22-25 luglio 2011
L'argentina, per noi che abbiamo l'euro, è abbastanza economica: mangiare, dormire, spostarsi in città non rappresentano assolutamente un problema per il ramingo ospite della terra dei gauchos; l'unica cosa che non è proprio a buon mercato sono i bus. La rete ferroviaria in tutto il Sudamerica è ridottissima e inadeguata, perciò per spostarsi da una parte all'altra del continente si viaggia sui bus, che vanno nei posti più sperduti e sono anche più veloci del treno.
Ma non aspettatevi le carrette dei film con le galline sul tetto, quello è folclore cinematografico; le numerosissime compagnie private presenti sul territorio offrono infatti, soprattutto per le lunghe tratte, degli autobus moderni e lussuosi. Dunque, caricati armi e bagagli e raggiunta la stazione dei bus a Retiro, mi sono imbarcato su un bus gran turismo a due piani, pronto a passare le successive 18 ore su una comoda e larga poltroncina reclinabile quasi completamente (circa 60 euro per un viaggio di oltre 1300 km in queste condizioni in effetti non sono poi tantissimi, ma nemmeno pochi se si confronta con la spesa media di tutto il resto in Argentina e se si confrontano anche con i prezzi dei bus cileni, dove il costo della vita è in media superiore che in Argentina). Da quanto ho potuto capire è sempre consigliabile fare il biglietto il prima possibile (infatti io l'avevo fatto due giorni prima di partire) perché i bus sono quasi sempre pieni.
Poi è tutto una successione di città (qualcuna anche graziosa) medio-piccole: Zarate, Gualeguaychù, Concepcion de l'Uruguay (dall'altra parte del fiume omonimo c'è lo stato in questione), Concordia (dopo la quale la piatta prateria intervallata da fiumi comincia a lentamente a lasciare il posto alla foresta subtropicale), Posadas (la capitale della regione Misiones), ed infine Puerto Iguazù; 18 ore sono lunghe da passare, per fortuna una buona metà se ne è andata dormendo e l'altra in piacevole conversazione con una giovane transalpina vicina di posto.
Puerto Iguazù è una cittadina gradevole, dall'aspetto tropicale, con casette basse circondate da alberi, strade sterrate o pavimentate a cemento e una moltitudine di ristorantini (cucina standard e più cari che altrove, però potrete assaggiare i pesci dell'Iguazù: Surubì, Dorado e Pacù...sembrano nomi che potrebbero essere dati a degli animaletti domestici!) bar e attività commerciali varie. Gli ostelli sono molti, ma anche i turisti, infatti il primo dove sono andato era pieno; si spende un po' di più che a Buenos Aires, ma gli ostelli sono belli e ben tenuti (la camerata era spaziosissima, pulita e con i letti a castello nuovi).
La cittadina non offre grandi attrazioni turistiche, tranne il cosiddetto "sito delle tre frontiere": nel punto in cui il fiume Iguazù si butta nel Paranà, le tre sponde coinvolte appartengono a tre stati differenti (Argentina, Brasile e Paraguay; è anche facile raggiungere le città di Foz do Iguazù e Ciudad del Este sulle altre sponde); il panorama è abbastanza suggestivo.
Sul viale che porta al sito c'è la fermata del bus che in un quarto d'ora (e ad un prezzo irrisorio) porta al parco nazionale delle cascate dell'Iguazù. Il biglietto d'ingresso non è a buon mercato, ma il parco è stupendo e le cascate sono veramente una meraviglia della natura. Ci sono quattro sentieri segnati: il paseo superior e quello inferior si snodano in mezzo al bosco offrendo delle suggestive vedute del blocco principale delle cascate e la compagnia di vari animali (tucani e altri uccelli vari, ma soprattutto dei curiosi mustelidi dal muso allungato di nome coatì che ti girano intorno in cerca di cibo); un sentiero più a monte, raggiungibile anche con un trenino, che grazie a delle passerelle attraversa tutti vari bracci del fiume (che a monte delle cascate è larghissimo e costellato di isolette boscose) fino ad arrivare alla Garganta del Diablo, il salto più poderoso e spettacolare del complesso; e infine un sentiero sull'Isla San Martin, a valle delle cascate, che però non era raggiungibile perché il fiume era troppo pieno e le barche non vi potevano attraccare.
La sponda argentina sembra essere più interessante di quella brasiliana (che non ho visitato), perché è più selvatica e offre una veduta più ampia e varia del complesso delle cascate, anche se dalla seconda si ha probabilmente una vista migliore della Garganta del Diablo.
Se siete sempre di fretta in attesa della prossima meta, come il sottoscritto, ve la potete sbrigare in una giornata; mentre se vi va di fermarvi c'è sempre la possibilità di sconfinare nella parte brasiliana o nella città paraguaiana.
Dopo le 18 ore per arrivare a Puerto Iguazu, ce ne sono volute altre 22 per coprire gli oltre 1400 km che mi separavano da Salta. Partendo alle 8 ho però potuto ammirare tutta la parte che all'andata avevo percorso di notte (e, per quello che riguarda Posadas, non avevo perso molto); poi verso il tramonto mi si è parato davanti lo splendido panorama che si gode dal grande ponte che attraversa il fiume Paranà (qui nettamente più largo) e che mette in comunicazione le città di Corrientes e di Resistencia (gran bel nome per una città), dove ho cambiato bus. Da qui comincia il piattume totale, l'attraversamento della regione del Chaco è terribile, in alcuni tratti, brevi per fortuna, la strada è anche sterrata; fortuna che la gran parte del tragitto è stato in notturna.
Arrivare a Salta durante l'alba offre un panorama e delle sensazioni notevolissime, anche se fa fresco (vista l'altitudine di oltre 1000 m). La stazione degli autobus è abbastanza centrale e, fatto subito il biglietto per il tragitto fino al confine con la Bolivia, camminare fino all'ostello Correcaminos (le cui stanze non avevano un aspetto modernissimo, ma nel complesso era pulito e confortevole, e un letto in camerata veniva a costare sugli 8 euro) non ha presentato grandi problemi.
Il centro della città si gira comodamente a piedi, visto che le attrazioni principali stanno tutte nella piazza principale (la cattedrale, il cabildo, il museo archeologico di alta montagna, o MAAM, con le antiche mummie congelate ritrovate sulle cime dei vulcani a oltre 6000 metri di quota), o negli immediati dintorni, come la chiesa di San Francisco e il convento di San Bernardo.
Sono però consigliabili delle escursioni sul Cerro San Bernardo, su cui si sale grazie ad una teleferica e dal quale si gode di una meravigliosa vista panoramica, e alla zona del Mercado Artesanal, nei cui dintorni potrete darvi allo shopping, in particolare acquistando i bellissimi ponchos rossi a strisce nere per cui la città è famosa.
Molto piacevole è passeggiare per le strade del centro, vitali e sempre piene di gente grazie anche al clima ottimo (giorno e sera si girava in maglietta anche essendo inverno) ammirando le costruzioni in stile coloniale che lo caratterizzano, assaggiando magari le buonissime salteñas (che poi, forma a parte, devo ancora capire la differenza con le empanadas).
Consigliabile infine andare a mangiare al mercato centrale, dove ci sono moltissime botteghe dove cenare a prezzi bassissimi (io ho provato la pizza: impasto ineffabile e cottura perfetta, peccato che la mozzarella fosse sostituita da un formaggio filante un poco stucchevole).
Salta è anche la base di partenza e di arrivo del Treno a las Nubes, che si arrampica fino a oltre 4200 mslm (su cui però non sono potuto salire causa mancanza di tempo), e tappa obbligata per chi è in viaggio verso la Bolivia.
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fiume uruguay |
fiume iguazù |
sito delle 3 frontiere |
garganta del diablo |
passerelle sul fiume |
puerto iguazu |
garganta del diablo |
paseo superior |
coatì |
fronte delle cascate |
garganta del diablo |
paseo inferior |
Sul viale che porta al sito c'è la fermata del bus che in un quarto d'ora (e ad un prezzo irrisorio) porta al parco nazionale delle cascate dell'Iguazù. Il biglietto d'ingresso non è a buon mercato, ma il parco è stupendo e le cascate sono veramente una meraviglia della natura. Ci sono quattro sentieri segnati: il paseo superior e quello inferior si snodano in mezzo al bosco offrendo delle suggestive vedute del blocco principale delle cascate e la compagnia di vari animali (tucani e altri uccelli vari, ma soprattutto dei curiosi mustelidi dal muso allungato di nome coatì che ti girano intorno in cerca di cibo); un sentiero più a monte, raggiungibile anche con un trenino, che grazie a delle passerelle attraversa tutti vari bracci del fiume (che a monte delle cascate è larghissimo e costellato di isolette boscose) fino ad arrivare alla Garganta del Diablo, il salto più poderoso e spettacolare del complesso; e infine un sentiero sull'Isla San Martin, a valle delle cascate, che però non era raggiungibile perché il fiume era troppo pieno e le barche non vi potevano attraccare.
paseo superior |
paseo inferior |
Se siete sempre di fretta in attesa della prossima meta, come il sottoscritto, ve la potete sbrigare in una giornata; mentre se vi va di fermarvi c'è sempre la possibilità di sconfinare nella parte brasiliana o nella città paraguaiana.
paranà tra corrientes e resistencia |
cattedrale di salta |
parco delle cascate |
Dopo le 18 ore per arrivare a Puerto Iguazu, ce ne sono volute altre 22 per coprire gli oltre 1400 km che mi separavano da Salta. Partendo alle 8 ho però potuto ammirare tutta la parte che all'andata avevo percorso di notte (e, per quello che riguarda Posadas, non avevo perso molto); poi verso il tramonto mi si è parato davanti lo splendido panorama che si gode dal grande ponte che attraversa il fiume Paranà (qui nettamente più largo) e che mette in comunicazione le città di Corrientes e di Resistencia (gran bel nome per una città), dove ho cambiato bus. Da qui comincia il piattume totale, l'attraversamento della regione del Chaco è terribile, in alcuni tratti, brevi per fortuna, la strada è anche sterrata; fortuna che la gran parte del tragitto è stato in notturna.
Guemes: eroe cittadino |
plaza 9 de julio a salta |
monumento a guemes |
Arrivare a Salta durante l'alba offre un panorama e delle sensazioni notevolissime, anche se fa fresco (vista l'altitudine di oltre 1000 m). La stazione degli autobus è abbastanza centrale e, fatto subito il biglietto per il tragitto fino al confine con la Bolivia, camminare fino all'ostello Correcaminos (le cui stanze non avevano un aspetto modernissimo, ma nel complesso era pulito e confortevole, e un letto in camerata veniva a costare sugli 8 euro) non ha presentato grandi problemi.
centro di salta |
cabildo |
Sono però consigliabili delle escursioni sul Cerro San Bernardo, su cui si sale grazie ad una teleferica e dal quale si gode di una meravigliosa vista panoramica, e alla zona del Mercado Artesanal, nei cui dintorni potrete darvi allo shopping, in particolare acquistando i bellissimi ponchos rossi a strisce nere per cui la città è famosa.
plaza 9 de julio |
interno della cattedrale |
cattedrale di salta |
san francisco |
san juan de la merced |
Salta è anche la base di partenza e di arrivo del Treno a las Nubes, che si arrampica fino a oltre 4200 mslm (su cui però non sono potuto salire causa mancanza di tempo), e tappa obbligata per chi è in viaggio verso la Bolivia.
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interno di san francisco |
vista dal cerro san bernardo |
convento di san bernardo |
ero venuta su questo post per ammirare le cascate... e sono rimasta conquistata dai coati :-D
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