosceva e mi faceva un sorriso o un gesto di saluto.
C'è da dire tuttavia che pur essendo pochissime le donne a capo coperto, e
l'integralismo sembra ben lungi dall'essere qui, e tutti sono molto amichevoli
e gentili, è bene ricordare che l'Uzbekistan è pur sempre un paese islamico e
quindi essere simpatici e gentili si, ma occhio a sfarfallare troppo (inoltre a
Tashkent, mentre ero a cena con la mia amica penpal e due sue amiche, i
fratelli di ognuna di loro le hanno chiamate al telefono per sapere se era
tutto a posto e quando tornavano...quindi: gli uomini italiani rendono gelosi i
fratelli delle donne uzbeke, sappiatelo!).
Ora sono appena arrivato a Bukhara, dopo quasi 5 ore di viaggio in taxi
condiviso (con 2 francesi e un uzbeko, oltre all'autista); 450 km, di cui buoni
due terzi in mezzo al deserto, tra piccole trombe d'aria di sabbia e sagome di
finte macchine della polizia messe per traverso.
Nonostante siano le 6 di pomeriggio, fa un caldo che ti spacca in due, ma ora
esco a farmi un giro.
Ah, l'Amu Darya è davvero grosso!!!
comunismo e tradizione |
La
piazza centrale della città, sempre piena di gente e anche con un piacevole
movimento serale, sta intorno a una grossa piscina (e canaletti fangosi e altre
piccole piscine sono sparse un po' ovunque per il centro) ed è circondata da
molte imponenti costruzioni; ma è poco più a nord che veramente si rimane a
bocca aperta con due piazze: la prima con due meravigliose madrasse dalle
facciate colorate che si fronteggiano, mentre poco più avanti, nell'altra
piazzetta, ad un altra meravigliosa madrassa si contrappone l'ingresso della grande Moschea Kalon, la più importante dell'Asia centrale, con a fianco il
minareto. Poco oltre ancora c'è anche una grossa e tozza fortezza detta Ark.
E poi, un po' ovunque ci sono altre madrasse, mausolei, moschee e palazzi
antichi e/o nobiliari, insomma un patrimonio artistico veramente notevole sia
come qualità che come quantità.
E poi...negozi di tappeti ovunque, alcuni talmente grandi che ricoprirebbero
tutto il mio salotto...chissà quanto costano!
Il sole di Bukhara però è uno dei più potenti che ho mai sentito in vita mia,
all'ombra fa caldo ma si sta abbastanza bene, ma come si mette piede al sole è
come se arrivasse qualcuno e ti prendesse a randellate! e dall'una alle cinque
è quasi impossibile girare a piedi.
Anche qui la gente è amichevole e gentile, tutti ti salutano e ti chiedono da
dove vieni e come ti chiami (i bambini in particolare, ma non solo), e
l'inglese è abbastanza conosciuto...certo anche qui i turisti sono vari e di
provenienza molto diversificata, francesi, spagnoli e italiani i più numerosi, ma non proprio tantissimi, anche se mi hanno detto che il boom turistico c'è a
ottobre, non ora...e ce credo, co' 'sto caldo!!!!!!
l'acqua che ti fa decollare |
Prima
rasa al suolo da Gengis Khan e poi ricostruita 200 anni dopo da Tamerlano che
ne fece la sua grande capitale, e ora perfettamente integrata nel suo ruolo di
punta di diamante del turismo in Asia Centrale.
Per una volta però le grandi aspettative del luogo che doveva essere il più
interessante del viaggio vengono rispettate, perché dalla prima passeggiata
fatta la città è risultata bellissima, non solo nelle parti più
caratteristiche, ma anche nei grandi spazi che gli ha donato il dominio
sovietico. Il Registan poi per impressione, suggestione e grandiosità, potrebbe
reggere tranquillamente il confronto col Colosseo (giuro che non sto
bestemmiando), le piramidi, la città proibita, e chi più ne ha più ne metta (e
poi tra le nuove 7 meraviglie ci hanno messo il cristo del
corcovado...mah)!
Arrivarci è stato faticoso però: il treno moderno e veloce da Bukhara ce ne era
solo 1 alle 8 di mattina, gli altri erano scassoni lentissimi; il taxi
collettivo bisognava fare il cambio a Navoi; il mezzo migliore sembrava il bus,
4 ore di viaggio e vai...peccato che poi, una volta arrivato alla stazione dei
bus, caricato il bagaglio e salito sul bus in questione questo è partito...2
ore e mezzo dopo (passate nel bus parcheggiato sotto a sole), solo quando si
è riempito del tutto (nuova definizione di paese civile: paese dove i bus
partono a certi orari dalla stazione e chi deve viaggiare va lì quegli orari,
non dove si aspetta che arriva la gente e finché non è pieno non parte!!). In
effetti il viaggio non sarebbe stato poi così male, la strada era larga e l'asfalto
pur non essendo eccezionale non era terribile, se non fosse stato per il sole
e i 41 gradi di temperatura (senza aria condizionata of course!).
Vabbè, domani è un altro giorno!!
10- Ma che faccia hanno 'sti uzbechi?
tamerlano |
Poi
ci sono i fenotipi russi, che sono in effetti integrati e mischiati completamente
ma sono curiosi da vedere in mezzo a tutti 'sti mori, come il tizio che una
sera mentre cenavo al mercato di Tashkent, russo di faccia ma uzbeko fino al
midollo, tanto che era uscito pochissime volte da Tashkent, mi raccontava che
Shymkent (la prima città dove andrò in Kazakhstan) non è granché, però ci fanno
la birra più buona e famosa della nazione, che gli dà anche il nome (e questa
per chi mi conosce sa che è una notizia piuttosto interessante).
Sono talmente mischiati che mi è anche sembrato di vedere famiglie con tratti
somatici appartenenti a popolazioni diverse; per esempio la bellissima ragazza
vicino alla porta orientale di Khiva di cui ho parlato qualche giorno fa aveva
tratti turchi, ma quella che sembrava essere la sua sorellina (dico sorellina
perché stava sempre con lei e visto che aveva una dozzina di anni era troppo
grande per essere sua figlia) era russissima, e in effetti era stupenda anche
lei visto che sembrava la versione adolescenziale della Sharapova.
Poi ci sono i misti curiosi, come per esempio la mia amica che ha capelli e
tratti del viso tartari ma la pelle bianchissima di una siberiana.
Domani vado a fare una gita giornaliera a Shakhrisabz, la cittadina natale di
Tamerlano!!!
Infine rischio di ripetermi, ma Samarcanda è molto bella e il Registan e DA
PAURA!!!!!
11- Eccomi di nuovo a Tashkent, domani si va in Kazakistan.
Riassumendo questi 12 giorni in Uzbekistan:
Khiva
è un bijou
Bukhara
è un museo
Samarcanda
è bella e il Registan è veramente impressionante
Shakhrisabz
è abbastanza carina e ruspante
Tashkent
non è brutta ma è molto dispersiva
gli
uzbeki sono un popolo adorabile
fa
caldo
le
carote sono gialle e alla gente piace mettersi tutti i denti d'oro (cosa
abbastanza inquietante quando sorridono)
si sente Toto Cutugno ovunque
a cambiare i soldi ci devi andare con la carriola
i turisti sono pochi ma molto diversificati
i bambini non fanno altro che salutarti (e non solo loro) e chiederti da dove
vieni e come ti chiami
fa caldo
le carote sono gialle cazzo
buonanotte!!!
Ecco un bel video dove faccio una passeggiata al tramonto nella città vecchia di Khiva, vale la pena dargli un'occhiata:
Questo è senza dubbio uno dei viaggi che più ti invidio!
RispondiEliminaHo sempre sentito parlare molto bene di Bukhara, e Samarcanda.. beh gia il nome mi fa sognare :)
E poi voglio proprio vedere 'ste carote gialle!
Le città uzbeke sulla via della seta sono talmente belle che se non ci fossi stato mi invidierei pure io ^^
EliminaSe ci vai però vedi di non perderti assolutamente Khiva, è davvero un gioiello. Sai, proprio ieri al fruttarolo vicino casa ho visto delle carote nere...sarà grave?
Grazie della visita e del commento :-D