4 -6 gennaio 2011
lungo la strada |
verso demnate |
Vi è tuttavia un percorso alternativo, più corto ma sicuramente più difficoltoso, che costeggia tutto il versante settentrionale della grande catena montuosa dell'Atlante regalando un notevole numero di scorci e paesaggi suggestivi a chi ha la pazienza di percorrere le sue tortuose, e in alcuni punti anche strette, strade di montagna.
Uscendo dalla città in direzione nord-est lungo la statale N8 si attraversa un paesaggio caratterizzato principalmente da campi fino a quando, dopo poco più di 50 km, non si incontra il bivio per Demnate. Da qui infatti parte una strada che, dirigendosi verso est, punta decisamente alle montagne e, poco prima di arrivare a Demnate stessa (cittadina circondata da una cinta di bastioni rettangolari che domina una vallata piena di ulivi; dovrebbe essere una sosta piacevole, se avete tempo), comincia a salire in maniera repentina restringendosi anche.
Quindi, dopo una sessantina di chilometri di curve e selvaggi paesaggi montani si arriva ad Azilal. Questa cittadina di montagna, situata a oltre 1300 metri di quota, non ospita grandi attrazioni in sé, tranne forse uno spaccato di autenticità berbera, ma è il centro più importante della zona (della quale è anche capoluogo) e offre quindi buone possibilità di alloggio. Oltre a rappresentare però una comoda tappa intermedia, Azilal è l'ideale base di partenza per la visita alle vicine (circa 15 km prima di entrare in città c'è il bivio da cui parte una stradina asfaltata che dopo altri 15 km circa arriva al minuscolo villaggio di Ouzoud, dove ci sono anche alcuni alberghi) Cascate d'Ouzoud, ovvero l'attrazione più importante della regione.
In uno scenario di montagne coperte da ulivi, il fiume Ouzoud compie un salto di circa 110 metri, per poi proseguire in una stretta vallata in mezzo ai boschi, formando laghetti e piccole rapide. Un sentiero artificiale, sulle cui varie terrazze ci sono bancarelle e piccoli caffè, permette di scendere lungo il fianco delle cascate e di arrivare alla base di queste, dove ci sono delle piccole imbarcazioni che permettono di attraversare il fiume.
Il sentiero poi prosegue lungo il fiume e in mezzo al bosco, attraversando varie costruzioni in legno e fascine che ospitano sempre caffè e bancarelle (e anche un campeggio), per risalire la montagna fino al villaggio mediante un ampio giro in mezzo agli uliveti popolati da famiglie di bertucce. In realtà conviene forse (come abbiamo fatto noi) percorrere il sentiero in senso inverso, cosa che richiede circa un paio di ore; comunque molte persone del posto si offriranno di farvi da guida per scovare i percorsi migliori per un prezzo più che ragionevole.
Sentieri più lunghi conducono infine fino ad alcune grotte e a delle gole.
Superata Azilal, la strada diventa ancora più stretta e tortuosa, ma il paesaggio diventa se possibile ancora più suggestivo, fino al tripudio panoramico dato dalla visione dall'alto del lago artificiale Bin el-Ouidane, che viene poi costeggiato fino alla diga. La strada poi, sempre piuttosto "faticosa" da percorrere, scende fino alla cittadina di Afourer, dove poco dopo si ricongiunge alla N8 nei pressi di Beni Mellal.
Quest'ultima è la città più grande e importante della regione, ma non offre granché al visitatore, e se non avessimo avuto un contatto da incontrare, anche noi l'avremmo saltata. Tuttavia la sosta si è rivelata piuttosto piacevole: la medina è abbastanza graziosa e ospita anche una kasbah; ma soprattutto una strada panoramica si inerpica sulle colline a sud della città (senza il nostro "contatto" credo che non l'avremmo mai trovata, comunque non è lontano dal centro e chiedendo ci si potrebbe anche arrivare, comunque ne vale la pena) portando ad un belvedere caratterizzato dalla presenza della piccola ma interessante kasbah di Ras el-Ain e dalla quale si può godere di un bel panorama sulla città e sulla valle, nonché sulla sottostante sorgente di Ain Asserdoun, inserita in un bellissimo giardino.
Dopo Beni Mellal la strada prosegue in direzione nord-est risalendo l'ampia vallata del fiume Oum er-Rbia e attraversando le città di Kasba-Tadla, caratterizzata dalla kasbah che le dà il nome, circondata da una grossa cinta muraria merlata all'interno della quale vi sono due moschee e alcuni palazzi nobiliari antichi, e da un ponte di pietra sul fiume risalente al XVII secolo, e di Khenifra, dalle case color ocra e con una piacevole medina contenente un'antica kasbah e vari suq e moschee.
Benché la N8 sia una buona strada, la sua percorrenza risulta abbastanza lenta e faticosa, basti pensare che l'intero pomeriggio non è stato sufficiente a percorrere i poco più di 350 km che separavano Azilal da Fes (complici anche la sosta di un paio di ore a Beni Mellal e una seccante foratura tra Kasba-Tadla e Khenifra), costringendoci a fermarci ad Azrou per la notte.
La cittadina di Azrou è un importante crocevia per chi vuole attraversare l'Atlante e dirigersi verso i deserti del sud, ma è altresì un luogo estremamente piacevole. Situata a 1250 metri di quota, è circondata da alte montagne e immersa in boschi di conifere, caratterizzata da casette bianche dai tetti verdi, ed ospita una piccola medina con una kasbah in rovina e uno dei più importanti e colorati suq della regione (che si tiene il martedì). L' Hotel Salame poi è molto economico ma anche molto grazioso e pulito, con gli interni e le camere arredati in stile tradizionale berbero.
Da Azrou una comoda strada scende verso Meknes, dove prendere l'autostrada fino a Fes; ma avendo tempo a disposizione è consigliabile proseguire per la N8, che attraversa il Medio Atlante salendo fino alla famosa stazione turistica di Ifrane, a 1650 m, dal curioso aspetto di una cittadina alpina, con chalet e casette dai tetti rossi, e che ospita una famosa università in lingua Inglese. Ifrane, oltre ad essere un centro di sport invernali, è anche la base di partenza per molte escursioni tra le montagne e i boschi di abeti e cedri. La strada poi ridiscende verso Fes, attraversando prima però la cittadina termale di Imouzzer du Kandar, dall'aspetto berbero, che è anche la base di partenza per l'escursione al circuito dei laghi.
azilal |
azilal |
verso azilal |
Uscendo dalla città in direzione nord-est lungo la statale N8 si attraversa un paesaggio caratterizzato principalmente da campi fino a quando, dopo poco più di 50 km, non si incontra il bivio per Demnate. Da qui infatti parte una strada che, dirigendosi verso est, punta decisamente alle montagne e, poco prima di arrivare a Demnate stessa (cittadina circondata da una cinta di bastioni rettangolari che domina una vallata piena di ulivi; dovrebbe essere una sosta piacevole, se avete tempo), comincia a salire in maniera repentina restringendosi anche.
fiume ouzoud |
fedeli nella moschea di azilal |
In uno scenario di montagne coperte da ulivi, il fiume Ouzoud compie un salto di circa 110 metri, per poi proseguire in una stretta vallata in mezzo ai boschi, formando laghetti e piccole rapide. Un sentiero artificiale, sulle cui varie terrazze ci sono bancarelle e piccoli caffè, permette di scendere lungo il fianco delle cascate e di arrivare alla base di queste, dove ci sono delle piccole imbarcazioni che permettono di attraversare il fiume.
sommità delle cascate |
bertucce tra gli ulivi |
Sentieri più lunghi conducono infine fino ad alcune grotte e a delle gole.
medio atlante a ouzoud |
vallata del fiume ouzoud |
uliveti e bertucce |
Superata Azilal, la strada diventa ancora più stretta e tortuosa, ma il paesaggio diventa se possibile ancora più suggestivo, fino al tripudio panoramico dato dalla visione dall'alto del lago artificiale Bin el-Ouidane, che viene poi costeggiato fino alla diga. La strada poi, sempre piuttosto "faticosa" da percorrere, scende fino alla cittadina di Afourer, dove poco dopo si ricongiunge alla N8 nei pressi di Beni Mellal.
vallata del fiume ouzoud |
fiume ouzoud a valle delle cascate |
cascate di ouzoud |
cascate di ouzoud |
cascate di ouzoud |
kasbah di ras el-ain |
bin el-ouidane |
Benché la N8 sia una buona strada, la sua percorrenza risulta abbastanza lenta e faticosa, basti pensare che l'intero pomeriggio non è stato sufficiente a percorrere i poco più di 350 km che separavano Azilal da Fes (complici anche la sosta di un paio di ore a Beni Mellal e una seccante foratura tra Kasba-Tadla e Khenifra), costringendoci a fermarci ad Azrou per la notte.
barche sul fiume sotto alle cascate |
beni mellal |
azrou |
azrou |
azrou |
scendendo da imouzzer du kandar |
ifrane |
Con questo post scopro un Marocco che non avrei mai immaginato: cascate e boschi, oltre al deserto. Non che cercassi altri buoni motivi per metterlo ai primi posti tra i miei desideri di viaggio, ma è la conferma che tutti i luoghi hanno un lato che non ci saremmo mai aspettati.
RispondiEliminaGià, è un itinerario molto particolare. Ma il Marocco in verità, oltre ad essere splendido e davvero interessante, è una delle destinazioni più varie dell'area del Mediterraneo e dintorni.
EliminaGrazie per il commento, ti auguro di soddisfare quanto prima questo desiderio ^^