24-27 luglio e 2-6 agosto 2012
|
marco polo |
|
lenin |
La stazione dei treni della Transmongolica (che poi, salvo qualche altro raccordo ferroviario, è praticamente l'unica ferrovia della Mongolia) di Ulan Bator si trova nella zona occidentale della città, a circa 2,5 km dalla piazza centrale.
La capitale mongola è una città piuttosto grande e gradevole, moderna e ben tenuta, dove non è difficile trovare una grattacielo accanto ad un tempio buddista, e con abbastanza attrazioni per meritare una sosta tutt'altro che frettolosa.
Il centro si trova attorno a Peace Avenue, un grande viale che attraversa la città in tutta la sua lunghezza e dove vi sono la maggior parte delle attività commerciali, mentre le attrazioni turistiche sono equamente distribuite a nord ed a sud di questo.
|
sukhbaatar square |
|
monumento a sukhbaatar |
|
sukhbaatar square |
In città vi è un'offerta abitativa davvero imponente, dagli hotel di lusso alle pensioncine da pochi soldi, e vi è un numero impressionante di ostelli.
Tra questi ultimi il Golden Gobi, dove ho alloggiato per tutto il tempo, è uno dei più importanti e capienti; gestito da una famiglia che si distingue per simpatia, gentilezza e organizzazione dei tour nel paese (e che non finirò mai di ringraziare per l'aiuto da loro avuto dopo aver subito una piccola disavventura), è una delle migliori basi di partenza per l'esplorazione della città e della Mongolia in generale. Si trova in posizione centralissima in una piazzetta interna vicino ai Grandi Magazzini di Stato.
|
università |
|
museo di storia naturale |
|
parlamento e statua di gengis khan |
Dall'ostello, con una veloce passeggiata lungo Peace Avenue, si raggiunge la principale piazza cittadina dedicata a Sukhbaatar, l'eroe dell'indipendenza mongola, la cui statua equestre campeggia in mezzo alla grande spianata, proprio davanti al maestoso palazzo del governo, sul lato nord, sulla cui facciata spicca una grande statua di Gengis Kahn (che qui chiamano Chinggis Kahn). Gli altri lati della piazza sono abbelliti dalla City Hall e dal teatro dell'Opera, mentre a sud vi sono dei giardini dietro i quali spicca il grattacielo di vetro a forma di vela che ospita il Blue Sky Hotel.
|
giardini lungo peace avenue |
|
monastero dashchoilon |
Più a sud di quest'ultimo si trova il monastero del Chojin Lama, ora museo nazionale, mentre prendendo il viale che parte all'angolo nord-ovest della piazza si raggiungono alcuni dei musei principali cittadini, tra i quali il museo di storia naturale, imperdibile per le due stanze contenenti gli scheletri completi di alcuni grandi dinosauri e di altri animali preistorici.
Dallo stesso angolo della piazza parte, in direzione ovest, Tourist Street che, percorsa per un paio di chilometri attraversando anche una zona pedonale con un mercato e passando vicino ad un mercato coperto molto caratteristico, lascia il centro cittadino portando a dei vicoletti sterrati con case di legno e lamiera e qualche gher (la tipica tenda mongola che noi chiamiamo yurta), che arrivano all'ingresso laterale del monastero Gandan (il cui ingresso principale è raggiungibile da Peace Avenue tramite un vialone alberato), uno dei più importanti della Mongolia. Qui c'è una grande pagoda (la stessa che, stilizzata, si trova sulla bandiera mongola) con all'interno un'enorme statua di Buddha, mentre nei templi secondari del complesso è possibile vedere e consultare i monaci, oltre che far ruotare gli onnipresenti dervisci.
|
tserendorj street e grandi magazzini |
|
tserendorj street e circo di stato |
In uno di questi templi la mattina, non troppo tardi, si può assistere alla riunione di un gran numero di monaci che fanno colazione salmodiando le loro preghiere, una situazione decisamente affascinante.
Alle spalle del monastero c'è una piccola altura sopra la quale ci sono alcuni Ovoo, ovvero dei cumuli di pietre che fungono da altari votivi, ma soprattutto si può ammirare un ampio panorama sulla vasta periferia settentrionale della città.
|
pagoda del gandan |
|
viale di accesso al gandan |
|
buddha |
Superando la piazza, sempre rimanendo su Peace Avenue, ci sono dei curatissimi giardini con un vascone, una fontana, le statue dedicate a Marco Polo e a Lenin e, dall'altra parte della strada, la bella facciata del ministero degli esteri e l'ingresso alla Blue Sky Tower. Svoltando verso sinistra si incontrano l'Università Nazionale, il palazzetto centrale dello sport, e il Dashchoilon Khiid, il secondo monastero della capitale per importanza.
Dalla piazza, dirigendosi a sud per circa 2,5 km (ci sono anche i bus, ma non è semplicissimo capire qual'è quello giusto; molto meglio una buona camminata), superando il ponte sul torrente Dund, si arriva al Palazzo d'Inverno di Bogd Khan, l'ultimo re e guida spirituale buddista della Mongolia, ora museo, che è forse il più importante monumento storico della città.
|
chojin lama e blue sky tower |
|
tempio chojin lama |
Proseguendo ancora verso sud per un altro paio di chilometri, superando il fiume Tuul, si arriva ad un piccolo parco con una grande statua dorata di Buddha, ma soprattutto si può imboccare il sentiero che sale sulla collina fino allo Zaisan Memorial, un imponente monumento ai caduti della seconda guerra mondiale, dal quale il panorama è veramente notevole: si può vedere infatti tutta la città e la larga vallata che la contiene, e, guardando alle spalle, il monte Bogd Khan, che ospita un parco nazionale.
|
monastero gandan |
|
parchetto pubblico |
|
tempio chojin lama |
L'offerta gastronomica della città è di primo ordine: sono moltissimi infatti i ristoranti e le tavole calde di ogni tipo sparse per la città. La cucina mongola non è assolutamente da sottovalutare (come da non sottovalutare sono i fast food mongoli, dove mangiare piatti tipici a prezzi ridicoli), ma si trovano facilmente anche locali di cucina internazionale, ristoranti coreani o di noodles giapponesi, oppure di cucina russa; normalmente si riesce a mangiare spendendo dai 5 ai 10 euro.
Di fronte ai Grandi Magazzini di Stato parte il bel viale Tserendori, in fondo al quale c'è l'immenso tendone che ospita il circo di stato, che poco oltre la metà incrocia Seoul Street, dove vi sono i migliori ristoranti della città (dove infatti si spende il doppio o il triplo che altrove), le steak houses e i barbecue mongoli, ma anche vari locali per il dopocena dove bere e ballare.
|
palazzo d'inverno di bogd khan |
|
palazzo d'inverno di bogd khan |
Altre zone ricche di locali per mangiare sono, oltre a Peace Avenue, West Selb Street (a fianco dei Grandi Magazzini di Stato), Baga Toyruu-Ankara Street, Undsen Huuli Street (dove ci sono anche alcune bettole), e nei pressi della stazione dei treni.
L'unico problema è che spesso il menu è solo in mongolo e non sempre i nomi sono corredati da figure (io in quei frangenti mi sono buttato a caso e non sono mai rimasto insoddisfatto).
|
palazzo d'inverno di bogd khan |
|
palazzo d'inverno di bogd khan |
|
palazzo d'inverno di bogd khan |
I prezzi a Ulan Bator sono parecchio bassi, e quindi ci si può abbandonare allo shopping; oltre ai già citati Grandi Magazzini di Stato, che altro non è che un centro commerciale in puro stile occidentale con anche un supermarket alimentare al piano terra, e il mercato coperto sulla strada per il monastero Gandan, la vera attrazione al riguardo è sicuramente il Naran Tuul Market. Questo enorme mercato si trova a circa 3 km da piazza Sukhbaatar, camminando lungo Peace Avenue, superando il ponte sul Tuul e il palazzetto del wrestling, svoltando per Namyanju Street (che è piena di altri centri commerciali e shopping centre) e percorrendola tutta.
|
zaisan memorial |
|
buddha dorato e zaisan memorial |
L'ingresso è a pagamento (ma costa pochissimo) e dentro ci si può perdere per una giornata intera tra i capannoni e le bancarelle e acquistare di tutto, da un letto a delle scarpe, oppure delle spade o dei copertoni (oltre a oggetti più classici), Un grande capannone è adibito ai generi alimentari e ci sono anche molte tavole calde dove mangiare a prezzi bassissimi. Una visita qui è assolutamente imperdibile.
Da segnalare infine che sparsi per la città ci sono dei negozi che vendono capi di abbigliamento in cashmere, ma vi sono in periferia dei supermercati specializzati dove i prezzi sono più bassi (comunque anche nei negozi in centro il cashmere costa sicuramente meno che da noi).
|
scorci tra i vicoli |
|
fiume tuul |
|
panorama dallo zaisan |
Ulan Bator è una città piuttosto moderna e di stampo sovietico, ma è interessante e, anche se siete in zona soprattutto per effettuare qualche tour della Mongolia, merita sicuramente un soggiorno di buoni quattro giorni per essere visitata con cura. L'area urbana è molto estesa ma se siete buoni camminatori si può tranquillamente girare a piedi (ma comunque ci sono i bus e i taxi).
|
freedom square |
Camminando per il centro è interessante anche abbandonare i vialoni principali e provare a passare per le stradine tra i palazzi, dove si può facilmente incontrare qualche posto curioso: io così ho scoperto il mercato coperto, alcuni scorci caratteristici e un bel parchetto pubblico con fontane che è risultato essere uno dei posti più piacevoli della città (e stava proprio dietro l'ostello).
Nonostante sia la capitale più fredda del mondo (la sua temperatura media annuale è di -1° e d'inverno si arriva comodamente a -35°), in estate si sta piuttosto bene, con temperature intorno ai 25°, tuttavia anche nelle belle giornate di sole, che non sono infrequenti, uno sgrullo di pioggia è quasi immancabile.
|
periferia |
|
naran tuul market |
|
naran tuul market |
Curiosità mongole: 1) il primo di ogni mese non si possono acquistare bevande alcoliche (probabilmente per porre un freno simbolico all'alcolismo dilagante in città), nemmeno al supermercato, ed infatti bar e pub sono praticamente vuoti; 2) in Mongolia non esistono monete ma solo banconote (anche di taglio piccolo; la più piccola che mi è capitata è stata quella da 10 Tugrik, corrispondenti a 0,0075 euro) quindi ogni volta che si è alla cassa bisogna maneggiare dei cospicui mucchietti di carta; 3) le file agli sportelli (posta, biglietterie, ecc) vengono fatte non perpendicolarmente ad essi ma parallelamente, quindi in prossimità dello sportello ci si ritrova immancabilmente ammucchiati stretti con quelli delle file vicine (attenti ai portafogli, c'è chi si approfitta del trambusto); 4) la vodka mongola è buona, e la birra affatto male.
|
pedonale su tourist street |
|
ovoo |
|
periferia nord |
curioso il discorso sulle banconote! :D
RispondiEliminaDa alcune foto sembra che modernità e tradizione convivano alla perfezione. Una città che ci incuriosisce parecchio.
RispondiEliminaAnche per noi che non amiamo molto le monete non deve neppure essere tanto comodo avere tutte quelle banconote.
Portafoglio super gonfio...quando ci capiterà di fermarci a Ulaanbataar sarà uno dei pochi momenti in cui ci sembrerà di essere ricchi!!