(Segue dalla prima parte)
10- Ieri ho lasciato Mosca e dopo un lungo viaggio con tappa obbligata a San Pietroburgo per cambiare mezzo sono finalmente arrivato a Veliki Novgorod, una delle città più antiche, con la storia più importante e, devo dire, anche più belle di tutta la Russia.
È veramente un bel posto, con un cremlino che sfoggia la chiesa più antica della nazione e si affaccia direttamente sul fiume Volkhov (c'è anche la spiaggia, così me ne sono stato spaparanzato una mezzoretta e ho messo pure i piedi a mollo), mentre sull'altra sponda sorgono i resti di un'antica corte con tante chiesette. E poi tanto verde ovunque e tante persone rilassate e sorridenti a spasso.
10- Ieri ho lasciato Mosca e dopo un lungo viaggio con tappa obbligata a San Pietroburgo per cambiare mezzo sono finalmente arrivato a Veliki Novgorod, una delle città più antiche, con la storia più importante e, devo dire, anche più belle di tutta la Russia.
affascinante signorina |
7 chilometri a sud del centro si erge invece il bel monastero di San Giorgio, che io dovevo raggiungere assolutamente soprattutto perché alle spalle di questo il fiume Volkhov si allarga confluendo nel lago Ilmen, uno di quelli che da bimbo guardavo sull'atlante di mio nonno, un vero e proprio mare interno talmente grande che la sponda opposta non si vede nonostante la forma quasi sferica (dovrebbe essere circa 3 volte il Garda), circondato inoltre da natura rigogliosa e splendidi paesaggi.
spiaggia sul volkhov |
P.S. nel grazioso locale dove ho ben cenato, dai prezzi anche relativamente bassi, le cameriere sono pure tutte carine, gentili e simpatiche. Veliki Novgorod, si si.
P.P.S. L'affascinante signorina nella prima foto mi ha invece tenuto compagnia mentre facevo colazione, con l'ostello ancora totalmente immerso del sonno.
11- Il palazzo Yusupov (da non confondere con i bellissimi giardini che si trovano un chilometro abbondante più in là) è ingabbiato insieme alle facciate di tutti i palazzi adiacenti sulla sponda della Moyka; la graziosa chiesetta di San Stanislav è completamente ingabbiata (tanto l'avevo già vista e fotografata otto anni fa, tiè!); la punta della cupola di Sant'Isacco è ingabbiata (come sopra, tiè!); l'isoletta tra i canali di Novaya Gollandiya con i suoi palazzi storici è un unico grande cantiere; tutti i giardini intorno alla chiesa della Trinità sono scavati e sotto lavori così come il lungoNeva dietro al monastero Nevsky; la cattedrale della Trasfigurazione è completamente ricoperta di ponteggi e alcuni di questi li trovi anche all'interno di quella di Smolny...San Pietroburgo è una città per vecchi! I cantieri da guardare sono talmente tanti che un anziano qualsiasi andrebbe in brodo di giuggiole...ma io ho 42 anni soltanto DANNAZIONE!
giardini di tauride |
Nel 2009 dieci giorni non furono sufficienti a esaurire quanto di bello questa città ha da offrire; certo il fatto che tornavamo in appartamento tutte le volte alle 6 di mattina ubriachi lerci e che i miei compagni di viaggio, nonostante i loro studi fossero più in linea dei miei con le bellezze artistiche del luogo, fossero restii ad allontanarsi dalle passerelle delle sfilate di moda milanesi (al secolo la Nevsky Prospekt) ha influito un po'. Per questo ho deciso di tornare qui anche durante questo viaggio e togliermi i sassolini che mi erano rimasti nelle scarpe.
via dittatura del proletariato |
Intanto ho pure scoperto che accanto a Smolny ci sono via e piazza "dittatura del proletariato"...questo si dice non rinnegare la propria storia.
Domani si sale ancora più a nord, a saldare il conto con i laghi, ma poi si ritorna.
P.S. Dallo spiedinaro azero dove ho cenato ieri, al tavolo di signore ultracinquantenni accanto, una di loro come suoneria del cellulare aveva i System of a Down!
12- Quali sono i due laghi più grandi d'Europa?
A questa domanda sapevo rispondere già all'età di quattro anni (e senza guardare wikipedia sul cellulare...nessuna delle due cose esisteva ancora).
che c'è l'orsi? |
Del Ladoga però ho avuto solo una fugace visione in lontananza poiché il treno per Petrozavodsk (che poi prosegue fino a quella terra estrema che deve essere la città di Murmansk: la voglia di proseguire è tanta ma i programmi sono altri) ne lambisce le coste meridionali leggermente all'interno e la vegetazione lo nasconde alla vista, inoltre la parte bella e interessante sono le isole a nord, molto più laboriose da raggiungere.
kizhi |
Le particolarità stanno nei tanti memoriali ai caduti di guerra (la regione della Carelia deve essere stata un bel casino nella prima metà degli anni quaranta), nella mancanza totale di chiese in centro, in una statua di un orso e infine nello splendido lungolago.
Già, il lago.
Petrozavodsk si affaccia su un ramo, le cui sponde sono ricoperte di sempreverdi, ma dove questo si allarga verso il centro l'orizzonte si perde nell'acqua...un vero mare d'acqua dolce...d'altronde è il secondo lago d'Europa.
pranzo al vagone ristorante |
Ora mi attende un treno notturno che mi riporterà a San Pietroburgo, intanto però nel viaggio di andata mi sono tolto lo sfizio di pranzare nel vagone ristorante di un treno russo...speriamo che mi capiti un provodnik simpatico come quello dell'andata.
13- Il tracciato della rete di metropolitane di San Pietroburgo è fatto davvero coi piedi.
Cinque linee, più una sesta in arrivo che non cambierà le cose, e le stazioni in centro (e il centro di una città di quasi 5 milioni di abitanti è un po' grande) sono pochissime e molto distanziate. Per fare un esempio considerate una città con almeno due linee che si incrociano, andrebbe bene addirittura Roma, e tracciate un triangolo con vertici in 3 stazioni adiacenti (termini, cavour e piazza vittorio ad esempio); ecco, quanto ci vuole da un punto qualsiasi all'interno di questo triangolo alla stazione più vicina? Nel caso del mio ostello un quarto d'ora a passo spedito! Sempre meglio dell'ostello di qualche giorno fa dove in tutto il quartiere (un quartiere storico e centrale, quello del teatro Marinsky per intenderci) la metro non c'era.
grande moschea |
Per il momento amarcord invece: il bar Fidel, aperto dalle 6 di sera alle 6 di mattina dove otto anni fa io e i miei compagni di viaggio di allora facevamo le ore piccole, è ancora aperto e ancora spacca di brutto. Non solo, ho anche scorto sugli scaffali tutto l'occorrente per fare un negroni...già lo era prima, ma ora è ancora di più il mio bar preferito di San Pietroburgo.
14- Questa che viene sarà l'ultima notte russa del mio viaggio. 5 ore di bus mi hanno infatti portato a ridosso del confine con l'Estonia, in una cittadina di nome Pskov, dalla quale domani entrerò nel paese baltico. Il posto sa un po' di deja vu, con il fiume che attraversa il centro, il cremlino fortificato che si staglia sulle acque e l'aspetto classico delle città russe di provincia, nondimeno anche questa è graziosa e piacevole, una degna chiusura per la Russia...io però ho ancora altri 9 giorni di viaggio.
Ah, sapete cosa c'è pochi chilometri a nord di Pskov? Bravi! Un lago! Il Chudskoe, o Dei Ciudi, o Peipus, prende anche una buona porzione di Estonia ed è grande come la provincia di Viterbo (esclusi gli artificiali dovrebbe essere il quinto d'Europa). Anche la mia prima tappa estone sarà a ridosso di esso, però le strade e la città stanno tutte a qualche chilometro di distanza, non so se riuscirò a scorgerlo, lo spero.
L'ultima curiosità russa: a San Pietroburgo, ma credo ovunque, dal semaforo pedonale quando scatta il verde esce una voce che dice una cosa che sembra proprio "sbiricuta"; la voce non è quella del conte Mascetti ma non si può avere tutto dalla vita.
15- Foreste di abeti dal tronco alto, snello e dritto come un fuso e betulle più frondose si sono contese il paesaggio già da prima di Pskov, dopo il quale a sorpresa si è aperta una verde campagna punteggiata di piccole fattorie di legno fino al confine; poi ancora abeti e betulle ma anche campi coltivati.
Entrare in Estonia dalla Russia ad un primo sguardo non sembra un grande cambiamento, ma facendo via via caso ai dettagli si nota una differenza abissale.
I campi coltivati certo, poi le strade più strette ma paradossalmente molto più scorrevoli, in stato perfetto e con molto meno traffico...quasi nullo in effetti, i cartelli non più in cirillico ma soprattutto le architetture: sono completamente spariti i casermoni squadrati. La periferia di Tartu, la prima vera città dopo il confine, è infatti caratterizzata soprattutto da villette nuove ma in legno o case in mattoni, anche i condomini sono diversi, qui sono "di design"!
tartu |
Comunque sia, Tartu è carina, ci passerò la mia prima notte estone e poi domani mi sposterò nella capitale. Il centro storico è fatto di palazzi ottocenteschi colorati e poi è un'importante centro universitario e sulla collina hanno trasformato la vecchia cattedrale in rovina nel museo dell'università. Una differenza che fa piacere è la sua compattezza...basta con le città che hanno gli abitanti di Latina e l'estensione di Tokyo...in poche ore me la sono girata tutta per bene.
tartu |
16- Arrivare a Tallinn di sabato all'ora di pranzo dopo 26 giorni di Russia (più uno a Tartu che come potete capire non è molto inflazionata) è spiazzante.
Il centro storico è piccolissimo e invaso di persone: ai tanti viaggiatori indipendenti si aggiungono una marea di grupponi scesi dalle crociere che prendono d'assalto i tanti ristorantini e caffè nella piazza centrale e nei dintorni, dall'aspetto un po' da trappole per turisti, e come ti giri senti parlare italiano persino dai camerieri (è un dato di fatto: nei posti dove c'è inflazione di persone i turisti più numerosi sono italiani e spagnoli, mentre nei posti magari ugualmente belli ma più ricercati non ne trovi nemmeno uno). Il mio primo pensiero è stato: "voglio andarmene!".
stazioncina a tallinn |
Non che in Russia non ci fossero tante persone e i grupponi, anzi, ma anche a Mosca e San Pietroburgo gli spazi sono così grandi che la folla un po' si diluisce, mentre per le altre città...si, la gente in giro è molta di meno, talvolta ti chiedi dove siano tutti quegli abitanti dichiarati sulle guide e inoltre in Russia una città con gli abitanti di Tallinn sarebbe grande il quadruplo e con le varie attrazioni sparse un po' su tutto il territorio o quasi.
La folla però non ragiona.
mar baltico |
costola dibue |
Stasera ho cenato con zuppa d'alce e un'enorme costola di bue nordico, domani si lascia l'Estonia per approdare, dopo una breve sosta a Riga, in Lituania.
Ah, nella prima foto potete vedere il nome della stazione ferroviaria secondaria che mi aveva incuriosito.
17- Sto in Curlandia!
No, non intendo dire che mi trovo in un posto lontano, anche se in effetti per i canoni italiani un po' sperduto lo è; si chiama proprio così: penisola curlandese (o di Neringa), e benché molti da noi non la conoscano è invece un'importante attrazione turistica e patrimonio UNESCO, nonché una delle destinazioni più attese di questo viaggio. Ma facciamo un passo alla volta.
Ieri doveva essere un'impegnativa giornata di trasferimento poiché Klaipeda è si la terza città della Lituania (potete immaginare di che metropoli si tratti) ma ero ben cosciente che collegamenti diretti da Tallinn erano molto improbabili e avevo paura di restare intrappolato a metà strada. Invece la cosa si è risolta con estrema facilità: un solo cambio di autobus a Riga, giusto in tempo per pranzare nell'autostazione della capitale lettone, e un'attesa della coincidenza inferiore all'ora; però il tempo di viaggio è stato comunque lungo. Sono infatti partito da Tallinn alle 9 e arrivato a Klaipeda alle 19:50.
sulla duna parnidis |
Neringa è una lingua di terra larga pochi chilometri ma lunga circa 100 che separa l'ampia laguna dei Curi dal Baltico ed è ricoperta di foreste dove brulica la vita selvatica chiazzate da zone caratterizzate da alte dune sabbiose.
Il posto è bello da mozzare il fiato.
Dal quel piccolo delizioso gioiello che è il villaggio di Nida, l'ultimo avamposto lituano prima della frontiera con l'oblast russo di Kaliningrad, partono diversi sentieri in mezzo al bosco che in meno di mezz'ora portano alla duna Parnidis e una volta in cima il cuore perde un battito per lo stupore e la meraviglia: il panorama sui boschi e le dune della parte russa che si apre su entrambe le sponde della lingua di terra è non meno che emozionante. Inserire a forza questa tappa nel mio lungo itinerario, nonostante l'intera giornata di ieri dedicata allo spostamento, è stata una delle scelte più felici che potessi fare...il mio istinto funziona ancora evidentemente.
Il posto è bello da mozzare il fiato.
Dal quel piccolo delizioso gioiello che è il villaggio di Nida, l'ultimo avamposto lituano prima della frontiera con l'oblast russo di Kaliningrad, partono diversi sentieri in mezzo al bosco che in meno di mezz'ora portano alla duna Parnidis e una volta in cima il cuore perde un battito per lo stupore e la meraviglia: il panorama sui boschi e le dune della parte russa che si apre su entrambe le sponde della lingua di terra è non meno che emozionante. Inserire a forza questa tappa nel mio lungo itinerario, nonostante l'intera giornata di ieri dedicata allo spostamento, è stata una delle scelte più felici che potessi fare...il mio istinto funziona ancora evidentemente.
Domani ci si sposta ancora, non di molto per fortuna, ma sono quasi alla fine del mio viaggio.
18- Per gli appassionati di basket un soggiorno a Kaunas equivale a una specie di pellegrinaggio tanto è storica e titolata a livello europeo la squadra locale. Ho anche scoperto che è una frequentata meta erasmus, infatti l'ostello è pieno di studenti in avanscoperta (pare procuri anche alloggi agli erasmi), molti italiani, la camerata ne è piena.
Per me però Kaunas è soprattutto la città natale di due amiche, gemelle, che da vari anni vivono altrove ma con le quali mi è capitato (con una delle due anche abbastanza spesso visto che col marito, argentino, sono venuti a trovarmi a casa in diverse occasioni) di discutere amabilmente delle loro terre di origine davanti a un piatto di pappardelle al cinghiale in un'osteria dei castelli romani. Perciò, avendone la possibilità, mi è sembrata cosa scontata sceglierla come meta inedita finale del mio viaggio (Vilnius, dalla quale ho il volo di ritorno, ho già avuto modo di conoscerla per bene alcuni anni fa).
ristorante di kaunas |
1- sono grossi come dirigibili;
2- dopo che li hai mangiati ti senti un dirigibile;
costituzione uzupis |
Ora sono a Vilnius, sempre deliziosa, forse anche più di come la ricordassi, e quindi questo sarà il mio ultimo dispaccio durante il viaggio. Voglio perciò concludere affermando il mio pieno accordo con la costituzione della Repubblica di Uzupis, enclave cittadina proclamatasi indipendente, affissa per strada su piastre metalliche in 28 lingue, delle quali potete vedere in foto la versione in italiano. In particolare avallo i punti 12, 13 e la seconda metà del primo...voi che ne pensate?
Ci si risente da casa.
19- 26 giorni di Russia e altri 8 tra Estonia e Lituania, quasi 6000 km tra treno e autobus, 19 città; tiriamo le somme...da casa:
mosca |
- i russi, in particolare le signore di mezza età quando parlano fanno "taak", mentre ti spiegano le cose (in russo) ogni tre parole emettono un "taak", credo sia un intercalare del tipo "quindi" o "allora";
- i paesi baltici sono ormai un altro mondo, dove l'inglese magicamente ricompare in quantità, ma comunque mondi differenti tra loro;
- l'Estonia sembra un po' la Finlandia, come lingua, organizzazione e prezzi, però forse i finlandesi sono più mattacchioni e meno rigorosi, la Lituania invece è decisamente più economica e la gente sembra più briosa.
Cosa mi è piaciuto:
- tra treni, bus e minibus il modo di arrivare in un posto si trova sempre e costa anche molto poco, anche se talvolta gli orari sono davvero scomodi;
- le zuppe;
- le pinte di birra alla spina a meno di 3 euro;
foto a kazan |
- la top 3 (in ordine cronologico) dei posti è Suzdal, Kizhi e la Penisola Curlandese.
Cosa non mi è piaciuto:
- i grupponi, non solo quelli di cinesi;
- il prezzo della vodka "Russky Standard": le volte passate costava come le altre, perché ora costa il doppio dannazione?
- in tutta Vilnius non ho trovato nessuno che vendesse le scatolette di caviale mischiato con la panna acida e anche in Russia è diventato meno comune...che è successo?
Al prossimo viaggio.
Ecco infine il video con i punti più salienti della parte russa del mio viaggio, buona visione:
Ecco infine il video con i punti più salienti della parte russa del mio viaggio, buona visione:
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