2 - 6 agosto 2011
Già a Sucre ero stato informato che trovare un biglietto per Machu Picchu non sarebbe stato facile, poiché ricorreva il centenario della scoperta del sito e l'afflusso turistico era decisamente maggiore che negli anni precedenti, a meno che di non arrivare in loco con parecchi giorni di anticipo rispetto alla data nella quale si era intenzionati ad effettuare la visita. Quindi ho deciso, seppure a malincuore, di saltare la città di Copacabana e la sponda boliviana del lago Titicaca, e di prendere un bus che da La Paz mi avrebbe portato direttamente a Cusco (dove c'è l'ufficio di prenotazione dei biglietti per Machu Picchu).
sponda boliviana del titicaca |
sotto al passo a oltre 4300 metri |
un alpaca vicino al sonesta posada |
puno |
il battello yavari |
Poiché all'arrivo erano le 4 di mattina (c'è un'ora di fuso tra Bolivia e Perù), mi sono dovuto stendere in stazione ad aspettare il giorno, ma, nonostante il luogo fosse piuttosto affollato, si stava abbastanza bene visto che la temperatura era più che accettabile (d'altronde, anche se era inverno, Cusco si trova a metà strada tra il tropico e l'equatore, e poi è a "soli" 3300 metri di quota) e il terminal è al chiuso.
interno di san antonio |
interno della cattedrale |
plaza parque pino |
san juan |
plaza de armas |
laguna umayo |
sillustani |
La città di Puno è molto gradevole e si gira comodamente a piedi. Il centro storico è sostanzialmente formato da due piazze, la prima grande e dominata dalla mole della cattedrale, mentre la seconda più raccolta e caratterizzata da dei giardinetti al centro (questa seconda piazza mi è sembrata più frequentata dagli abitanti della città, vi si svolgono tutte le manifestazioni cittadine), unite, oltre che da una bella strada pedonale, da un dedalo di stradine molto animate, anche la sera, e ricche di attività commerciali; tuttavia di punti di interesse non ve ne sono molti, a parte la cattedrale e alcune altre chiesette in stile coloniale. Il vero richiamo turistico della zona è rappresentato dalle escursioni che si possono fare sia nei dintorni della città, sia dalle gite in battello che permettono di esplorare il lago.
sillustani |
lago umayo |
sillustani e laguna umayo |
Una prima semplice escursione consiste nel prendere un minibus verso nord (per circa 5 km) sulla grande Avenida el Sol fino al Sonesta Posada Hotel, di fronte al quale è attraccato il vecchio battello a vapore d'epoca Yavari (visitabile con una donazione a piacere e dal quale si ha anche un bella vista dall'acqua della città).
Molto più interessante è la visita alla necropoli di Sillustani (per raggiungerla è conveniente affidarsi ad una visita organizzata, io l'ho prenotata, insieme alla visita all'isola Taquile, direttamente nel mio ostello che era convenzionato con un'agenzia, fatto comune da queste parti).
lago, villaggio e laguna |
lago umayo |
donna aymara con cucciolo di vigogna |
Con una mezz'ora in pulmino si raggiunge dunque il luogo dove delle antiche tombe a forma di semicono rovesciato, di origine sia inca che aymara, dominano da un'altura un villaggio e una laguna. Dall'altro lato del costone poi si apre una magnifica veduta panoramica sul lago Umayo, sulla cui isola è stata istituita una riserva interdetta all'uomo per favorire la riproduzione delle vigogne. Sulla via del ritorno c'è stato anche il tempo di fermarsi a visitare una fattoria di campesinos e osservare il loro stile di vita (oltre che stare a un po' a contatto con i loro lama).
nella fattoria |
fattoria campesino |
nella fattoria |
Dal centro di Puno, con una camminata di circa 20 minuti si arriva al porto, da dove partono i battelli per le varie escursioni sul lago Titicaca; i biglietti in molti casi si possono fare sul posto. Così la mattina del secondo giorno, nonostante il brutto tempo, ho visitato le isole Uros. Queste isole sono in realtà degli enormi zatteroni costruiti con le canne di una particolare pianta acquatica (la totora; gli indios delle isole la usano per tutto: ci fanno le case, le barche, se la mangiano anche) e ancorati al fondo del lago. L'insieme di 40 isole, dette appunto isole galleggianti (islas flotantes), ospita una comunità di circa 3000 persone, e rappresenta forse la maggiore e più curiosa attrazione della zona.
isole uros |
una delle uros principali |
isole uros |
isole uros |
una delle uros minori |
Se per andare alle Uros si può comodamente acquistare il biglietto del battello in porto e scegliere quindi l'orario che più aggrada, per l'escursione all'isola Taquile conviene affidarsi all'agenzia. C'è anche la possibilità di effettuare un'escursione di due giorni, visitando anche la vicina isola Amantani, e dormendo nelle pensioncine familiari di una delle due isole (la mia visita di un giorno prevedeva invece una prima tappa alle isole Uros, quindi conviene informarsi prima di visitarle per conto proprio).
isla taquile |
salita al villaggio |
L'isola Taquile in realtà non contiene chissà quali meraviglie, ma il suo aspetto caratteristico e ruspante la rende comunque molto gradevole. Dall'attracco (perché chiamarlo porto è esagerato) si deve affrontare una salita lunga e faticosa, principalmente a causa dell'altitudine (il lago è a oltre 3800 metri di quota), che porta fino alla graziosa piazzetta del villaggio, circondata da casette basse caratteristiche, anche se moderne, e con vari negozietti e ristorantini, e qualche banda musicale.
lama |
cuy |
panorama dal belvedere del villaggio |
approdo sull'isla taquile |
piazzetta del villaggio |
Il viaggio di ritorno è lungo e noioso (fortuna che l'ho passato chiacchierando con una sudafricana coi genitori italiani e due catalani uno dei quali aveva fatto l'erasmus a Padova!), e nel tardo pomeriggio si ritorna in città.
prodotti della fattoria |
isla amantani |
bande |
isole uros |
isole uros |
isole uros |
Puno dunque è una meta molto interessante, soprattutto per i suoi dintorni, e piacevole; il suo centro storico è molto accogliente e pieno di locali di ogni tipo e fascia di prezzo dove mangiare e passare il tempo. In particolare, nelle stradine intorno a quella pedonale, si riesce a mangiare bene e con pochissimi soldi (mentre dall'altra parte di Avenida el Sol, andando verso la stazione dei bus vi sono locali, frequentati dagli abitanti, con menu a poco più di un euro). Il clima però è piuttosto ostico, fa freddo anche di giorno ed è stato l'unico posto di tutto il mio percorso andino dove ha piovuto, e lo ha fatto anche in abbondanza.
banco di patate al mercato di puno |
canale tra le uros |
Wow, che luogo meraviglioso!!! Complimenti per le belle foto..che darei per partire subito!:)
RispondiEliminaCiao ^_^ Si, sono luoghi davvero stupendi. Grazie mille per i complimenti e per essere passata a leggermi.
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