25-28 dicembre 2017
Il Benin è uno degli stati più poveri dell'Africa dell'ovest ma la sensazione avuta durante il mio viaggio (corroborata in seguito anche da ciò che si legge nelle guide), che ha coinvolto anche il Ghana e il Togo, è che sia in assoluto il più interessante e affascinante tra tutti quelli che si affacciano sul golfo di Guinea e non solo.
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lungo la strada |
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il fiume volta |
Benché il ruolo di capitale ufficiale del paese spetti storicamente a Porto Novo, la città più grande e importante è invece Cotonou: unica vera metropoli beninese, principale porto, capitale economica e domicilio perfino del palazzo presidenziale nonché di varie sedi amministrative e diplomatiche. L'aeroporto internazionale si trova solo circa 5 km a ovest del centro cittadino, ma di voli diretti da/per l'Europa non ce ne sono poi moltissimi e la maggior parte dei viaggiatori arriva qui atterrando in Ghana o in Nigeria, visto che la megalopoli di Lagos dista poco più di 100 km. Alcune compagnie private di bus fanno la spola proprio tra Accra e Lagos ogni giorno o quasi facendo anche tappa sia a Cotonou che a Lomé e sono quindi la soluzione migliore per spostarsi in autonomia tra Ghana, Togo e Benin.
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savana |
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villaggi lungo la strada |
Il viaggio da Accra a Cotonou prende buona parte della giornata poiché, anche se la distanza che separa le due città è solo di poco superiore ai 300 km e la strada è in buone condizioni, c'è bisogno di passare ben due frontiere e inoltre il mezzo non può tenere velocità di crociera particolarmente elevate a causa delle numerose barriere di rallentamento presenti in tutti i villaggi che si attraversano e a diversi posti di blocco, per questo la corsa delle 7 di mattina della ABC Transports (la loro stazione ad Accra si trova circa 1 km a nord dello Nkumah Circle, lungo la via principale, e il biglietto l'ho acquistato il giorno prima in loco) si è rivelata una scelta decisamente felice: il minibus era nuovo e comodo e alle frontiere c'era un loro addetto che ha pensato a tutte le incombenze burocratiche.
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lac ahémé |
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lungo la strada |
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lungo la strada |
Nonostante le molte ore passate sul mezzo di trasporto però, c'è da dire che il tragitto è davvero molto bello e offre paesaggi di grande fascino e molti spunti di sicuro interesse.
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lac ahémé |
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lac ahémé |
La zona costiera della parte orientale del Ghana è infatti caratterizzata da verdi colline, lagune e riserve naturali che si snodano intorno al maestoso fiume Volta, il cui corso dopo aver lasciato il grande lago artificiale che porta lo stesso nome diventa incredibilmente largo. La strada che attraversa la savana incrocia poi moltissimi villaggi con la gente indaffarata nelle attività quotidiane, venditori che si accostano al pullman, banchi di artigianato, stradine di terra rossa e casette basse tra le quali non è raro scorgere anche le tradizionali costruzioni in fango. Il principale posto di frontiera con il Togo è quello lungo la costa, passato il quale si entra direttamente dentro alla città di Lomé, ma il furgone su cui ho viaggiato ha invece optato per uno secondario posto una decina di km più a nord dove non c'era quasi nessuno e quindi le operazioni di passaggio sono state relativamente semplici e veloci.
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lac ahémé |
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lac nokoué alla fine di rue bel air |
Per entrare in Togo il visto si può fare direttamente alla frontiera pagando 10000 franchi CFA (circa 15 euro; a me che avevo solo euro e cedi ghanesi li ha anticipati il conducente al quale li ho restituiti alla frontiera successiva dove c'era chi poteva cambiarmeli). Dopo aver aggirato la capitale togolese il paesaggio diventa piatto e abbastanza monotono fino alla frontiera col Benin, tranne che per la presenza dell'affascinante lac Togo, un grande e azzurro specchio d'acqua costiero balneabile circondato da foreste e spiagge che rappresenta una delle attrazioni e dei luoghi turistici più importanti dello stretto paese africano.
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rue bel air |
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il mercato dantokpa dal ponte |
Di posti di confine con il Benin invece c'è solo quello lungo la via principale che quindi è giocoforza piuttosto trafficato e caotico ed è stato utile seguire un addetto che ci indicava tutti vari passaggi da eseguire (ho visto anche qualche bustarella passare di mano, ma a me nessuno ha chiesto niente). Il visto beninese è stato il più duro da ottenere all'ambasciata di Roma poiché oltre ai documenti comunemente necessari per queste pratiche viene richiesto anche un certificato di prenotazione da ognuno degli hotel dove si soggiornerà (la prenotazione su booking o portali simili non va bene), per cui bisogna contattare tutte le strutture per email, telefono o anche watsapp e chiedere di farselo inviare. Subito dopo la frontiera ci si ritrova a costeggiare le spiagge della zona di Grand Popo ma poi la strada devia verso l'interno fino a costeggiare il bellissimo lago Ahémé con i suoi pittoreschi villaggi, alcuni anche con palafitte, per ritornare vicino alla costa dalle parti di Ouidah dove il panorama diventa via via sempre più urbanizzato fino alle porte di Cotonou.
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moschea |
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place de l'etoile rouge |
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il canale di cotonou |
Lo stadio De l'Amitié si trova nella periferia occidentale della metropoli ed è qui che, insieme a un gran numero di birrerie e ristorantini vari, si trovano i terminal di diverse compagnie di autobus e vi troverete molto probabilmente a scendere dal vostro mezzo di trasporto.
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la spiaggia di cotonou |
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la spiaggia di cotonou |
Cotonou è estesissima, una vera e propria metropoli che a dispetto delle statistiche ufficiali supera, e di parecchio, il milione di abitanti, tuttavia spostarsi all'interno dell'area urbana è molto facile grazie alla presenza di economici taxi e soprattutto di una marea di moto-taxi dalle tariffe davvero irrisorie. Hotel ve ne sono di tutti i livelli, i migliori soprattutto nel quartiere lungo la strada che arriva dall'aeroporto mentre altri si trovano nella zona più centrale o verso il porto; l'Hotel Le Cyclope invece si trova a est del grande canale che taglia in due l'agglomerato urbano, una zona senza particolari attrazioni ma dall'atmosfera fortemente autentica e vitale. La struttura non è nuovissima ma di discreto livello, con tutti i comfort e del personale davvero gentilissimo che non vi farà mancare nulla.
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la spiaggia di cotonou |
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notre dame |
Lo sviluppo che ha portato al repentino ingrandimento della città è piuttosto recente e infatti grandi attrazioni non ve ne sono ma comunque Cotonou è la base di partenza ottimale per un gran numero di escursioni e il centro con i servizi e le infrastrutture di gran lunga migliori del Benin. L'area urbana riempie interamente un'ampia striscia di terra che separa il grande lago Nokoué dal mare ed è tagliata in due da un largo canale con delle notevoli vedute panoramiche dai due ponti che lo attraversano (peccato per i tanti cumuli di immondizia). L'assoluta mancanza di regole nella costruzione degli edifici ha creato però un pout-pourri dove palazzi di altezze, forme e colori completamente differenti si ritrovano uno vicino all'altro a formare un'accozzaglia disordinata e colorata che dona un certo fascino all'ambiente.
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notre dame |
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notre dame |
Punti che vale la pena di vedere sono Rue Bel Air, la via dell'hotel, incrociata da vicoli che portano ai moli con le barche dei pescatori che si avventurano sul lago; place de l'Etoile Rouge, una rotatoria con al centro giardini e una costruzione a forma di stella con un obelisco sormontato da una statua (in realtà di rotonde con monumenti al centro ve ne sono diverse altre, come per esempio place de Bulgarie, dove si forma anche un mercato delle calzature, e place Lenine); la graziosa Cattedrale di Notre Dame, con l'esterno ricoperto da piastrelle di ceramica bianche e rosse; la grande Moschea e il moderno quartiere situato tra la ferrovia e il porto dove c'è anche una spiaggia e diverse ottime osterie di pesce.
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canale |
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canale |
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lo sbocco del canale sul mare |
L'unico sito veramente imperdibile della città è però il grande mercato Dantokpa, che si trova a ridosso della sponda occidentale del canale in corrispondenza del ponte principale.
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il canale e la città |
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rue bel air |
Mercati di varie dimensioni si trovano sparsi praticamente ovunque nell'area urbana, ma l'incredibile estensione (si parla di 20 ettari, che ne fanno il mercato a cielo aperto più grande di tutta l'Africa occidentale) e varietà del Dantokpa lo rendono un'attrazione davvero unica. Attorno a diversi padiglioni coperti con negozi all'interno si snoda infatti un immenso insieme di baracche e banchi piccoli e grandi, in alcuni casi solo dei teli stesi per terra con la mercanzia sopra, che riempiono tutti i vicoli interni all'area e circostanti sconfinando ben oltre le sponde dei viali più larghi che dovrebbero definirne il recinto.
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datokpa |
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dantokpa |
In mezzo a tutta questa babilonia si riesce a trovare davvero di tutto: dagli attrezzi da giardino ai sacchi di carbone, dai vestiti alle calzature ai prodotti alimentari freschi e conservati. Passeggiando tra la fiumana di gente si viene investiti da un'ondata di colori e odori provenienti dai variopinti banchi di frutta, verdura o spezie e dalle fantasiose composizioni di pesce essiccato o teli ricoperti da pesce fresco, entrambi lungo le rive del canale dove le piroghe vengono a scaricare ciò che hanno preso. In tutto ciò non manca lo street food oppure l'incontro con qualche architettura particolare, come una piccola moschea. Vale davvero la pena spendere qualche ora esplorando anche i più reconditi meandri del mercato visto che qui l'autenticità africana raggiunge i suoi vertici.
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dantokpa |
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zona del pesce fresco |
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grand marché de dantokpa |
L'offerta gastronomica e la vita serale di Cotonou chiaramente non si avvicinano nemmeno a quelle di una città europea, tuttavia non sono da disprezzare.
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dantokpa |
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dantokpa |
Sparsi un po' per tutto l'abitato ci sono molti maquis, i ristoranti tradizionali beninesi che talvolta sono solo all'aperto: tra questi un giudizio senz'altro positivo se lo sono meritato il Pili-Pili, dagli interni piacevoli e dagli ottimi piatti di cucina locale, e il Maman Benin, che al piano inferiore è quasi in stile "tavola calda" mentre al piano superiore è un ristorante vero e proprio. L'area intorno a Rue des Cheminots e Boulevard Steinmetz invece, che di giorno è di vocazione commerciale, è caratterizzata da fast food e da molti locali più semplici che di sera proseguono le attività come bar ed è in effetti uno dei riferimenti della vita notturna cittadina anche se l'aspetto della zona è un po' losco e poco attraente (ma comunque sicuro).
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carbone al dantokpa |
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dantokpa |
Il quartiere di Haie Vive, a ridosso dell'aeroporto, è invece quello più internazionale e di livello più elevato. La vicinanza con i palazzi delle istituzioni e la presenza di gran parte delle ambasciate si riflette in un aspetto di stampo occidentale. Lungo la via principale del quartiere e nei suoi dintorni si susseguono moltissimi ristoranti delle più disparate cucine mondiali e birrerie di estrazione europea nelle quali è possibile passare una serata staccando un po' dalla cruda realtà africana in mezzo agli espatriati, ai viaggiatori per affari e ai dignitari stranieri (in un'ora in questa zona vedrete di gran lunga più facce bianche che in tre giorni nel resto della città): la birreria Le Livingstone, associata all'hotel omonimo, è un buon posto per cenare in un ambiente gradevole e rilassante, con buona birra e cucina apprezzabile, il tutto a prezzi abbordabilissimi.
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piccola moschea nel dantokpa |
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pesce secco al dantokpa |
Cotonou non è bella ed è anche piuttosto sporca, problema peraltro comune a tutte le città da me visitate in questa parte di mondo, Accra esclusa, ma è indubbiamente una città che si lascia volere bene, che tocca le corde giuste nell'animo di un viaggiatore, che grazie al suo "caos colorato" tipicamente africano rispetta le aspettative di chi immagina una situazione "urbana" nel continente nero. Una popolazione molto cordiale e l'assoluta assenza di pericolo (un turista qui deve temere nient'altro che il disordinatissimo traffico) la rendono una base di partenza ideale per godere dei, quelli si, meravigliosi e interessantissimi siti nei dintorni.
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grand marché de dantokpa |
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dantokpa |
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grand marché de dantokpa |
Ciao Alessio! Che bello ritrovarti tra i blogger in concorso! Questo post sul Benin mi ha colpita parecchio. Ho un cugino che viene dal Benin e devo ammettere che non l'avevo mai considerata come la possibile meta di un viaggio! Mi hai mostrato un angolo di mondo davvero poco turistico, ma molto curioso! In bocca al lupo per il concorso ;-)
RispondiEliminaGrazie cara, viva il lupo! Si. è stata una bella soddisfazione ^_^ Complimenti anche a te per la triplice candidatura.
EliminaIl Benin ha un potenziale davvero enorme e piano piano sembra stiano cominciando ad approfittarne. Considera seriamente di accompagnare tuo cugino a ritrovare le sue radici ;-)