giovedì 14 novembre 2024

Maseru e il Lesotho: due giorni nel "Regno nel Cielo"

Il Lesotho è un piccolo stato indipendente (ma non minuscolo, la sua superficie è suppergiù paragonabile a quella del Belgio) che forma un'enclave nel territorio sudafricano.
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lungo la B44
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dalla collina del parlamento
Si tratta di una monarchia costituzionale, fino al 1966 colonia del Regno Unito col nome di Basutoland ma con storia e tradizioni ben più antiche le cui testimonianze riportano fino alla preistoria, tuttavia l'etnia dominante nel paese, quella dei basotho, appartenente al gruppo delle popolazioni bantu, si insediò nella zona solo all'inizio del XIX secolo. La particolarità del Lesotho è quella di trovarsi interamente in alta quota, basti pensare che il suo punto più basso è a quasi 1400 metri sul livello del mare, fatto da cui derivano l'appellativo di "Regno nel Cielo" e un'ambientazione molto affascinante e fuori dal comune. 
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thaba bosiu cultural village
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thaba bosiu cultural village
Si tratta di una nazione povera, con la maggior parte della popolazione che vive con molto poco, tuttavia la criminalità è meno diffusa che in Sudafrica rendendo un soggiorno qui relativamente sicuro, mentre la semplicità e l'accoglienza degli abitanti, unita ai panorami e all'atmosfera particolarmente genuina, nonché a diversi siti storici, archeologici e culturali, contribuisce alla soddisfazione di chiunque voglia passarci del tempo. Con due giorni completi e due  notti si riesce a farsi un'idea abbastanza completa del paese, esplorandone una parte consistente e visitando molti dei suoi siti più importanti, tuttavia chi volesse raggiungere le località più remote e infilarsi tra le alte montagne della parte meridionale e orientale dovrebbe senz'altro considerare di fermarsi più a lungo, di certo non rimarrà deluso.

mercoledì 6 novembre 2024

Bloemfontein: cosa fare e vedere nella capitale giudiziaria del Sudafrica

Bloemfontein è il capoluogo della provincia sudafricana del Free State e viene anche comunemente indicata come una delle tre capitali del paese, in particolare come sede del potere giudiziario poiché ospita la Corte Suprema d'Appello.
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monumento alle donne
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hertzog park
Tale posizione le deriva direttamente dalla sua storia: fondata ufficialmente nel 1846, durante la seconda metà del XIX secolo essa diventò la capitale dello Stato Libero di Orange (da cui anche il nome della moderna provincia sudafricana), una delle due realtà indipendenti fondate dai boeri prima che le guerre con gli inglesi le riunissero alle colonie del Capo dando vita alla moderna nazione sudafricana. Il suo importante ruolo istituzionale l'ha dotata negli anni di un patrimonio culturale e architettonico da non sottovalutare, cui si aggiungono strutture ricreative e ambienti naturalistici molto piacevoli aiutati da un clima relativamente mite (i quasi 1400 metri di quota stemperano il caldo mentre la latitudine evita picchi di freddo troppo intensi), formando in sostanza una destinazione che ben si presta a un paio di giorni di visita. Una curiosità infine: Bloemfontein è la città natale di J.R.R. Tolkien, anche se lo scrittore la lasciò già in tenera età e non viene particolarmente ivi celebrato.

mercoledì 30 ottobre 2024

Kimberley: visita alla città dei diamanti del Sudafrica

Kimberley è il capoluogo e l'unica città di una certa rilevanza della provincia del Capo Settentrionale, benché si trovi in effetti proprio sul confine orientale di questa e il suo aspetto ricordi più un paesone di campagna ingrandito che una città.
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museo del big hole
la strada da port elizabeth a kimberley
verso graaff reinet
La località riveste però una significativa importanza nella storia del paese perché, oltre ad essere stata uno dei punti cardine della seconda guerra anglo-boera, dagli ultimi decenni del XIX secolo fino all'inizio del XX è stata il centro principale dell'industria dei diamanti. Le prime scoperte di queste pietre preziose nel 1866 e 1871 richiamarono infatti folle di minatori e avventurieri in cerca di fortuna facendo crescere l'insediamento iniziale molto velocemente fino a farlo diventare la più ricca e importante città della zona. Fu sempre qui che l'imprenditore Cecil Rhodes, figura politica molto contestata ma indubbiamente fondamentale nella storia del Sudafrica, fondò la società De Beers arricchendosi a dismisura. Oggi, sia il principale sito minerario che diverse testimonianze di questo passato glorioso sono visitabili rendendo Kimberley una tappa di sicuro interesse durante un viaggio on the road nella nazione arcobaleno.

lunedì 21 ottobre 2024

Port Elizabeth e l'Addo Elephant National Park: due giorni tra safari e spiagge

Port Elizabeth (da pochi anni ha cambiato nome in Gqeberha, ma non lo usa praticamente nessuno, inoltre con le vicine città di Uitenhage e Despatch forma la municipalità metropolitana di Nelson Mandela Bay superando gli 1,2 milioni di abitanti) è la quinta città del Sudafrica, uno dei suoi maggiori porti e un'importante polo industriale e culturale.
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elefante nell'addo park
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main library
La metropoli ha vari motivi di interesse poiché oltre alla sua posizione strategica sulla costa più o meno a metà strada tra Città del Capo e Durban può vantare un centro storico con diversi begli edifici di stampo coloniale inglese, ampie spiagge dove godersi il clima mite anche in inverno e placidi ambienti naturali costieri lungo il promontorio che chiude la baia. In tutto ciò, la ragione principale per cui si viene da queste parti è la vicinanza con l'Addo Elephant National Park, uno dei parchi più popolari del paese dove fare dei safari a caccia di tutti e 5 i big five, situato a poche decine di chilometri dal centro cittadino che può quindi fungere ottimamente come base.

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st. mary

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central district

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feather market centre

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govan mbeki street

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govan mbeki street

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municipio di port elizabeth










COME ARRIVARE, COME MUOVERSI E DOVE DORMIRE

Port Elizabeth si trova proprio lungo il tracciato della N2, circa 750 km a est di Cape Town e poco più di 900 km a sud-ovest di Durban.
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piramide e faro
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donkin reserve
La città è servita da un aeroporto internazionale situato vicinissimo al centro ed è inoltre collegata a tutte le principali località del paese sia via treno che via autobus. L'area urbana è poi piuttosto ampia e i mezzi pubblici non mancano, tuttavia non è semplice districare la matassa delle varie linee e le statistiche sulla sicurezza non sono particolarmente incoraggianti (anche se di giorno non ci dovrebbero essere grandi pericoli), per cui il noleggio di un'auto può sicuramente essere vantaggioso. L'ingresso principale dell'Addo Elephant National Park, quello settentrionale, dista invece circa 70 km dal centro, tuttavia le guide (e anche le guesthouse) sconsigliano di percorrere la R335 per problemi di sicurezza, visto che a quanto pare attraversa dei quartieri dove spadroneggiano le gang, per cui o si fa tutto il giro lungo la N2 e la N10 oppure, soluzione particolarmente vantaggiosa, si entra dell'ingresso meridionale del parco situato lungo la N2 a ridosso della costa, che oltretutto è più vicino distando solo circa 40 km dal centro, utilizzando magari quello settentrionale al momento dell'uscita.
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donkin reserve
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donkin reserve
Per quello che riguarda l'alloggio, sia l'area urbana di Port Elizabeth che le zone di campagna a ridosso del parco, in particolare il villaggio di Addo e l'area intorno ad esso, hanno parecchie alternative da offrire, mentre all'interno del parco stesso ci sono solo un campo attrezzato per passare la notte, un piccolo spiazzo recintato con tende e una concessione privata di lusso. Visto che, avendo tempo, anche la città un tour se lo merita, vale la pena di alloggiare una notte nell'area urbana, mentre uscendo dal parco dopo una stancante giornata di safari è sicuramente molto piacevole arrivare alla propria residenza il prima possibile, tanto più che i resort in campagna sono spesso molto belli e a prezzi senz'altro abbordabili. La guesthouse 18 on Sherlock si trova nel tranquillo quartiere residenziale di Richmond Hill ed è un'ottimo punto di appoggio per esplorare la città, potendo anche contare su buone strutture e personale gentile; la tenuta The Homestead, situata tra le campagne di Addo, è invece molto bella, con camere e cottages ampi e splendidamente arredati, tanti servizi, un lussureggiante giardino e spazio anche per tende e caravan.

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king edward hotel

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edifici coloniali

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prince alfred guard

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case coloniche

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edifici coloniali

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casa colonica in castle hill










COSA FARE E COSA VEDERE

PORT ELIZABETH

L'abitato di Port Elizabeth copre un'area molto vasta, poiché com'è comune in Sudafrica, i condomini sono rari e le unità abitative anche in centro sono in massima parte villette (ricche, povere o proprio baracche che siano) separate dalle vicine e con un po' di terra intorno, tuttavia le cose da vedere si trovano abbastanza raggruppate principalmente in due zone: il Central District e la zona delle spiagge.
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st. augustine
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horse memorial
Il primo ha come punto focale la bella piazza Vuyisile Mini Square, ampio spazio pedonale con le strutture del porto industriale, tra cui un curioso campanile ottocentesco costruito per commemorare lo sbarco dei primi coloni,  che fanno capolino dalla prima fila di palazzi e due splendidi edifici storici di epoca coloniale inglese che vi si affacciano direttamente: il Municipio neoclassico con la sua peculiare torre dell'orologio e la Main Library in stile neogotico preceduta da una statua della regina Vittoria. Nelle strade intorno alla piazza è poi abbastanza facile scovare altre architetture coloniali di pregio come il Feather Market Centre (che è in effetti un teatro e uno spazio per eventi), l'ufficio centrale delle Poste e le cattedrali di St. Augustine e St. Mary.
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campanile

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settlers park
Govan Mbeki Street attraversa la piazza e prosegue fungendo da vero e proprio corso cittadino con ampi marciapiedi, negozi, mercati e bancarelle, dove passeggiare piacevolmente e in sicurezza osservando la popolazione locale dedita alle attività quotidiane. Alle spalle della Main Library comincia invece un percorso che risale la collina attraversando la Donkin Reserve, piccolo parco pubblico dai prati spelacchiati dove giocano i bambini ma con alcune installazioni artistiche commemorative, una piramide in pietra alta 10 metri e un piccolo faro, nonché delle terrazze panoramiche. Nelle strade intorno al parco si possono incontrare altre scenografiche architetture storiche come il King Edward Hotel, alcune case coloniche e la vecchia caserma del Prince Alfred Guard, ora trasformata in museo; poche centinaia di metri più a sud infine, il piccolo Fort Frederick risale al 1799 e non è particolarmente impressionante, però la vista panoramica è notevole.

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feather market centre

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dal fort frederick

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fort frederick

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valletta del fiume baakens

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central district


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ufficio centrale delle poste















Un altro chilometro più a ovest, il St. George's Park, coi suoi prati curati, i monumenti (poco distante dal parco c'è anche un iconico Horse Memorial) e le strutture sportive, fa solo da preludio alla Settlers Nature Reserve.
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settlers park
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stanley street
Questo parco boscoso che segue la valletta scavata del corso del fiume Baakens è incredibilmente selvaggio e rappresenta un vero polmone verde tra le varie aree residenziali. Poco prima che il fiume sbuchi nel porto, vecchi magazzini e strutture annesse ospitano invece gallerie d'arte, negozi di souvenir, locali e centri polivalenti. Dal distretto centrale, l'accesso al mare è chiuso dal porto, ma basta percorrere un paio di chilometri lungo la litoranea per ritrovarsi nella zona delle spiagge, che chiaramente ha molto più appeal nei mesi caldi ma, dato il clima mite, anche in inverno è tutt'altro che sgradevole grazie ai quartieri residenziali particolarmente curati dove ci sono anche molte guesthouses.
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st. georges park
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st. george's park
Kings Beach è la prima spiaggia che si incontra e anche la più ampia e accessibile, ma poi in maniera discontinua, interrotta da rocce, moli o passeggiate lungomare, pur restringendosi la lingua di sabbia continua per chilometri fino alla punta di Cap Recife e oltre, dove la scena è occupata dalla riserva naturale abbinata alla Nelson Mandela University, il cui campus è proprio da queste parti. Sempre lungo la litoranea, meritano attenzione infine il complesso che ospita il Museo Marittimo e il Museo di Storia Naturale, mentre più vicino al centro, il South End Museum ripercorre la storia della vivace comunità locale straziata e dispersa dalle deportazioni e dalle violenze durante l'apartheid.

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kings beach

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south end museum

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fiume baakens

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addo meridionale

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addo national park

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un kudu













L'ADDO ELEPHANT NATIONAL PARK

L'Addo Elephant National Park è uno dei più visitati tra parchi nazionali sudafricani, anche grazie alla vicinanza con la metropoli di Port Elizabeth (e al suo aeroporto internazionale) e al terminale orientale della Garden Route, nonché alla sua posizione a ridosso del mare.
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flora nell'addo
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verso mare
Proprio quest'ultima caratteristica fa si che al parco vero e proprio, che ospita numerosi animali tra i quali tutti i "big five", si aggiunga una porzione di oceano dove balene, delfini, squali bianchi e pinguini sono di casa, nonché un tratto di costa caratterizzata dalle spettacolari dune sabbiose di Alexandria. Uno degli aspetti più positivi dei parchi sudafricani, Addo compreso, è la possibilità di effettuare i safari in completa autonomia con la propria auto, scegliendosi da soli il percorso e le varie soste; certo, esiste sempre la possibilità di partecipare a tour guidati (unica soluzione per chi non ha affittato una macchina, visto che di mezzi pubblici che vanno agli ingressi del parco non ve ne sono: agenzie che vendono i tour ve ne sono diverse in città, oltre che al Main Camp del parco stesso), facendosi scarrozzare sui classici furgoncini aperti dagli addetti che conoscono i posti migliori e hanno sicuramente più esperienza nell'individuare qualche animale seminascosto nella vegetazione, tuttavia, oltre al vantaggio del risparmio economico, l'emozione di ritrovarsi soli nel nulla con qualche bestia accanto è davvero impagabile.
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facoceri
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zebre
Chiaramente, è assolutamente vietato scendere dalla macchina, tranne che in alcuni luoghi appositi recintati o in alcuni punti panoramici facendo attenzione che non vi siano presenze pericolose nei dintorni. Le strade all'interno della riserva sono sterrate, tranne per alcuni tratti asfaltati vicino all'ingresso settentrionale e al campo principale, ma in buone condizioni e facilmente percorribili anche con un mezzo normale, senza bisogno di un fuoristrada, bisogna però ricordarsi di rispettare tassativamente i limiti di velocità (40 o 50 all'ora, dipende dalla larghezza delle piste) e regolarsi bene con i tempi per essere sicuri di toccare i vari punti di interesse e di uscire dal parco entro l'ora di chiusura.

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struzzi

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fauna nell'addo

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pennuto

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antilopi

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addo national park

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pennuto















La parte meridionale del parco, subito dopo l'ingresso, è prevalentemente pianeggiante e immersa in una vegetazione fatta di alti cespugli e gruppi di arbusti che riducono la visuale ma aumentano la sorpresa di un eventuale avvistamento.
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facocero
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addo main camp
Le aree centrali e settentrionali sono invece più vallonate e caratterizzate anche da ampi sprazzi di praterie ed è qui che si riesce ad avvistare la maggior parte degli animali, in particolare intorno alle pozze d'acqua permanenti. Le star, come suggerisce anche il nome del parco stesso, nato nel 1931 proprio come recinto per proteggere gli ultimi 11 esemplari della zona, sono gli elefanti, presenti ora in parecchie centinaia e facilissimi da incontrare, tuttavia ci sono molti altri animali che scorrazzano liberamente e gli avvistamenti di zebre, kudu e varie altre antilopi, facoceri, struzzi e diversi tipi di uccelli, sciacalli e scimmiette di montagna, sono parecchio comuni, mentre per leoni, leopardi, ghepardi e soprattutto rinoceronti, che notoriamente sono parecchio timidi, ci vuole un po' più di fortuna.
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pennuto
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facocero
Per quanto riguarda le soste, il Jack's Picnic Site si trova nella zona centro-settentrionale del parco e oltre ai bagni ospita varie tavolate all'ombra di capanne tutte provviste di barbecue, non c'è però la possibilità di comprare cibi e bevande, per cui è bene venire attrezzati; il Main Camp si trova invece in corrispondenza dell'ingresso settentrionale ed è un vero e proprio villaggio con gli uffici del parco, bar, ristorante, shop, sale comuni e un piccolo museo, oltre ai bungalow e alle altre costruzioni con gli alloggi e i servizi. Forse non sarà il più spettacolare dei parchi nazionali africani e a parte gli elefanti in abbondanza e i tanti animali "di contorno", l'unico altro big 5 visto è stato un bufalo da lontano, niente grandi felini e niente rinoceronti quindi, tuttavia l'ambiente naturale è comunque molto suggestivo e l'abbondanza e varietà di fauna di certo soddisfacente: alla fine un safari è sempre un'attività emozionante, se poi come per il sottoscritto si tratta del primo in assoluto, anche quello nell'Addo Elephant National Park si rivela un'esperienza unica e indimenticabile.

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termitaio

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elefanti alla pozza

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jack's picnic site

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elefanti

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zebra

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zebre










DOVE MANGIARE E DOVE USCIRE LA SERA

Port Elizabeth non è particolarmente famosa per la vita notturna e inoltre, se di giorno nel distretto centrale e in vari altri quartieri si può girare anche a piedi in relativa sicurezza, di notte è bene muoversi in macchina anche per fare poche centinaia di metri poiché l'illuminazione non è proprio il massimo e la città ha una fama non molto buona.
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kudu femmina
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elefanti
La zona con la maggiore concentrazione di locali per bere e mangiare e con maggiore movimento di persone di sera, è quella attorno a Stanley Street a Richmond Hill, dove di alternative per la cena (ma è piuttosto frequentata anche a colazione e pranzo) ce ne sono diverse come il grazioso Groundfloor Café o il Fernando's Chicken House con la sua cucina portoghese. Un'opzione da non sottovalutare mai in Sudafrica sono infine i grandi centri commerciali in periferia, come per esempio il mastodontico Greenacres, dove oltre a fare shopping, vedere gente camminando in sicurezza e fermarsi per una pausa caffè, ci sono sempre degli ampi food court con le principali catene di fast food del paese e anche diversi ristoranti tra cui scegliere. 
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punto panoramico
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pozza
Per quello che riguarda l'Addo invece, l'unico posto all'interno del parco dove farsi servire cibi e bevande, o anche solo acquistarli, è il Main Camp. Anche fuori però la situazione non è particolarmente favorevole: praticamente tutti i resort mettono a disposizione una cucina o postazioni per il barbecue, spesso anche direttamente nell'alloggio, il problema è però che i vari supermercati sparsi in campagna (così come anche i negozi in pieno centro città a dire il vero) chiudono tutti appena dopo il tramonto e bisogna quindi organizzarsi per tempo. In ogni caso, alcuni tra i resort più grandi dispongono di un proprio ristorante interno, come per esempio l'Africano's Country Estate, dove poter cenare comodamente, anche se sempre con orari un po' stringenti.
(2-4-agosto 2024)


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