23-26 dicembre 2010 e 6 gennaio 2011
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bab boujeloud |
Fes è la terza città del Marocco per numero di abitanti, ma continua a mantenere il suo status di capitale spirituale e religiosa, oltre che ad influenzare in maniera dominante l'arte e la cultura del paese. La più antica delle città imperiali marocchine, risalente alla fine dell' VIII secolo, ha ricoperto il ruolo di capitale del paese a più riprese nel corso dei secoli, raggiungendo le punte massime di splendore sotto le dinastie Almohadi e Merindidi (XII e XIII secolo), le cui opere di costruzione ancora oggi presenti ne fanno la più grande città islamica medioevale del mondo. Nonostante lo spostamento della capitale a Rabat, avvenuto all'inizio del XX secolo, la città e i suoi abitanti si distinguono ancora per la loro multiculturalità, dovuta ai differenti gruppi etnici (musulmani provenienti dalla Spagna, arabi e berberi) insediativisi nei secoli, la raffinatezza e l'intelletto, motivi che contribuiscono a fare di Fez il vero simbolo della nazione.
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medersa bou inania |
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orologio ad acqua |
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bottega della medina |
L'aeroporto di Fes è molto piccolo, dotato di un solo gate, e transitato da un ristretto numero di voli giornalieri, ma l'avvento della Ryanair ha reso possibile raggiungere direttamente la città da varie città italiane ed europee, con costi molto ridotti. Dal terminal si può raggiungere il centro, distante una dozzina di chilometri, in taxi spendendo dai dieci ai quindici euro.
In alternativa, Fes è collegata via treno alle altre più importanti città marocchine, e la stazione della città è molto vicina al centro e ai punti principali della città nuova.
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piazza en-nejjarin |
Della vasta scelta di alloggi disponibili (principalmente riad nella medina o alberghi nella città nuova) la scelta è ricaduta sull'ostello della catena Hi-Hostels, situato in rue Abdessalem Serghini a poche decine di metri da place de la Resistance, che offre stanze arredate in maniera essenziale per meno di 10 euro a persona con colazione compresa (e con nessuna moschea nelle immediate vicinanze, cosa che permette di dormire la notte invece di imprecare contro la nenia dei muezzin).
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medersa bou inania |
Quasi tutti gli hotel a buon mercato sono privi di riscaldamento e, anche se per gran parte dell'anno ciò non è importante, in inverno questo può rappresentare un problema visto che la temperatura in città, se il cielo è coperto da nuvole o piove, scende comodamente sotto i 10 gradi.
Muoversi all'interno della medina con mezzi che siano diversi dai piedi è totalmente impossibile vista la strettezza e la tortuosità dei vicoletti che la compongono, e vista la sua notevole estensione bisogna essere preparati a delle lunghe camminate. Tuttavia per raggiungere i migliori punti di partenza per la visita della città vecchia, provenendo dalla zona nuova, si può comodamente usufruire dei mini taxi, di colore rosso, che per tariffe veramente irrisorie (inferiori all'euro) vi scarrozzeranno ovunque vogliate, salvo il fatto che alcuni tassisti potrebbero rifiutarsi di caricarvi costringendovi a cercare un altro taxi. Parcheggi di mini taxi si trovano in tutti i punti principali della città, sia vecchia che nuova, per cui trovarne uno non rappresenta un problema.
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moscea ech-cherabliyyn |
Fes si compone in realtà di tre città abbastanza distinte tra loro: la prima, Fes-el-Bali, è quella moresca, sorta nel IX secolo e sviluppatasi ulteriormente nei secoli successivi, nella quale si trova la medina e gran parte delle attrazioni più importanti della città; la seconda, Fes-el-Jdid, è quella imperiale, costruita dai sultani merinidi nel XIII secolo, e si distingue per la ricchezza di fortificazioni e per la presenza del palazzo imperiale e della mellah (il quartiere ebraico); la terza, Dar Debibagh, è sorta per mano dei francesi all'inizio del XX secolo ed è in stile occidentale.
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piazza el-attarin |
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medersa el-attarin |
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moschea karaouine |
Fes-el-Bali comprende la medina propriamente detta e gli antichi quartieri residenziali di Fekharine e degli Andalusi, il tutto caratterizzato da un dedalo fittissimo di stradine molto strette e passaggi oscuri arricchiti dalla presenza di botteghe artigianali di ogni tipo. Le dimensioni e la complessità della medina rendono difficoltoso trovare velocemente e senza perdersi le maggiori attrazioni, anche se è affascinante girare a caso in questo labirinto giallastro, e dunque, nel caso in cui il tempo a disposizione non sia tantissimo, potrebbe essere utile noleggiare una guida che a prezzi ragionevolissimi vi scorterà per qualche ora alla scoperta delle meraviglie della medina.
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vicoli della medina |
In ogni caso conviene cominciare la visita dalla Bab Boujeloud, la grande porta occidentale smaltata di blu e verde, dalla quale partono le due principali vie della medina, Tala el-Kbira e Tala Sghira, seguendo le quali si possono incontrare, oltre a un infinito numero di coloratissime botteghe artigianali, suk (mercati coperti da stuoie) e fondouk decorati (antichi caravanserragli caratterizzati da un cortile centrale che ora ospitano negozi ed empori), molti dei monumenti più importanti. Il primo che si incontra, e uno dei più importanti in assoluto, è la medersa Bou Inania, un'antica scuola coranica costituita da vari edifici decorati da legni scolpiti e marmi colorati, portici e un minareto, disposti intorno ad un cortile centrale con al centro una vasca per le abluzioni. La medersa è circondata da tre piccole moschee (non visitabili, come tutte le moschee marocchine tranne pochissime eccezioni come la grande moschea di Casablanca) e da un curioso orologio.
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fabbrica di tappeti |
Proseguendo lungo la Tala el-Kbira ci si imbatte nella Guelsa di Moulay Idriss, il luogo dove fu decisa la fondazione della città e dove vengono legati dei fili di lana alle grate per far avverare i desideri, e nella moschea ech-Cherabliyyn, osservabile all'interno dalla porta di ingresso e con un bel minareto ornato da maioliche, prima di arrivare al suk el-Attarin, ovvero il mercato delle spezie, e alla piazza en-Nejjarin, la più famosa della medina, piccola ma decorata da una fontana rivestita di piastrelle di maiolica smaltata e dall'artistica facciata di un grande fondouk. Poco lontano da quest'ultima sorge la zaouia di Moulay Idriss, edificio religioso che cinge un luogo sacro, superando la quale si arriva infine alla medersa el-Attarin, una delle più importanti, antiche e decorate della città, e alla grande moschea Karaouine, la più antica e la più importante del Marocco, nella quale i non musulmani non possono entrare ma possono comunque fare il giro esterno, buttando un'occhiata dalle numerose porte di ingresso, procedendo in stretti e caratteristici vicoli che portano fino alla piazza es-Seffarin, abbellita da alberi e dalla vicinanza delle altre due mederse (oltre la el-Attarin) sottoposte alla grande moschea.
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medina |
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quartiere e moschea degli andalusi |
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suk dei conciatori |
Dalla grande moschea conviene a questo punto, non senza qualche difficoltà di orientamento, dirigersi verso nord per raggiungere il quartiere dei conciatori Chouara, ovvero una delle attrazioni di maggiore interesse della città. Grazie alla presenza dello Ouadi Fes, uno dei fiumi su cui sorge la città, sopravvivono ancora le antiche concerie artigiane medioevali, costituite da una grande area a cielo aperto nella quale sorgono una moltitudine di vasche di vario tipo piene di acqua per il rinvenimento delle pelli essiccate, il risciacquo, la tintura e la lavorazione delle pelli, il tutto circondato dai vari laboratori di produzione e vendita degli articoli in pelle dalle cui terrazze si può osservare tutto l'insieme in una veduta decisamente suggestiva, anche se l'odore che scaturisce è molto sgradevole e bisogna mettere un ramoscello di menta fresca sotto al naso per poterlo sopportare. In questi negozi, organizzati in cooperative e con i prezzi controllati dallo stato, si possono anche fare dei buoni affari e comprare oggetti di qualità.
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suk nella medina |
Seguendo l'antica rue des Teinturiers, che costeggia il fiume in un susseguirsi di botteghe artigiane e matasse di pelli tese ad asciugare, si può ritornare verso sud e, attraversando il ponte Sidi el-Aouad, raggiungere il caratteristico quartiere degli andalusi. Adagiato sui fianchi di una piccola altura questo quartiere presenta dei canoni architettonici leggermente differenti dal resto della medina, ma ospita anche un'importante moschea, quella degli Andalusi, e la trecentesca medersa el-Sahrij, caratterizzata da una grandissima vasca per le abluzioni nel cortile.
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suk dei conciatori |
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ouadi fes nel suk dei conciatori |
Attraversando infine il quartiere di Fekharine, artisticamente meno rilevante ma ugualmente interessante per la presenza delle botteghe dei ceramisti e perché, essendo meno turistico, offre un spaccato di vita reale del Marocco, con mercati e botteghe non di souvenir o di articoli artigianali bensì di prodotti utili alla vita quotidiana, si arriva alla monumentale Bab-Ftouh, risalente al XVI secolo, uscita sud-orientale della medina.
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quartiere di fekharine |
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quartiere fekharine |
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cimitero di bab ftouh |
Benché il suo nome significhi “nuova”, Fes-el Jdid, leggermente rialzata rispetto alla medina, è medioevale. L'itinerario migliore per una visita parte dalla vasta Place des Alaouites, decorata da giardini ma soprattutto dalle grandi porte dorate del palazzo reale.
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bab rmila (uscita dalla medina) |
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place des alaouites |
Dalla piazza partono la Grande Rue des Merinides, una strada pedonale, ideale per lo shopping, che taglia in due la Mellah e dalla quale, prendendo i vicoletti a sud, si può raggiungere la sinagoga (che ospita anche un museo) e l'antico cimitero ebraico, e la Rue Khsissat, che costeggia dapprima le mura del palazzo reale per poi curvare e, in un susseguirsi di botteghe artigiane e palazzi dalle balconate in legno, si ricongiunge alla precedente in prossimità della Bab Smarine, una grande porta a volte multiple. Oltrepassata la Bab Smarine comincia la Grande Rue de Fes-el-Jedid, ovvero una serie ininterrotta di suk di ogni tipo, in cui poter fare acquisti a prezzi minori che nei laboratori artigiani della medina (ma i materiali sono di qualità sicuramente inferiore) intervallati dalle tre moschee el-Hamra (la rossa), el-Beida (la bianca) e el-Azhar.
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mechouar |
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rue khsissat |
In fondo alla strada si entra in un vecchio Mechouar (forte) dove, passando sotto a varie ed imponenti porte antiche tra le quali spiccano la Bab Dekaken (antica entrata monumentale del palazzo reale) e la Bab Segma (dalle torri ottagonali), prendendo a sinistra si entra nel caratteristico quartiere di Moulay Abdallah, nei cui strettissimi vicoletti si cela la grande moschea di Fes-el-Jedid, mentre svoltando a destra si costeggiano i bei giardini di Boujeloud, realizzati nel 1917 e caratterizzati da stagni alimentati dall'ouadi Fes e da boschetti di bambù, fino alla Kasba en-Nouar. Quest'ultima consiste in una grande piazza triangolare interamente circondata da fortificazioni, e dal cui vertice orientale si può raggiungere la Bab Boujeloud ed entrare nella medina.
Se invece di entrare in Fes el-Bali si svolta verso destra si raggiunge in pochi minuti il museo di Dar el-Batah, il più importante della città, ospitato in un grande palazzo in stile ispano-moresco e nel quale sono contenute varie collezioni riguardanti le arti e le tradizioni artigianali di Fes e della regione del Boulemaine.
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rue des merinides |
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giardini di boujeloud |
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grand rue des fes-el-jdid |
La città nuova sorge a sud della medina e non offre molto dal punto di vista turistico. Avenue Hassan II è un largo viale con palme e dei giardini al centro dove poter passeggiare guardando i negozi o gli edifici in stile coloniale sostando magari in uno dei numerosissimi caffè con tavolini all'aperto (quasi tutti con clientela esclusivamente maschile), mentre boulevard Mohammed V, e la piazza omonima situata circa a metà di questa e ospitante un piccolo parco, è il punto di riferimento per lo shopping di livello più elevato. All' estremità settentrionale di avenue Hassan II si trova Place de la Resistance (chiamata anche curiosamente place FIAT), grande crocevia cittadino dove poter trovare un petit taxi (mentre poco più in basso vi è uno spiazzo dove sostano i grand taxi, utili per esplorare i dintorni della città) e da dove partire per il giro esterno delle mura.
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kasba en-nouar |
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place de florence |
Questo, che si dipana per circa 15 km, permette di osservare alcune altre attrazioni oltre che godere di alcune notevoli vedute panoramiche sulla medina. La prima di queste si può godere dai bastioni del Borj Sud, una fortezza del XVI secolo situata poco prima della Bab Ftouh, superata la quale si incontra, adagiato sulla collina, anche il cimitero monumentale di Bab Ftouh, che contiene i monumenti tombali di sette antichi marabout (capi spirituali) oltre ai sepolcri di molte personalità insigni. Continuando il giro si incontrano molte altre porte monumentali lungo le mura, tra le quali la Bab el-Guissa (in corrispondenza della quale c'è un altro cimitero monumentale), la più antica, fino ad arrivare alla necropoli dei sultani merinidi, che contiene le tombe reali del XIV secolo, oggi in rovina ma ugualmente suggestiva e dalla quale si può godere di un altro panorama notevole. Infine si incontrano il Borj nord, che ospita un museo delle armi, e la Kasbah dei Cherarda, una fortezza del XVII secolo che oggi ospita un ospedale e un dipartimento dell'università, prima di completare il giro e ritrovarsi nella città nuova nei pressi della stazione ferroviaria.
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place de la resistence |
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gare de fes |
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avenue hassan II |
La cucina marocchina non è molto varia ma comunque di buona qualità e si basa principalmente sulla cottura con le tagines (contenitori di coccio), oppure sul cuscus o sugli spiedini cotti alla brace, il tutto normalmente accompagnato da piattini vari con verdure, legumi o zuppe. Mangiare a Fes non è assolutamente un problema, sia la parte antica della città che quella modena pullulano di ristoranti, chioschi e locali vari dove poter consumare un pasto seduti al tavolino o a portar via. In particolare nei pressi della Bab Boujeloud e lungo la Tala el-Kbira vi sono parecchi ristoranti di buon livello e con gli interni tradizionali ma eleganti e i camerieri in uniforme, dove un pasto completo viene a costare tra i 10 e 15 euro.
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al ristorante |
Locali meno eleganti e più a buon mercato si trovano lungo la Grande Rue des Merinides a Fes el-Jdjd; intorno al mercato coperto centrale della città nuova (situato tra boulevard Mohammed 5 e avenue Benchekroun) e in boulevard Chefchaouni sempre nella città nuova. In questi si spende in media dai 2 ai 5 euro a persona. In alternativa in place de Florence c'è un locale in stile fast food, molto frequentato da famiglie marocchine e poco dai turisti, dove servono pizza cotta legna, bistecche o pollo arrosto.
La vita notturna è praticamente assente; nella zona nuova c'è un minimo di movimento e c'è anche qualche bottega che vende alcolici; ci è stato invece sconsigliato di avventurarci nella medina dopo una certa ora (anche se di giorno è risultata essere più che sicura).
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bottega di spezie ed essenze |
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fes el-bali |
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borj sud |
Fes è sicuramente una tappa obbligata di un viaggio in Marocco, in quanto è la città artisticamente più rilevante di tutta la nazione (e forse di tutto il Nordafrica) e necessita di non meno di tre giorni per essere scoperta e goduta completamente.
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