18 luglio e 9 agosto 2012
san basilio |
museo storico di stato |
teatro bolshoy |
Il volo Aeroflot Roma-Mosca (e viceversa) impiega circa tre ore e mezza ed atterra nel principale aeroporto moscovita (ve ne sono altri tre), ovvero quello di Sheremetyevo, dove un comodo, moderno, e neanche troppo esoso treno in tre quarti d'ora scarsi vi deposita nella centrale stazione Belorusskaya.
La metropolitana di Mosca, oltre a portarvi in qualsiasi luogo della città, vista l'immensa rete di linee, merita essa stessa un'attenta visita poiché alcune stazioni sono delle vere opere d'arte, ricche di marmi, lampadari e sculture (le stazioni che ho trovato più belle sono state la Mayakovskaya, la Kievskaya e la Komsomolskaya).
Emergendo in superficie nella stazione Teatralnaya, ci si ritrova in una bella piazza dominata dalle facciate di tre teatri, dei quali quello al centro è il famoso Bolshoy; per attraversare il largo viale che costituisce il primo anello (Mosca è caratterizzata da vari anelli stradali, tutti molto larghi) e dirigersi verso la Piazza Rossa però bisogna fare un giro del cavolo (o provare a trovare la strada nella stazione della metro). Tuttavia sbucare in Revoljucii Ploschad (piazza della Rivoluzione), trovandosi davanti l'angolo settentrionale delle mura del Cremlino, a destra i vasti giardini di Alessandro, e a sinistra i portali d'ingresso della Piazza Rossa, provoca una certa emozione, che diventa immensamente più intensa nel varcare tali portali e sbucando in quella che è forse la più famosa (e certamente una delle più belle, grandi e impressionanti) piazza del mondo.
Il colpo d'occhio che ci si ritrova davanti appena entrati nella vasta spianata è davvero incredibile: in fondo il famoso profilo della cattedrale di San Basilio, a destra le alte mura del Cremlino con il mausoleo di Lenin, a sinistra la piccola e bella cattedrale di Kazan seguita dalla grande mole dei GUM (i grandi magazzini del popolo), mentre alle spalle si ha il sontuoso palazzo che ospita il museo storico di stato.
Percorrendo tutta la piazza e superando San Basilio, si arriva al fiume Moscova, dal cui ponte (si dice) si può godere della migliore veduta panoramica del Cremlino (e non solo).
Alle spalle dei GUM, si entra nel quartiere di Kitaj Gorod, ovvero la città antica, che ora ha un aspetto piuttosto elegante, con tutti palazzi signorili e la presenza di vari ristoranti, ma non ospita però nessuna attrazione particolare. Tuttavia il colpo d'occhio che offre Ulica Varvarka, una stradina caratterizzata da un susseguirsi di piccole chiese (tutte di poco conto, e qualcuna anche fatiscente in realtà; ma è la successione di esse che è curiosa), è gradevole; come gradevole è passeggiare per le stradine fino a sbucare sul primo anello stradale in corrispondenza di una piazza nella quale campeggia la famigerata Lubjanka, ovvero la sede di quello che era il KGB.
L'altro lato del Cremlino è invece caratterizzato dai bei giardini di Alessandro, circa a metà dei quali spicca la grande torre Kutafja, che funge da ingresso principale al famoso complesso (purtroppo durante il mio primo scalo era sera, mentre al ritorno era giovedì, giorno nel quale l'ingresso al Cremlino è interdetto ai turisti). Camminando lungo quel lato, oltre ai giardini, si incontrano vari palazzi monumentali come il Maneggio, l'Università, la Biblioteca Nazionale, il museo Pushkin, fino ad arrivare alla moderna Cattedrale Ortodossa del Cristo Redentore, la più grande della città, che sorge in riva al fiume ed è caratterizzata da interni ricchissimi e vari percorsi attraverso l'intero complesso, con scale che portano anche nelle cripte.
fuori la stazione belorusskaya |
giardini di alessandro |
Non avendo trascorso neanche una notte in città, non posso esprimermi su ostelli e affini, mentre per quello che riguarda il cibo, mi sono servito solo in locali dove le pietanze erano a portar via. Comunque, come detto, l'Arbat è piena di ristoranti (ma per un pasto veloce non è molto indicata); stesso discorso vale per Kitaj Gorod (poco oltre la cattedrale di Kazan però c'era un buco che serviva piadine ripiene e roba simile a portar via, parecchio interessante), dove la maggior parte dei locali si trova però a ridosso di Revoljucii Ploschad.
Molto carino, e pieno sia di ristorantini che di bar e locali dove consumare un pasto poco impegnativo, è invece il quartiere che da Kitaj Gorod e dalla Lubjanka arriva fino al Bulvar (ovvero il secondo anello stradale). Vicino alla fermata della metro Cistye Prudy ci sono anche vari fast food, ed inoltre il Bulvar si allarga ospitando nel centro un piccolo parco cittadino nel quale spicca la presenza di un laghetto.
La grande capitale dello stato russo ha sicuramente molto altro da offrire e richiede molto più tempo per essere visitata che qualche ora durante uno scalo aereo, ma un piccolo giro per il centro come quello che ho effettuato io permette comunque di farsi un'idea dell'aspetto che ha la città e dello stile di vita (piuttosto altolocato)
dei suoi abitanti, ma soprattutto mette una gran voglia di ritornarci per scoprire tutte le meraviglie che nasconde.
ulica varvarka |
Una curiosità: i treni che percorrono la ferrovia Transiberiana partono dalla stazione Yaroslavskiy, situata in Komsomolskaya Ploshchad (la grande piazza che ospita le facciate anche di altre due stazioni: la Leningradskiy e la Kazanskiy); e per arrivare fino ad Irkutsk ci vogliono circa 78 ore (ma io sono andato in aereo).
Leggi anche: Mosca (seconda volta)
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